Roma, 1 Febbraio – “Sismabonus ed Ecobonus: da motore per lo sviluppo a strumento di blocco, con responsabilità precise fra Agenzia delle Entrate ed Enea. A questi si aggiungono i Comuni, che spesso non rilasciano in tempi rapidi i documenti urbanistici necessari per fare i lavori senza incappare in eventuali revoche”.
Lo sostiene il presidente nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, secondo cui “bisogna cambiare passo. E’ necessario che il nuovo governo affronti subito questa questione, per risollevare materialmente la crisi dell’edilizia e fare ripartire i cantieri. Non è possibile che le richieste di sismabonus ed ecobonus siano solo pari a 15 o 20 milioni di euro, quando invece dovrebbero sprigionare una marea di lavori e rimettere in moto le attività delle piccole e medie imprese edili italiane e di tutto l’indotto. Come Confedercontribuenti –afferma il presidente Finocchiaro- siamo decisi a fare battaglia, affinchè si risolva velocemente tale questione e si lavori ad un progetto di snellimento delle procedure che oggi vedono due o tre circolari al giorno, da parte dell’Agenzia delle Entrate, spesso in contrasto con quello che dice il Governo e il Mef o l’Enea. Qui, il punto vero… drammaticamente vero… è che ormai se il legislatore fa una legge, gli Enti che la devono regolare diventano i veri legislatori, bloccando sostanzialmente lo sviluppo di questo nostro Paese.
E’ insostenibile tutto ciò –sottolinea con forza il presidente nazionale di Confedercontribuenti-, quando pensavamo che materialmente questo tipo di giusta intuizione che ha avuto il legislatore (di far partire i cantieri, mettere in sicurezza le case degli italiani con il sismabonus ed ottimizzare il risparmio energetico con l’ecobonus) dovevano produrre decine e decine di miliardi di euro di investimenti, miliardi di euro di lavoro, ottenendo una minore disoccupazione e minori ammortizzatori sociali. Quindi, facciamo appello a chiunque dovesse prendersi l’incarico di guidare l’Italia e alle forze politiche –dichiara Finocchiaro- affinchè il nuovo governo riprenda in mano questa situazione e induca l’Agenzia delle Entrate ed Enea a creare un quadro preciso, non contraddittorio e che tutti i giorni non porti incertezze per i professionisti, per le imprese e per i beneficiari.
Non può succedere che a causa dell’atteggiamento e del modo di fare dell’Agenzia delle Entrate e dell’Enea, ci si trovi ad assistere fra qualche anno a una ecatombe di accertamenti, seguiti peraltro dal recupero delle somme. Questa è una vergogna! Perchè queste norme nascono per ridare fiato all’industria edile italiana: noi –aggiunge Carmelo Finocchiaro, presidente nazionale di Confedercontribuenti– abbiamo quantificato che in tre anni potrebbero partire lavori pari a oltre 300 miliardi di euro. Ma il Governo, oltre alle questioni poste, ha messo un limite a giugno 2022, quale termine ultimo, salvo per coloro i quali hanno realizzato il 60 per cento dei lavori al 31 dicembre 2022. E nonostante il Governo abbia previsto nell’insieme delle somme da utilizzare anche 44 miliardi del Recovery fund, oltre ai fondi di bilancio correnti, se si continua così tutto questo si rivelerà inutile, trasformando queste provvidenziali opportunità in ennesime occasioni perdute.”
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