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Somma Vesuviana, obesità e Binge Eating Disorder: il focus del convegno al Santa Maria del Pozzo Hospital

Somma Vesuviana, 2 Dicembre –  Il 30 novembre si è tenuto presso il Santa Maria del Pozzo Hospital di Somma Vesuviana un convegno di rilievo medico-scientifico dedicato all’obesità, con un particolare approfondimento sul Binge Eating Disorder (BED). L’evento ha riunito esperti del settore, medici, psicologi e rappresentanti istituzionali, mettendo in evidenza l’importanza di un approccio integrato alla gestione e al trattamento di questa complessa patologia.

L’impatto economico e sanitario dell’obesità

Il dott. Domenico Mascolo, direttore sanitario dell’ospedale, ha aperto i lavori con un intervento sul peso economico dell’obesità in Italia. Ha evidenziato che questa condizione rappresenta il 9% della spesa sanitaria nazionale, traducendosi in un costo pro-capite di 289 euro all’anno per ogni cittadino. Per la Regione Campania, il dato si aggrava ulteriormente, raggiungendo una spesa di 900 milioni di euro. Mascolo ha sottolineato come l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OSCE), ritiene che un’efficace strategia di comunicazione possa contribuire a ridurre questo impatto, enfatizzando il ruolo dell’educazione e della prevenzione.

L’impegno normativo per i disturbi alimentari

L’onorevole Valeria Ciarambino ha successivamente discusso l’importanza dell’approvazione di una legge regionale sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. La normativa mira a fornire un quadro legislativo chiaro per la gestione e il supporto dei pazienti affetti da questi disturbi, con un’attenzione particolare al BED, riconosciuto come condizione cronica e invalidante.

Il “Progetto Rinascere”: una risposta multidisciplinare all’obesità

La dott.ssa Ermenegilda Pagano, specialista in medicina interna e malattie del metabolismo, ha illustrato il “Progetto Rinascere”, un modello integrato per il trattamento dell’obesità. Ha sottolineato come la gestione di questa condizione debba includere modifiche dello stile di vita, educazione e consapevolezza, supporto psicologico e trattamento farmacologico. Ha evidenziato, tuttavia, che i farmaci per l’obesità spesso non sono coperti dal Sistema Sanitario Nazionale, rappresentando un onere economico significativo per i pazienti.

Il progetto si avvale di diversi approcci terapeutici, tra cui ricoveri in regime di degenza, day hospital e percorsi ambulatoriali, per offrire cure personalizzate. La dott.ssa Pagano ha anche esplorato il BED, un disturbo che, sebbene diagnosticato per la prima volta nel 1959 e formalmente riconosciuto nel DSM-5 nel 2013, rimane poco noto. Con una prevalenza del 3% in Italia e un coinvolgimento del 40% di pazienti maschi, il BED è caratterizzato da episodi di abbuffate incontrollate e sofferenza psico-emotiva. Il “Progetto Rinascere”, inizialmente focalizzato sull’obesità, ha iniziato ad affrontare il BED nel 2022, con un focus specifico nel 2024.

L’approccio nutrizionale e psicologico

La dott.ssa Alessandra Esposito, biologa nutrizionista, ha illustrato il protocollo nutrizionale del progetto, che prevede un’approfondita anamnesi alimentare, misurazioni antropometriche e l’eventuale applicazione di diete specifiche, come quelle a basso indice glicemico o chetogeniche, spesso necessarie per i pazienti candidati alla chirurgia bariatrica. La dieta, ha ribadito, deve essere affiancata da attività fisica regolare, poiché il peso corporeo è un indicatore relativo e deve essere contestualizzato nel quadro generale della composizione corporea.

La dott.ssa Ilenia Collini, psicologa psicoterapeuta, ha invece approfondito l’importanza di non colpevolizzare i pazienti. “L’obesità è una malattia, non una colpa,” ha affermato, spiegando come fattori individuali, familiari, sociali e istituzionali contribuiscano alla sua insorgenza. Ha descritto i gruppi di sostegno psicologico e gli approcci di coaching utilizzati nel progetto, volti a responsabilizzare i pazienti e promuovere una visione di sé che vada “oltre il peso”.

BED: mente e corpo in primo piano

La dott.ssa Raffaella Castaldo ha esplorato il trattamento psicologico specifico per i pazienti con BED, evidenziando i criteri diagnostici principali, come le abbuffate compulsive e il senso di colpa post-abbuffata. Ha illustrato tecniche innovative come la psicoeducazione emotiva e il laboratorio creativo “NutriAMO l’anima”, che mira a curare la mente attraverso l’espressione artistica.

La dott.ssa Carmen Castaldo, dietista, ha approfondito l’approccio nutrizionale per i pazienti BED, che si differenzia da quello per i pazienti obesi. Il focus è sulla “Mindful Eating”, un metodo che aiuta a distinguere tra fame emotiva e fisiologica e promuove una maggiore consapevolezza durante il pasto.

Attività fisica e approccio olistico

Il dott. Angelo D’Amato, fisioterapista, ha evidenziato il ruolo cruciale dell’attività fisica nel trattamento dell’obesità e del BED. Ha descritto attività come passeggiate metaboliche, ginnastica posturale e yoga, che contribuiscono non solo alla perdita di peso, ma anche al miglioramento della salute generale e del benessere psicologico.

Il convegno si è concluso con l’intervento del dott. Ciro Tassaro, che ha approfondito l’approccio olistico al trattamento, sottolineando l’importanza dell’integrazione mente-corpo. “Il corpo è il nostro primo mezzo di contatto con il mondo,” ha dichiarato, ribadendo che la sinergia tra aspetti fisici ed emotivi è fondamentale per il successo terapeutico.

Il convegno ha offerto una panoramica dettagliata su come l’obesità e il BED richiedano un approccio multidisciplinare, coinvolgendo nutrizionisti, psicologi, fisioterapisti e medici. Il Progetto Rinascere rappresenta un esempio virtuoso di come la sinergia tra competenze diverse possa migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti, dimostrando che la strada verso la guarigione passa non solo attraverso il corpo, ma anche attraverso la mente e lo spirito.

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