E’ una questione di giustizia e di verità nei confronti dei telespettatori e nei confronti del popolo meridionale, che ha un’ anima e un’innegabile sensibilità, nonché indiscutibile dignità.
Roma, 2 Marzo – Ieri sera, nella trasmissione Domenica Live, andata in onda su Canale 5, la padrona di casa e conduttrice Barbara D’Urso, ha invitato la Signora di Ischia a formulare le scusa per il messaggio veicolato sul suo profilo Facebook, mediante cui inveiva contro i turisti provenienti dal Nord Italia per soggiornare a Ischia.
Tale messaggio, a detta dell’interessata, era stato lanciato per paura del contagio da coronavirus.
“Non si tratta di razzismo. I Settentrionali hanno definito e definiscono ancora noi meridionali “terroni”. Nel mio caso, si tratta di tutelare la salute delle persone che vivono nei nostri territori. Siamo, infatti, in stato di calamità pandemica” – ha dichiarato la Signora, la quale ha fatto pensare ad un atteggiamento razzistico.
In merito, noi Sudisti dichiariamo: “Siamo impegnati per il riscatto socio-economico del nostro popolo e per difenderne i diritti che, nel corso della storia italiana, sono stati elusi. Siamo, altresì, un movimento nato con l’intento di contrastare ogni forma di discriminazione sociale e razziale.
Per tale ragione, prendiamo le distanze dalla cittadina di Ischia per quanto attiene le modalità di trasmettere i propri messaggi, se pur diretti alla tutela della salute dei cittadini di Ischia.
Ci preme sottolineare di essere vicini a tutti i cittadini italiani che vivono il dramma creato dal coronavirus .
Il popolo meridionale è un popolo solidale e ospitale per tradizione e cultura e ciò che ha fatto la signora non ci rappresenta, nonostante comprendiamo che la paura del coronavirs sta suscitando nelle persone un panico smisurato.
Occorre, tuttavia, per onestà intellettuale e per amore della verità storica far presente che, sin dal sorgere dello Stato Italiano, dal dopoguerra fino ai nostri giorni, molti cittadini del Nord Italia e qualche giornalista hanno etichettato i meridionali con ogni sorta di definizione molto offensiva, tra le quali le più note a tutti sono “terroni”, “puzzolenti”, “parassiti” e “sporchi”.
E’ ben noto a tutti che Vittorio Feltri ha scritto articoli giornalistici, i cui titoli sono molto offensivi della dignità dei meridionali.
Il popolo meridionale è un popolo solidale e ospitale per tradizione e cultura e ciò che ha fatto la signora non ci rappresenta, nonostante comprendiamo che la paura del coronavirs sta suscitando nelle persone un panico smisurato.
Occorre, tuttavia, per onestà intellettuale e per amore della verità storica far presente che, sin dal sorgere dello Stato Italiano, dal dopoguerra fino ai nostri giorni, molti cittadini del Nord Italia e qualche giornalista hanno etichettato i meridionali con ogni sorta di definizione molto offensiva, tra le quali le più note a tutti sono “terroni”, “puzzolenti”, “parassiti” e “sporchi”.
E’ ben noto a tutti che Vittorio Feltri ha scritto articoli giornalistici, i cui titoli sono molto offensivi della dignità dei meridionali.
Stupisce il fatto che nessuno, a parte qualche giornale del Sud Italia, ha mai chiesto al giornalista di porgere le scuse per le offese dirette al popolo meridionale.
Chiediamo a Barbara D’Urso e a Mediaset, televisione nota per il senso di equità e nota per essere veicolo di un’informazione democratica e corretta, di invitare anche Vittorio Feltri nella stessa trasmissione al fine di formulare le scuse ai meridionali offesi.
Se è vero che la signora ischitana ha sbagliato ed è stata invitata a chiedere pubblicamente scusa ai settentrionali e a tutti gli italiani, è altrettanto vero che Feltri ha offeso il popolo meridionale e deve anch’egli chiedere scusa.
La par condicio non ha distinzioni di classe e di posizione geografica.
E’ una questione di giustizia e di verità nei confronti dei telespettatori e nei confronti del popolo meridionale, che ha un’ anima e un’innegabile sensibilità, nonché indiscutibile dignità.
Se è vero che la signora ischitana ha sbagliato ed è stata invitata a chiedere pubblicamente scusa ai settentrionali e a tutti gli italiani, è altrettanto vero che Feltri ha offeso il popolo meridionale e deve anch’egli chiedere scusa.
La par condicio non ha distinzioni di classe e di posizione geografica.
E’ una questione di giustizia e di verità nei confronti dei telespettatori e nei confronti del popolo meridionale, che ha un’ anima e un’innegabile sensibilità, nonché indiscutibile dignità.
Feltri ha insultato ed offeso il popolo meridionale, in modo ancora più grave della signora di Ischia, in quanto è un giornalista affermato ed ha utilizzato le pagine di un giornale molto letto ed affermato.
Dov’è la deontologia professionale di Feltri?
Mediaset chieda a Vittorio Feltri di formulare le scuse ai cittadini del Sud Italia, che sono portatori di dignità alla pari dei cittadini del Nord Italia.
Dov’è la deontologia professionale di Feltri?
Mediaset chieda a Vittorio Feltri di formulare le scuse ai cittadini del Sud Italia, che sono portatori di dignità alla pari dei cittadini del Nord Italia.
Vittorio Feltri è un giornalista e comunica per iscritto su autorevoli giornali. Non può ratificare la libertà di offesa, perché il giornalismo condanna la libertà di offesa. Siamo una nazione civile.Mediaset, per senso di giustizia e perché ama i cittadini del Sud Italia, non negherà al popolo meridionale la richiesta delle scuse da parte di Vittorio Feltri. Ringraziamo per la sensibilità che Mediaset vorrà dimostrare in proposito”.
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