Napoli, 9 Gennaio -Il Napoli espugna Marassi e riprende la corsa, dopo la battuta d’arresto contro l’Inter. “Non dovevamo dimostrare niente”. E’ con queste parole che apre la propria conferenza stampa Luciano Spalletti al termine della gara vinta 2-0 contro la Sampdoria grazie alle reti di Osimhen ed Elmas.
“La squadra ha usato la testa molto bene, è stata matura nella gestione dello scorrimento della partita. Abbiamo incontrato una squadra ben messa in campo, sono stati ordinati sia all’inizio e dopo in inferiorità numerica senza concederci mai uno spazio”, continua Spalletti. “La Samp è stata in gara fino all’ultimo ed entrambe le squadre hanno giocato una buonissima partita, degna di due uomini (Vialli e Mihajlovic, ndr) che ormai non ci sono più ma che ci hanno insegnato tanto” – prosegue.
“Che leader è? Prima di tutto – precisa il tecnico azzurro parlando di Osimhen – ha un modo di stare in campo dove si va a prendere tutte le responsabilità. Usa tutte le qualità che servono in una gara, è forte, disponibile anche in fase difensiva. Fa contatto fisico con chiunque. Ultimamente ha più attenzione in quello che devono essere i movimenti da coordinare con la squadra. Lui è più forte degli altri per esempio dei comportamento che ha. Ci sono leader taciturni, ma nella pratica hanno anche loro questa stoffa”.
“Queste partite per loro erano allenamenti, nel senso che davano tutto in qualsiasi situazione si fossero trovati. Il calciatore forte la partita non la perde prima di averla giocata. Loro erano due di questi”. Poi l’allenatore del Napoli si proietta sulla gara con la Juventus: “E’ una partita importantissima ma non determinante. Giochiamo contro una delle più forti”.
Al 45′, l’allenatore partenopeo ha dovuto sostituire Kim: “Aveva un affaticamento muscolare, era a rischio” – spiega Spalletti – “I medici lo hanno visitato bene e lo hanno sostituito per non andare incontro ad un infortunio che sarebbe stato penalizzante per noi”.
A tenere banco è stato l’episodio del rigore, che Spalletti voleva calciasse Kvaratskhelia: “Il rigorista è lui. E’ comunque positivo che qualcun altro si faccia carico di questa situazione, è sintomo di personalità. Sono cose normali. Mettere sempre il dubbio, questi giochini non funzionano”.
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