La scrittrice Michela Buonagura con l’autrice del libro Vita Maria Brugnone: https://www.youtube.com/shorts/pUh8kFDhORw
Vico di Palma Campania, 3 Febbraio – Venerdì 31 gennaio presso il Circolo Tenente Tommaso Carbone di Vico, con il patrocinio del Comune di Palma Campania la presentazione del libro Anna ricette di famiglia dell’autrice Vita Maria Brugnone ha riscosso notevoli consensi. L’evento, che rientra nel calendario delle attività del 2024, ha concluso il ciclo di incontri con l’autore del Circolo, per dare spazio al nuovo programma del 2025.
Il presidente del Circolo, Michele Graziano, ha mostrato grande entusiasmo e si è congratulato con le socie per le tante attività svolte che hanno dato nuovo vigore a un Circolo storico. Il vicesindaco Elvira Franzese, che non fa mancare mai la sua presenza al borgo, ha portato i saluti del sindaco Nello Donnarumma. La dott.ssa Franzese ha espresso parole ammirevoli per il Circolo, per i soci e le socie che hanno abbracciato la cultura e ha ricordato ai presenti che la seconda fase della rassegna “Un libro sotto l’albero” a breve si concluderà, con la premiazione delle migliori recensioni dei libri adottati e letti dagli alunni delle classi di primo e secondo grado della scuola secondaria del territorio.
Il dialogo culturale è stato moderato dalla socia giornalista Adelina Mauro che ha più volte rimarcato la gioia di essere ancora una volta presente nelle belle attività del Circolo, che i nonni e i padri della comunità vicaiola hanno vissuto come istituzione ricreativa dopo una giornata di lavoro nei campi o nelle officine. Un circolo che d’estate si animava della presenza dei soci che vivevano altrove per le loro professioni e che tornavano per rivedersi tenere salde le radici, e partecipare alla festa della Madonna delle Grazie del 12 settembre con il consueto concertino e la banda musicale.
La scrittrice Michela Buonagura ha relazionato con l’autrice Brugnone sul libro di ricette di Anna Moreci, mamma di Vita Maria. Un libro di ricette regionali. “Non è il solito libro di ricette, sono le ricette di Anna, la mamma di Vita, ereditate a sua volta, alcune, da sua madre. Ogni piatto racchiude non solo un insieme di ingredienti e procedimenti, ma una storia, un’emozione, un ricordo che si intreccia con la tradizione. Le ricette sono come piccoli frammenti di vita che, in un certo senso, sopravvivono alle generazioni, raccontando storie di mani che impastano, di cuori che si incontrano attorno a una tavola.” Vita ha raccontato che la mamma era molto brava a cucinare e l’idea di scrivere le ricette era venuta a sua nipote Elena dopo la dipartita di nonna Anna, avvenuta nel 20 aprile 2019. L’idea nacque da un dolore, per ricordarla, per metabolizzare l’assenza di una presenza preziosa ed indispensabile per la famiglia. La conversazione è continuata con interesse da parte della platea, attenta alle risposte emozionanti dell’autrice e le riflessioni della Buonagura. “Quindi scrivere ti è servito anche a metabolizzare la perdita. Il libro è nato dalla necessità di raccogliere tutte queste storie che, altrimenti, sarebbero rimaste disperse nel tempo. È come se la cucina fosse stata il luogo dove la memoria si è custodita, ma non solo quella culinaria. La cucina è stata la via attraverso cui hai potuto rendere tangibile un legame che non volevi perdere. Scrivere è stato, quindi, un modo per affrontare, in maniera dolce, la perdita. Scrivere ti ha permesso di onorare e rivivere le emozioni legate alla figura di tua madre”. Alcuni stralci di lettura dal libro hanno messo in risalto quanto Anna Moreci fosse brava non solo a cucinare. Oltre ad essere una perfezionista, mamma, amministratrice della burocrazia familiare, moglie di Paolo, era una donna che raggiungeva risultati davvero ottimi in tutti i campi, ha ricordato Vita. “Le ricette non sono presentate seguendo l’ordine solito di un libro di ricette, ma seguono il flusso dei ricordi. Ogni piatto apre una porta verso un pezzo di vita vissuta, verso un’emozione che si svela lentamente, come se il cibo stesso diventasse la chiave di lettura di un’esperienza più grande. Credo che questa sia la novità preminente del libro – ha incalzato Buonagura-, non è solo un manuale di cucina, ma un viaggio emotivo e sensoriale. Ogni piatto è legato a un’emozione. Non è solo la ricetta in sé, ma quello che rappresenta. In ogni ingrediente c’è una parte di Vita, della tua famiglia, del tuo passato. Il libro si presenta proprio come un memoir, un viaggio che segue la memoria emotiva, si muove nel tempo interiore alla ricerca di un vissuto che ha fatto la storia della tua famiglia.”
