Napoli, 15 Ottobre – “Cosa faresti se ti svegliassi ed avessi vent’anni?”. Ieri molte persone si sbizzarrivano sui social a rispondere a questa domanda. Se all’inizio mi sembrava abbastanza sciocca come cosa, poi mi sono illuminata, potevo rivivere con l’immaginazione una seconda vita. Mi sono subito calata nella parte, oddio ho vent’anni che bellooo!
Mi vedo con un abbigliamento un po’ gitano, capelli lunghi e leggermente ricci, bandana coloratissima, bracciali in cuoio, anelli un po’ strani, orecchini lunghi, zaino in spalle e sacco a pelo che sporge. Cammino felice per il mondo, mi nutro della gente che incontro, della bellezza travolgente di questo pianeta e visto che almeno nel sogno posso non ingrassare cammino sì tanto, ma mangio ogni bendidio, d’altronde devo assaggiare le specialità di ogni singolo luogo, o no? Faccio il giro del mondo come avevo sempre sognato e poi ritorno a casa e lì mi accorgo che ho qualcosa ancora più importante da fare, un altro sogno da realizzare.
Esco di buon’ora, ritorno con un mazzo di rose, un abito a fiori e un rossetto setoso, do tutto a mia madre, l’abbraccio al mio cuore e le sussurro all’orecchio: mamma preparati.
“Non posso ho da fare”.
“Non accetto rifiuti”.
Corre felice dal marito e dai figli chiedendo il permesso di potersi assentare, non l’ha mai fatto in tutta la vita, ignara del fatto che ho proibito a ognuno di loro di dire una sola parola, eccetto un sorriso.
Bellissima nel suo abito a fiori, si guarda in giro un po’ timorosa, mio padre non ama che metta il rossetto, ma lei da bambina monella, trasforma le labbra in due fragole rosse.
Leggiadre saliamo nell’auto, il mio Maggiolone bianco si toglie il cappello e l’aria fa svolazzare i nostri capelli.
“Mi raccomando non correre”, mi dice severa, la guardo e ridendo parto in picchiata.
Scuote la testa e si aggrappa al sedile coi capelli nel vento e i diamanti negli occhi.
La porto sul mare, è ora di pranzo, la prendo per mano e attraversiamo la strada, “Zi Teresa” ci attende.
“Ma non è possibile, non possiamo permettercelo”.
“Mamma tranquilla, oggi è in offerta”.
Ci sediamo raggianti, baciate dal sole, c’è il mare che brilla e il cameriere gentile che si prende cura di noi. Gli strizzo l’occhio e disinvoltamente gli chiedo il menù in promozione.
“Vogliamo tutto dall’antipasto al dolce e solo pesce fresco, mi raccomando”, gli dico scherzosa.
“E fate bene, Zi Teresa lo fa solo una volta all’anno un prezzo del genere”.
Lo sapevo che quel ragazzo era sveglio, forse anche lui ha la mamma che vive solo per gli altri.
“Mamma raccontami di quel parente del nonno che aveva il fratello in America”.
Accenna un sorriso.
“Zio Totonno riceveva ogni mese dei dollari da suo fratello che aveva fatto fortuna in America. E sai cosa faceva? Veniva qui da Zi Teresa e li spendeva tutti ma grazie a questo, tornava alla sua vita di stenti col sorriso in viso”.
Rideva, rideva mia madre felice, mentre raccontava la storia.
“E chi lo avrebbe mai detto che un giorno sarei stata seduta anch’io da Zi Teresa ‘a mare”.
Mangiamo con gusto, scherziamo, gioiamo di quegli attimi eterni.
Approfitto che mamma è distratta per avviarmi alla cassa.
Uscita la prendo a braccetto per fare due passi.
“E’ tardi dobbiamo tornare, tuo padre ci aspetta, sai quante ce ne dice?”.
“Va bene mammà, la prossima volta sai dove andiamo?”.
“La prossima volta? Ma tu sei impazzita?”.
“Non sono impazzita, una volta ogni tanto ti voglio per me”.
Si ferma e mi guarda con aria pensosa ed è come se in quel momento realizzasse qualcosa.
“Allora me lo dici dove mi porti?”.
“No mammà sarà una sorpresa”.
Ridiamo felici e attraversiamo la strada, riavvio il motore del mio Maggiolone, mi sfiora la mano mentre cambio la marcia, quel brevissimo istante dice mille parole.
Scuote la testa e si aggrappa al sedile coi capelli nel vento e i diamanti negli occhi.
Se ti svegliassi ed avessi vent’anni?
Mai avrei pensato che mi avrebbe regalato un’emozione del genere!
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