San Gennaro Vesuviano, 13 Giugno – Un finale col botto all’Isis “Caravaggio” di San Gennaro Vesuviano: la rappresentazione teatrale “A Travelling knight” ha indubbiamente incantato la numerosa platea presente nella sala consiliare del Comune vesuviano. Gli alunni delle classi 2 E, 3 E, 2 A, 2 C, 2 D dell’artistico e i discenti 
della classe 5 A grafica, unitamente alle loro docenti Elvira Autieri e Raffaella Caliendo, hanno presentato, nei giorni 6 e 7 giugno, uno spettacolo ambientato nel Medioevo che narra di un viaggio fantastico di un cavaliere. L’opera, scritta e diretta dalla prof. Autieri, con la preziosa collaborazione della collega Caliendo, è stata eseguita in due repliche ed ha visto la partecipazione copiosa di un pubblico decisamente inebriato.
L’evento fa parte del progetto “School as theatre” ed ha l’intento di rappresentare un viaggio nel tempo, attraverso le fasi salienti della letteratura inglese. Pur basandosi su eventi storici, la narrazione ė fantasiosa perché narra di un viaggio fantastico nel Medioevo di un cavaliere coraggioso, che con le sue avventure ha segnato le varie tappe storico-letterarie.
Gli obiettivi, come la socializzazione, l’integrazione, il rispetto dell’altro, la condivisione e il superamento di disagi personali, sono stati tutti raggiunti. Le attività svolte hanno favorito un nuovo metodo di apprendimento della lingua inglese, quello dell’arricchimento del proprio vocabolario di base attraverso nuove parole e nuove espressioni linguistiche, l’approfondimento di opere di letteratura inglese.
L’impegno delle docenti, dei ragazzi e delle famiglie in sinergia, hanno dato vita non solo 
ad uno spettacolo ma al vero senso della vita, cioè, mostrare che insieme si possono affrontare e superare tutti gli ostacoli. Un ringraziamento speciale va alla Dirigente dell’Isis “Caravaggio” Prof. Annarita Cortese, la quale, con grande sensibilità e disponibilità, ha autorizzato la realizzazione di questa importante attività.
Ecco le parole della prof. Raffaella Caliendo: “Questa ė stata una bellissima esperienza non solo tra colleghe ma anche con i ragazzi, perché anche quelli più timidi e riservati, quelli che camminano a sguardo basso per non incrociare gli altri, attraverso la recitazione hanno potuto esprimere se stessi e trasmettere le emozioni che i loro personaggi hanno suscitato – continua la prof – il teatro ė vita, fa bene all’anima e quando si sale su un palco non si ė soli, si impara il lavoro di squadra, si vivono tante vite, come in questo caso. Ogni ragazzo ė diventato Beowulf, Chaucer, Rold Randal, Enry Vlll, Hamlet, e, come ci insegna Victor Hugo, il teatro non ė il paese della realtà con i suoi alberi di cartone, i palazzi di tela, un cielo di cartapesta, il rosso sulle guance, ma ė il paese del vero, poiché ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco, cuori che i nostri ragazzi hanno fatto battere”.
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