Politica

Rimini, lungo applauso per Draghi al Meeting: “L’Italia ha bisogno di un’Europa forte tanto quanto l’Europa ha bisogno di un’Italia forte” 

Rimini, 24 Agosto – Lungo appaluso per il capo del Governo: “Grazie Mario, viva Draghi”. Sono le parole con cui la gente in attesa ha accolto il presidente del Consiglio Mario Draghi  al suo arrivo al meeting di CL. Draghi ha attraversato la sala centrale della fiera di Rimini, piena di persone che hanno segnato tutto il breve percorso con un continuo applauso. E’ la seconda volta che Draghi partecipa alla kermesse di Comunione e Liberazione. L’ultima due anni fa, nel 2020, al Palacongressi in piena pandemia, al termine del suo mandato alla Bce.

Al suo arrivo, fuori dalla Fiera di Rimini che ospita il Meeting di Cl, il Presidente del Consiglio è stato accolto dal presidente della Fondazione Meeting, Bernhard Scholz; dal Prefetto di Rimini, Giuseppe Forlenza e dal sindaco della città romagnola, Jamil Sadegholvaad. Ad attenderlo tante persone, in fila per entrare in fiera, che hanno espresso il proprio apprezzamento mentre il premier si prestava per le foto di rito a fianco degli esponenti istituzionali.

Nell’introdurlo il presidente della fondazione, Scholz ha sottolineato il ruolo del presidente apprezzato a livello internazionale durante il suo mandato da presidente del Consiglio dei Ministri. “Durante il suo governo l’Italia ha conquistato una reputazione internazionale meritata e preziosa in mezzo a una geopolitica sempre più conflittuale”. 

“Grazie per il calore di questo applauso. Grazie per la vostra accoglienza e, se vado oltre la commozione, questo entusiasmo vostro mi colpisce molto in profondo. Voi giovani vivete la politica come ideali da condividere, impegno sociale per la loro affermazione e la testimonianza di una vita coerente con questi ideali. Voi insieme combattete, sperate e costruire, ecco perché questo vostro entusiasmo oggi mi colpisce molto, voi siete la speranza della politica”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso del suo intervento al Meeting di Rimini.

Draghi parla delle sfide future difficili, invita tutti ad andare a votare e si augura che “chiunque avrà il privilegio di guidare il Paese saprà preservare lo spirito repubblicano che ha animato dall’inizio il nostro esecutivo. Sono convinto che il prossimo governo, qualunque sia il suo colore politico, riuscirà a superare quelle difficoltà che oggi appaiono insormontabili. L’Italia ce la farà anche questa volta”.

A proposito della pandemia “sembravamo avviati verso una ripresa lenta e incerta, a 18 mesi di distanza possiamo dire che non è andata così: gli italiani hanno reagito con coraggio e concretezza e hanno riscritto una storia che sembrava già decisa. Insieme abbiamo dimostrato che l’Italia è un grande Paese che ha tutto quello che serve per superare le difficoltà che la storia ci mette davanti”.

La crisi economica dell’Italia. “L’economia internazionale è in peggioramento e questo peggioramento ha cominciato a colpire il nostro Paese. La politica economica che abbiamo seguito in questi mesi ci mette però su basi solide e mostra un possibile percorso da seguire: crescita economica, giustizia sociale, sostenibilità dei conti pubblici sono compatibili tra loro e rafforzarsi a vicenda”.

“Dalle illusioni autarchiche del secolo scorso alle pulsioni sovraniste che anche recentemente a lasciare l’euro, l’Italia non è mai stata forte quando ha deciso di fare da sola”. Ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo al Meeting di Rimini. “Il posto dell’Italia è al centro dell’Unione europea – ha aggiunto Draghi – è ancorato al Patto Atlantico, ai valori di democrazia, libertà, progresso sociale e civile che sono la storia della nostra Repubblica. E’ con questa visione che i nostri padri e i vostri nonni hanno ricostruito l’Italia e reso la nostra economia una delle più dinamiche al mondo e il nostro stato sociale tra i più generosi”. “L’Italia- ha proseguito –ha bisogno di un’Europa forte tanto quanto l’Europa ha bisogno di un’Italia forte”. 

Poi continua sull’emergenza energetica e la crisi economica: “La crisi energetica dovuta all’invasione russa dell’Ucraina ha richiesto rapidità d’azione. In pochi mesi abbiamo ridotto in modo significativo le importazioni di gas dalla Russia. Un cambio radicale della politica energetica italiana. Abbiamo stretto nuovi accordi per aumentare le forniture, dall’Algeria all’Azerbaigian. Gli effetti sono stati immediati: l’anno scorso circa il 40% delle nostre importazioni di gas è venuto dalla Russia, oggi in media è circa la metà”.

Prosegue parlando dell’accelerazione per lo sviluppo delle rinnovabili, “essenziali per ridurre la nostra vulnerabilità energetica e per abbattere le emissioni – aggiunge – nei soli primi otto mesi di quest’anno ci sono state richieste di nuovi allacciamenti a impianti di energia rinnovabile per una potenza pari a quasi quattro volte quella installata complessivamente nel 2020 e 2021. La nostra agenda di diversificazione dal gas russo è stata fondamentale per dare ai cittadini e alle imprese maggiore certezza circa la stabilità delle forniture”.

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