Scisciano, 12 Maggio – Per la rubrica “Speciale Elezioni – Scisciano, Amministrative 2023”, elezioni comunali in programma domenica 14 e lunedì 15 maggio, vi proponiamo, in esclusiva, la video-intervista a Giuseppe Paduano del Gruppo “Viva Scisciano”.
Nel lungo e articolato incontro, il noto imprenditore nel campo della sanità, con una ventennale esperienza come amministratore comunale, spiega le motivazioni della rinuncia alla sua candidatura alla carica di sindaco. Sul tavolo anche altre interessanti riflessioni contenute integralmente nella video-intervista.
Un inaspettato passo indietro alla candidatura a sindaco e alla presentazione di una lista già pronta, espressione dell’Amministrazione uscente, che ha inevitabilmente sollevato molti dubbi. “E’ stato un percorso – dichiara Paduano – partito qualche mese fa. Come amministrazione uscente ci siamo confrontati sulla volontà e sull’opportunità di continuare questo percorso amministrativo, provando a ripresentarci alla cittadinanza con un nuovo programma elettorale.
I soggetti attivi erano il gruppo Viva Scisciano e il Pd. Ci siamo visti più volte e abbiamo iniziato un nuovo tavolo di trattative. In questo nuovo percorso si è parlato principalmente di contenuti, di temi, di condivisione di valori. Devo dire – puntualizza – che c’è stata una grande convergenza tra il nostro gruppo e il Pd. Poi in una fase successiva, qualcuno del partito democratico ha deciso di intraprendere strade diverse, puntando sulla propria candidatura.
Fu quello il momento che – puntualizza Paduano – si è paventata insistentemente la mia candidatura. A quel punto ho fatto un primo passo indietro, per garantire una opportuna sintesi, per non disperdere le energie e dunque assicurare unità di intenti. Non dimentichiamo che questa amministrazione, negli ultimi 5 anni, ha vissuto una crisi molto profonda. Unire per ripartire, sarebbe stato il collante fondamentale.
Quando poi questo accordo, che fu sancito poco prima di Pasqua è naufragato, abbiamo comunque deciso di continuare il percorso. Successivamente però, come detto, una parte del partito democratico ha deciso di prendere strade diverse. A quel punto, nonostante una convergenza del mio gruppo con un gruppo civico e numerosi sostenitori che spingevano per andare avanti, ho dovuto dire di no. Ho fatto, dunque, un passo indietro chiarendo che avrei potuto dare la mia disponibilità alla candidatura a sindaco se realmente rappresentavo un momento di sintesi e di unione per tutti. Il mio presupposto politico, in quel momento, era venuto a cadere. E’ chiaro che alla fine – conclude – non ne abbiamo fatto una questione di personalismi. Ci sono dei momenti in cui l’interesse della comunità, del bene comune deve tassativamente venire prima dell’interesse personale. E’ chiarissimo che non dovevo fare il sindaco a tutti i costi…”.
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