Napoli, 27 Agosto – Si tratta di una problematica che accomuna il 50% delle donne sessualmente attive. La cistite post coitale rappresenta una vicissitudine non di poco conto, in grado di osteggiare la propria vita sessuale, a prescindere da quanto felice questa possa essere. Essa si presenta anche nelle donne sane, comparendo tra le 24 e le 72 ore dopo la consumazione del rapporto sessuale. Come vediamo, la cistite post coitale è particolarmente consueta tra le donne, ciò nonostante non va assolutamente presa alla leggera.
Trascurare o, ancora peggio, nascondere la cistite post coitale, infatti, può comportare l’insorgere di problematiche anche maggiori e, di conseguenza, rendere la propria vita intima un vero e proprio incubo. Al di là di questo, sottovalutare un’infezione come questa può condurre a problematiche davvero serie, arrivando ad espandersi ai reni e costituendo un fattore di rischio maggiore per la propria incolumità.
Alla luce delle premesse, vediamo quanto importante, di fatto, sia curare la cistite post coitale, affidandosi ai consigli del medico le prime volte e, qualora dovesse ripresentarsi, modificando le proprie abitudini quotidiane e, magari, utilizzando dei rimedi naturali, di sicuro più indicati rispetto alle cure di antibiotici che vengono, generalmente, somministrate. Scoprire l’entità e quanto dura la cistite dopo il rapporto, comunque, significa interagire con parametri del tutto personali. Per questo motivo, è bene avere un background adeguato al riguardo, per non cadere nell’errore.
Cistite post coitale: perché si manifesta
La cistite post coitale è la conseguenza diretta di molteplici cause. Si va dalla genetica alla mera imprudenza. L’9nfezione, infatti, è causata quando i batteri presenti all’interno della flora intestinale riescono a colonizzare con facilità le vie urinarie o, ancora, a causa della conformazione anatomica e delle abitudini comportamentali. Le cistiti ripetute nel tempo vanno assolutamente consultate dal medico, al fine di escludere eventuali alterazioni impossibili da riconoscere attraverso le nozioni di base.
La cistite post coitale, poi, viene causata anche dall’esposizione a sostanze chimiche quali deodoranti, lozioni e spermicidi, oltre che contraccettivi. Essi possono scompensare la flora vaginale, creando dei veri e propri scompensi che, nella stragrande maggioranza dei casi, sfociano nella cistite che, quando ben trattata, arriva a durare solo qualche giorno. Anche il rapporto sessuale, a causa dei traumi meccanici che crea, può essere una fonte di agevolazione per i batteri responsabili dell’infezione.
Inoltre, è opportuno avere delle abitudini igieniche adeguate, pulendosi a partire dalla vagina e non dall’ano, al fine di non portare i batteri all’ingresso dell’uretra. Infine, una lubrificazione scarsa, spesso causata da secchezza vaginale, può portare al presentarsi della cistite. Possono, poi, rappresentare dei fattori di rischio i preliminari insufficienti o lo scarso desiderio sessuale, una frequenza eccessiva nei rapporti e l’atrofia vaginale nella post-menopausa.
I sintomi dell’infezione
Sono diversi i sintomi che sono associati alla comparsa della cistite post coitale. Essi, possono presentarsi in maniera congiunta, oppure separata, a seconda dell’intensità e della frequenza dell’infezione. In linea generale, comunque, la cistite post coitale porta con sé un’urgenza minzionale, oltre che una sensazione di bruciore e dolore nel momento in cui si espleta il bisogno. Talvolta, poi, la cistite si manifesta con la presenza di sangue nelle urine.
L’infezione provoca debolezza, stanchezza e fatica, generando, tra l’altro, prurito nella zona inguinale. Al di fuori della minzione, la cistite provoca dolore e malessere, con l’urina che esce in piccole quantità, goccia a goccia, diventando torbida. Quando ai sintomi appena elencati, poi, si aggiungono febbre, vomito e dolori lombari, allora bisognerà intervenire tempestivamente, poiché l’infezione potrebbe star cominciando ad attecchire sui reni, richiedendo il controllo immediato di un medico specialista che saprà consigliarvi una terapia farmacologica adeguata.
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