Scrivere è stato anche un recupero della memoria indubbiamente. Dei ricordi di famiglia. Rivivere quei momenti di serenità che sembrano appartenere a un’altra epoca, più semplice e forse più autentica. E il cibo ha contribuito tanto. Vita ci ha ricordato la ricetta del “pane cotto,” una ricetta semplicissima, che chiedeva alla mamma di preparargliela nei frequenti ritorni a casa. Una ricetta che in ogni regione, se non in ogni paese, ognuno fa a modo suo, con gli ingredienti che sono esclusivamente poveri ma gustosi. Ed è una delle ricette a cui, sebbene semplice, è più legata emotivamente. Alla pagina 47 del libro si trova la ricetta di Cefalù.
“Una parte fondamentale di questo libro è dedicata ai rimedi della mamma, quei piccoli segreti che si tramandano da madre a figlia, che non sono scritti su nessun ricettario, ma sono parte integrante della cultura familiare. Sono quei rimedi semplici, ma straordinariamente efficaci, che aiutano a prendersi cura di sé, non solo in senso fisico, ma anche emotivo”. –Ha continuato Buonagura e ha chiesto a Brugnone.
Puoi raccontarci qualcosa di più sui Rimedi della Mamma e sul loro significato nella tua vita?
“I rimedi della mamma hanno funzionato quasi sempre. Per ogni male aveva la sua ricetta. Ho bevuto tantissima acqua bollita con foglie di alloro che tenevamo sempre in casa, perché messe ad essiccare, con l’aggiunta di una buccia di limone. Il canarino, così si chiama questa bevanda al mio paese natio, zuccherato e ben caldo lo bevevo perché era il rimedio alla mia gastrite che mi provocava fortissimi mal di pancia. E per il raffreddore e l’influenza premeva arance e faceva bollire il succo che ben caldo e senza zucchero bevevamo. Funziona ancora.”
L’incontro si è concluso con la lettura dei pensieri dedicati alla signora Anna Moreci, mamma di Vita Maria e con le poesie di Enzo marito di Vita Maria, quella dedicata alla mamma e quella dedicata al padre.
22 Aprile 2019 / Il vento porta via anche Anna / Una seconda mamma che la vita mi ha dato. / Anna, che a me ha dato Vita / E in Vita continua la tua Vita / E a fianco avrò sempre Vita e Anna, / con la sua dolce sicurezza, / presenza discreta e forte.
Un ricco buffet di dolci preparati dalle signore socie cuoche sopraffine: chiacchiere, torrone, torta di mele, torta agli amaretti, ricette siciliane, come arancini, gattò, torta di mele annurche ha allietato la serata. Alcuni piatti della cucina nostrana e alcuni di quella siciliana, tutti arricchiti da una vivace chiacchierata sul confronto con tra cucina siciliana e quella napoletana, perché non solo Vita ama cucinare, ma anche tante socie del Circolo.
Vita Maria Brugnone è nata a Cefalù, si è laureata in Giurisprudenza a Palermo. È vissuta anche in altre città dove ha lavorato a lungo in Friuli e a Siracusa. Da più di un decennio vive a Palma Campania, dopo aver sposato il prof. Enzo Rega. Lavora presso la Procura di Nola. Il libro Anna ricette di famiglia dell’autrice Vita Maria Brugnone è reperibile sulla piattaforma Amazon. È corredato di disegni di Elena Aricò.
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“Sono un’insegnante e amo profondamente il mio lavoro. Due cose segnano la mia vita: Famiglia e Scuola. Credo nella bontà, nell’umiltà, nell’amore per il prossimo. Questi gli stimoli del mio impegno quotidiano affinché la vita sia veramente degna di essere vissuta. Amo leggere, viaggiare e preferisco scrivere”.