San Sebastiano al Vesuvio, 6 Novembre – Un lungo applauso ha accolto la bara di Santo Romano, il diciannovenne ucciso tragicamente nella notte tra venerdì e sabato a San Sebastiano al Vesuvio. Il rito funebre si è tenuto nella chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe a Casoria, gremita di amici, familiari e conoscenti, venuti a rendere omaggio al giovane.
La folla, troppo numerosa per contenersi all’interno della chiesa, si è radunata anche all’esterno, gridando più volte il nome di Santo, in un misto di lacrime e dolore. Poco prima dell’ingresso del feretro, un gruppo di amici è arrivato in corteo su scooter, indossando magliette bianche in suo onore e suonando insistentemente i clacson in segno di omaggio. Uno di loro ha sollevato una maglietta da portiere che Santo indossava nella squadra del Micri, un simbolo del legame tra il giovane e il calcio, sua grande passione.
La bara, portata a spalla dagli amici, aveva poggiata sopra di essa la stessa maglia da portiere che Santo indossava durante le partite, un toccante omaggio alla sua memoria. Al suo ingresso, la folla ha urlato: “Santo, numero uno”, un grido che ha risuonato come un addio commosso e carico di significato.
Questo addio collettivo ha rappresentato un momento di profonda partecipazione e unità della comunità, colpita dalla tragica e improvvisa perdita del giovane.
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