Cultura

Seneca, il filosofo più celebre fra tutti gli stoici

Napoli, 23 Novembre  – Tanto la vita quanto l’opera di Seneca mostrano ancora oggi tutto il loro eccezionale valore. La vita, così tumultuosa eppure così serena, così complicata e allo stesso tempo così semplice, continua a trasmettere amore per la perfezione e desiderio di spendersi per ciò che davvero vale la pena.

Tenacia e fermezza, coraggio e onore, chiarezza e determinazione, ottimismo e autodominio, fedeltà e obbedienza, ma anche misericordia e compassione, comprensione della fragilità altrui e vicinanza nel dolore caratterizzano la figura di quello che fu il filosofo più celebre fra tutti gli stoici. Per quanto riguarda i suoi scritti, risalta la brama di perfezionamento morale che essi trasmettono a chi vi si accosta nel desiderio di migliorarsi, animato da un autentico spirito filosofico e da un sincero amore per la verità.

Le Consolazioni, i Dialoghi e le Lettere a Lucilio rappresentano un patrimonio prezioso di riflessioni appassionate e di consigli che non possono lasciare indifferenti né la ragione né il sentimento. Ecco perché la filosofia di Seneca non si rinchiuse su se stessa. Il sospirato imporsi della dignità umana sulla natura razionale avveniva in un’epoca in cui oramai non si credeva più agli antichi dei ma ancora non si era giunti alla fede in Dio.

Eppure tale avvicendamento non fu meno fecondo, anzi. Le difficoltà apparentemente insuperabili con cui dovette scontrarsi Seneca, e che alla fine lo costrinsero a togliersi la vita, non sono mancate in altri momenti della storia e si sono sempre rivelate per l’uomo un’occasione per affrontare il destino e realizzare il compito cui era chiamato.

La memoria di Seneca è tuttora viva, l’impronta della sua filosofia nel pensiero successivo vasta e profonda. La sua influenza è particolarmente evidente nell’opera degli autori cristiani antichi o dei primi secoli. Nel suo solco si innestano Lattanzio e Tertulliano come anche san Gregorio, mentre è più di tipo letterario l’eco riconoscibile in Prudenzio e san Martino da Braga.

Durante una parentesi di oltre sette secoli le dottrine di Seneca vennero eclissate dal platonismo e da un rinato aristotelismo. Si dovette aspettare il Rinascimento perché il suo pensiero recuperasse l’antico vigore come protocristiano e umanista puro. Per Seneca una vita felice richiede un’anima sana, forte, paziente, disposta ad accettare le circostanze senza però subirle passivamente, serena al punto da non lasciarsi sorprendere da nulla, capace di godere dei doni della natura, ma abbastanza saggia da non dipendere da questi come se fossero il suo obiettivo.

Lucio Anneo Seneca è convinto che i mali siano tali solo per chi non sa come affrontarli, che l’uomo buono accetta di buon grado ciò che gli altri considerano un male, si batte con coraggio nelle avversità e in questa lotta fortifica il suo spirito e diventa migliore. Un uomo del genere si oppone al destino. Le ferite di un’anima, e ancora di più le ferite che tornano ad riaprirsi, sono la prova del suo valore.

 

Le opere filosofiche di Seneca più importanti

Seneca è stato un filosofo molto prolifico, lasciandoci numerosi scritti che ben definiscono il suo pensiero. Tra questi vi sono i suoi famosi dialoghi, i Trattati, le lettere a Lucilio, Le tragedie, l’ Apokolokyntòsis e le opere spurie. Andiamo quindi a conoscere alcune tra le sue opere più importanti. Parliamo dei Trattati di Seneca, tre opere di cui una presenta un carattere più scientifico e due invece un carattere etico.

  1. Il De clementia (che appartiene al primo periodo del regno di Nerone, cioè il cosiddetto quinquennium aureum), è scritto sotto forma di dialogo e si occupa di fornire all’imperatore le linee guida per il comportamento che deve assurgere un buon governante, cioè la pratica della clemenza come principale virtù.
  2. Nel De beneficiis, Seneca si concentra nel beneficium, cioè una pratica romana in cui vi era uno scambio di favori tra patrono e cliente. Seneca si oppone fortemente all’aspetto squisitamente utilitaristico della pratica, esaltandone invece gli elementi etici presenti nella pura e semplice volontà di far del bene al prossimo, senza doppi fini.
  3. Per quanto riguarda l’opera filosofico-scientifica di Seneca, il Naturales Quaestiones, ci troviamo al cospetto di sette libri che si focalizzano sulla meraviglia dell’universo e della natura, frutto di creazione divina. In questo caso il filosofo esorta l’uomo a non provare paura irrazionale nei confronti di fenomeni naturali, poiché è proprio grazie all’uso della ragione che questo può comprenderne la grandezza, inserita in un grande e razionale progetto universale.
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