Napoli, 16 Aprile – Occorre un nuovo paradigma che tenga conto dell’ambiente, della sua salvaguardia, dei cambiamenti climatici e che soprattutto tenga conto della visione delle donne, abituate da sempre a stare in trincea e quindi determinate e competenti a risolvere situazioni di grande impatto sociale ed economico.
In questi giorni abbiamo assistito alla ridda dei nomi che compongono le diverse task force del Governo nate per far fronte alla cosiddetta fase 2, la fase della ripartenza. Tanti proclami, tanti interventi da donne impegnate in politica per sensibilizzare il governo verso una scelta che tenesse in conto il pensiero, il talento e le competenze delle donne. Ma tutto ciò non è avvenuto, le donne non saranno le protagoniste della ripartenza. L’Italia continua a non essere un Paese per donne.
Dell’idea originaria, che prevedeva il coinvolgimento del Governo, dei rappresentanti dei Governatori regionali e dei Sindaci, Associazioni di categoria, terzo settore, Pubblica amministrazione, imprese, sindacati delle lavoratrici e dei lavoratori, non è rimasto più nulla se non appunto un’idea originaria. E’ giunto il momento di dire “MoBasta!”
E’ inaccettabile che le donne, da sempre impegnate nella costruzione di una società più inclusiva e giusta non solo nell’ambito del lavoro di cura della casa, in attività economiche e sostegno al welfare, del terzo settore, dei rapporti e delle relazioni, non vengano coinvolte nelle scelte per il futuro e le prospettive stesse del nostro Paese, dei nostri territori, delle nostre comunità, della nostra economia.
Se è vero che la ripartenza avrebbe dovuto rappresentare un’occasione di cambiamento positivo, di rinascita e di opportunità per correggere limiti e fragilità di un sistema economico, sociale e sanitario, possiamo dire a voce alta che se non si corregge il tiro sarà un’occasione persa! Ma ancor più grave è la mancanza di riconoscimento del lavoro di tutte le donne impegnate in prima linea, del valore di un impegno che ha garantito la tenuta sociale ed economica di un paese in difficoltà.
Occorrono, quindi, più donne per affrontare l’emergenza e la ricostruzione, più donne impegnate nel sociale, nell’imprenditoria, in politica, più donne che hanno un radicamento sui territori e quindi una conoscenza di quelle che sono le difficoltà da affrontare. La fase della ripartenza, che riguarda il futuro di tutte e tutti e le prospettive stesse del nostro Paese, non può prescindere dal talento e dal pensiero delle donne. E’ doveroso condividere scelte e responsabilità, e affinché la ripartenza rappresenti un nuovo inizio, un’occasione di rinascita e di cambiamento ma anche un’opportunità per superare limiti e difficoltà economiche e sociali messi a nudo da questa emergenza drammatica, è assolutamente prioritario che la task force sia contaminata dal pensiero delle donne.
In questa fase, il nostro paese ha bisogno di cura, di quella condizione, di quel ruolo a cui storicamente le donne sono state relegate e che ora diviene l’imperativo categorico per uscire dall’emergenza e costruire il futuro. È giunto il momento di riconoscere e sostenere il valore sociale ed economico del lavoro delle donne sulle quali, ancora oggi, ricade l’intera responsabilità del focolare domestico e del lavoro fuori casa. Le donne in questa crisi ci sono state, hanno lottato, supportato e sopportato mille difficoltà, è impensabile e inaccettabile che non trovino un’adeguata rappresentanza nei centri di decisione pubblica e collettiva. Le donne devono essere protagoniste della ripartenza. La politica deve fare un passo avanti di cambiamento positivo: l’Italia che verrà ha bisogno del pensiero e del talento delle donne!
Il testo della lettera inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Governo e per conoscenza è stata inviata anche al Presidente della Task Force per la ricostruzione Vittorio Colao è consultabile al sito https://www.statigeneralidelledonne.com/ dove è possibile attraverso la compilazione di un format sottoscriverla.
Maria Lippiello – Coordinatrice Stati Generali delle Donne della Campania, Componente Comitato Scientifico Stati Generali delle Donne
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