Strasburgo, 15 Febbraio – La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha annunciato che proporrà il ritiro del piano per dimezzare l’uso dei pesticidi in agricoltura, come concessione agli agricoltori europei che protestano. La proposta originaria, avanzata dalla Commissione europea nell’ambito della transizione verde dell’Unione, “è diventata un simbolo di polarizzazione”, ha dichiarato al Parlamento europeo di Strasburgo, in Francia.
“La Commissione – ha detto – ha proposto il SUR (Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e che modifica il regolamento (UE) 2021/2115, ndr), con il meritevole obiettivo di ridurre i rischi dei prodotti fitosanitari chimici. Ma la proposta del SUR è diventata un simbolo di polarizzazione. È stata respinta dal Parlamento europeo. Anche in Consiglio non si registrano più progressi. Dobbiamo quindi fare qualcosa e per questo proporrò al Collegio di ritirare la proposta. Ma naturalmente il tema rimane”.
La presidente parlando alla Plenaria del Pe ha riconosciuto che “gli agricoltori hanno bisogno di un’argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura, e forse noi non l’abbiamo fatta in modo convincente. Di un vero e proprio incentivo che vada oltre la semplice perdita di resa. I sussidi pubblicipossono fornire tali incentivi”. E ha lanciato l’idea di “un’etichettatura premium, ad esempio in collaborazione con i rivenditori e i trasformatori”.
Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida commenta la decisione della Commissione affermando che così vengono recepite “le proposte dell’Italia. Bisogna limitare ulteriormente gli agrofarmaci solo quando si è in grado di proteggere le produzioni con metodi alternativi. Abbiamo contrastato, dal primo giorno, un approccio ideologico sul tema che avrebbe avuto un effetto devastante sulle produzioni e limitatissimo sull’ambiente”.
“È evidente e logico – ha aggiunto Lollobrigida – che eliminare medicine indispensabili per le piante, lasciandole preda di insetti o fitopatie, contrae decisamente la produzione se non la cancella. Se i consumi europei restano invariati, ci si deve approvvigionare, di conseguenza, da paesi terzi che non rispettano alcuna delle regole che imponiamo ai nostri agricoltori. Anzi producono utilizzando maggiori quantità di pesticidi. In questo modo l’effetto su aria e acqua del pianeta è esattamente l’opposto di quello dichiarato. L’Italia ha proposto di lavorare, ed è stata avanguardia in questo, sulle Tea per garantire piante più forti e resistenti che possano fare a meno di agrofarmaci. Le politiche pragmatiche del nostro Governo in Italia e in Europa stanno portando i primi frutti. Recuperare i disastri di anni di politiche irrispettose della produzione e del lavoro agricolo richiederà tempo. Ma la strada intrapresa è quella corretta”, conclude il ministro.
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