Scisciano, 15 Giugno – Sette giorni furono sufficienti per la creazione del mondo ma non sono bastati al sindaco Serpico per formare la nuova Giunta Comunale. Durante la crisi, che credevamo conclusa con il consiglio comunale del 7 giugno, sembrava raggiunto un accordo. E allora? Tutti immaginavamo che al massimo il giorno dopo il sindaco avrebbe presentato la nuova giunta. Egli durante la crisi aveva fatto (stando a qualche consigliere della sua maggioranza) “come Ponzio Pilato” ora, a sette giorni dopo continua “a tergiversare” (lo fa già da gennaio del 2021 secondo quanto asserito, nell’ultimo consiglio comunale dal capogruppo PD consigliere Massimo Napolitano).
Il Sindaco sin dal consiglio del 29 aprile u.s. (andato deserto) aveva rivolto un accorato appello ai quattro consiglieri dissidenti (n.d.r. Paduano, Di Palma L., Buonaiuto e Rossi) perché contribuissero alla ricomposizione per evitare l’arrivo del commissario prefettizio. Ora che, tutta la sua maggioranza, ha consentito l’approvazione del bilancio e il pericolo del commissariamento è scongiurato, si è risistemato sulla poltrona e tutte le urgenze sono svanite.
Il Prof. Serpico, nella relazione al bilancio, aveva dichiarato che ora, superato l’impasse, si sarebbe proceduti spediti come il treno a fare ciò che non era stato possibile fare ed ha annunciato una lunga litania di opere ed atti che dovevano riprendere il proprio iter. A noi sembra che il treno sia senza locomotiva e continui a stazionare sul binario morto.
Sembrava che l’arrivo del commissario dovesse essere scongiurato come male supremo perché avrebbe fatto piombare l’amministrazione nel più completo immobilismo bloccando tutti i grandi progetti. Certamente conveniamo che il commissariamento andava evitato e plaudiamo “al senso di responsabilità” che ha salvato il prosieguo della legislatura. Ora però tutti gli otto consiglieri di maggioranza devono munirsi di una squillante tromba per suonare non le note del silenzio ma le note della SVEGLIA. Devono incalzare il sindaco e smuoverlo dal suo torpore. Devono stringersi attorno a lui e ritornare allo spirito con cui, baldanzosi, si ripromettevano, subito dopo la vittoria, di rinnovare Scisciano.
Il nostro paese non ha bisogno di “un uomo solo al comando” ma di una grande coralità che sia di stimolo ma anche di controllo per scongiurare eventuali atti non commendevoli. Aspettiamo fiduciosi che “il senso di responsabilità” detti alle coscienze dei consiglieri comunali di tenere fede alle promesse elettorali. Non vorremo mai più sentir dire, dal Consigliere Paduano Presidente del Consiglio, che “l’Amministrazione è stata immobile”.
Gaetano Esposito
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