Scisciano, 19 Dicembre – Edilizia abusiva. L’Italia è uno dei primi paesi al mondo per edilizia abusiva, e/o speculativa, e per consumo di suolo e non è un primato di cui andare fieri. Significa che troppo spesso si costruisce in aree dove non si dovrebbe e senza il necessario permesso.
L’abusivismo è un cattivo comportamento ancora TROPPO diffuso e non è percepito come un vero reato dal sentire comune, anche se le conseguenze diventano sempre più pericolose per effetto dei cambiamenti climatici. Il fenomeno è ancora molto praticato perché molti considerano normale edificare una villetta, scavare una piscina o ampliare un capannone industriale senza richiedere autorizzazioni sul proprio terreno.
L’atteggiamento dei governi, che si succeduti dagli anni ’50 in poi, è stato molto permissivo offrendo molte occasioni a chi aveva realizzato costruzioni selvagge per sanare le situazioni di abuso edilizio.
Le costruzioni realizzate abusivamente in Italia sono cresciute. Secondo i dati Istat dal 2005 al 2015 sono passate dall’11,9% al 19,7% e poi, nel 2015 al 47,3% del patrimonio immobiliare al Sud. Le cose vanno un poco meglio nel resto di Italia ed infatti nel Centro rappresentano il 18,9% e al Nord al 6,7%.
Edilizia selvaggia: i rischi per l’ambiente.
L’edilizia selvaggia, o speculativa, rappresenta un pericolo per tutti noi. La cementificazione non altera semplicemente la bellezza del paesaggio ma ci rende tutti più vulnerabili nei confronti dell’inquinamento e degli eventi atmosferici, soprattutto di quelli più estremi.
A causa delle costruzioni selvagge scarseggiano i terreni per assorbire e per far defluire l’acqua. Dopo improvvisi e violenti temporali, non siamo più in grado di smaltire l’eccessiva quantità di pioggia e si creano inondazioni.
L’edilizia selvaggia toglie spazi verdi facendo venire a mancare il loro prezioso contributo per trasformare l’anidride carbonica in ossigeno e ridurre l’inquinamento.
Nella maggior parte dei comuni l’abusivismo è agevolato e incentivato dalla mancata adozione dei piani previsti.
Scisciano è campione della tolleranza e del permissivismo, infatti basti pensare che nel 2014 è stato approvato in Giunta il piano preliminare del PRG che dopo 7 anni giace ancora inutilmente nei cassetti e intanto ci permettiamo impunemente il lusso di concedere “nulla osta di trasferimento” presso altre amministrazioni al responsabile dell’Ufficio Tecnico Architetto Capasso in spregio del fatto che già da tempo l’organico è sottodimensionato.
Abbiamo ripetutamente, da queste colonne, chiesto al Sindaco per quali motivi avesse concesso ad un dirigente da poco assunto il nulla osta al trasferimento. Nessuna risposta. Il Prof. Serpico è come un muro di gomma: contro d lui tutto rimbalza.
Ma tutti gli altri assessori e consiglieri di maggioranza cosa pensano di questi fatti? È possibile che il gruppo PD trovi da ridire soltanto sulla distribuzione delle deleghe e sulla concentrazione nelle mani del Sindaco di tutte le materie primarie?
Oggi abbiamo letto sui muri del paese e su questo giornale le tesi esposte, in materia urbanistica, dal gruppo consiliare SCISCIANO BENE COMUNE.
Però lasciateci sognare e sperare che anche la voce dei giovani si faccia sentire su questioni vitali come gli scempi che si consumano sul territorio e dia sostegno concreto alle lotte di Greta Thunberg che giustamente tuona contro i potenti del mondo per il loro bla bla bla. Prendiamo coscienza però il futuro della TERRA dipende anche dalle amministrazioni comunali che in larga parte utilizzano il territorio per perpetrare il voto di scambio: TU DAI UN VOTO A ME IO DO UNA LICENZA A TE.
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Gaetano Esposito
