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Statale 268 del Vesuvio, “la strada della morte”: una delle arterie più pericolose della Campania

Napoli, 22 Maggio – La strada statale 268 del Vesuvio (SS 268) è una strada campana con caratteristiche di superstrada, il suo tracciato ha inizio a Cercola, attraversa la zona est della città metropolitana di Napoli, attraversa tutta l’area vesuviana interna per poi terminare sull’autostrada A3 nei pressi del comune di Angri nell’Agro nocerino-sarnese. La tratta finale a collegamento dell’area di Scafati al nuovo casello autostradale di Angri è stato aperto il 29 dicembre 2020.

L’attuale tracciato si presenta per metà ad una corsia e per metà a due corsie per ogni senso di marcia grazie ai recenti interventi di ammodernamento, in quanto progettata per il traffico degli anni sessanta e costruita solo agli inizi degli anni ottanta. Manca di corsie di emergenza e piazzole di sosta nel tratto Cercola-Somma Vesuviana. Il ritardo della costruzione rispetto alla progettazione non ha tenuto conto né del boom economico, né di quello automobilistico e tantomeno di quello urbanistico per cui la statale, munita di unica corsia ed a tratti senza neanche corsia di emergenza, si trova a sostenere il traffico di comuni popolosi (Pomigliano d’Arco e Scafati hanno circa 50.000 abitanti; Somma Vesuviana e Angri superano i 30.000; Sant’Anastasia, San Giuseppe Vesuviano e Boscoreale i 30.000 non li raggiungono per poche famiglie; e Ottaviano ne ha circa 25.000).

È soprannominata “la strada della morte” a causa dell’alto numero di incidenti stradali, spesso mortali. Incidenti che potrebbero essere evitati se gli automobilisti criminali rispettassero il codice della strada. Molto semplici da evitare, tra l’altro, dato che la percorribilità della strada impone un certo senso di marcia con una velocità moderata. A tratti il limite massimo è di 70 km/h. Ogni giorno, chi deve viaggiare sulla 268 lotta per la sopravvivenza.

Automobilsti (pirati della strada) che sorpassano ad alta velocità nonostante la doppia striscia continua, minando il percorso di chi cammina piano e in pace. Bisogna prendere provvedimenti seri, affinché non ci siano più incidenti mortali. Chi corre sulla 268, strada della morte, è un criminale e come tutti i criminali va punito.

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