Napoli, 10 Ottobre – Una panoramica a 360 gradi sul folklore della Trinacria. Chi pensa che l’Italia nel mondo si faccia apprezzare soltanto per la sua storia e la sua gastronomia si sbaglia. Infatti ciò che fa la differenza da nord a sud dello Stivale sono le tradizioni. Ogni paesino, città e regione si distingue per il suo folklore che non è uguale da nessuna parte. Prendiamo la Sicilia, isola meravigliosa dove coesistono ritualità che da secoli si ripetono, così da onorare la memoria degli antenati e al tempo stesso far riscoprire le proprie origini. Le tradizioni siciliane sono innumerevoli; per questo motivo in questa sede menzioneremo le più importanti. La festa religiosa in onore di Santa Rosalia, la cui processione parte dalla cattedrale e attraversa le strade del centro storico di Palermo, ne è un esempio. Così come a Siracusa lo è la festa di Santa Lucia, occasione unica per scoprire i più bei mercatini locali e godersi un interessante spettacolo pirotecnico. In Sicilia, tuttavia, non ci sono soltanto le feste religiose ma anche il folklore dei carretti siciliani, utilizzati nell’antichità per il trasporto di merci pesanti e oggi opere d’arte coloratissime; in più troviamo rappresentazioni uniche tra cui “U pisci a mari” di Acitrezza. Si tratta di un’avvincente parodia della pesca del pesce spada che un tempo si praticava nello Stretto di Messina, che simboleggia la lotta tra la natura e l’uomo per la sopravvivenza di quest’ultimo. Un’altra rappresentazione che si richiama ai fasti antichi è la festa che si svolge ad Alcara Li Fusi ogni 24 giugno chiamata “U Muzzuni”. Qui si celebra la fertilità del suolo e la vitalità giovanile attraverso elementi pagani e cristiani tipici dei riti propiziatori rivolti all’agricoltura.
Oltre alle feste pagane si celebra anche il tempo libero
Le tradizioni siciliane più apprezzate non si riducono soltanto al Teatro dei Pupi patrimonio dell’UNESCO, e nemmeno alle feste religiose più famose come quella di Sant’Agata a Catania. Tornando indietro nel tempo, precisamente al XIV secolo, troviamo anche le carte siciliane, che ancora oggi fanno compagnia alle persone presenti sull’isola che hanno del tempo libero a disposizione. Oltre alla briscola, il gioco più apprezzato sin dalla dominazione degli Arabi Mamelucchi, ci sono il Sette e Mezzo e il Cucù. Per chi non lo sapesse, lo scopo di questo passatempo è quello di ottenere il punteggio più alto, ma anche scaricare l’asso agli altri partecipanti, quasi fosse la Peppa Tencia, ovvero la Donna di Picche. Le carte, dunque, per i siciliani non sono solo un gioco ma una tradizione da tramandarsi di padre in figlio. A cui pian piano si affiancherà quella più moderna che coinvolge i siciliani e non solo: navigare online alla scoperta delle più famose e sicure piattaforme per provare un altro gioco piuttosto antico e apprezzato come il Texas Hold’em e le sue varianti. Se giocarci non appare cosa semplice ai neofiti, ci sono sempre le istruzioni, semplici e chiare, presenti su queste piattaforme che possono dare una mano.
Una stranezza, ma soltanto per chi viene da fuori
Forse non tutti conoscono il Ballo dei Diavoli, danza risalente al Medioevo che ancora oggi viene inscenata il giorno di Pasqua presso il comune di Prizzi. Qui vestiti da diavoli e dalla Morte Mietitrice, alcuni cittadini “terrorizzano” i passanti chiedendo oboli sottoforma di soldi o dolcetti. Questa tradizione ricorda vagamente Halloween, ma il suo significato è più profondo: qui le forze del male, impersonate dai diavoli e dalla Morte, al culmine della rappresentazione si scontrano con gli angeli per il possesso delle statue della Madonna e del Cristo Risorto poste nella piazza principale di Prizzi. Alla fine saranno gli angeli a trionfare, e con loro la Madonna che si mostrerà in tutte la sua grazia perdendo il mantello nero che l’avvolgeva. E che dire infine dei Misteri che si possono apprezzare a Trapani in occasione del Venerdì santo? I Misteri sono statuine raffiguranti i principali personaggi della Passione di Cristo, che vengono portati in spalla così da inscenare una rappresentazione popolare-religiosa molto apprezzata da quelle parti.
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