Made Magazine

Restauro di opere d’arte: quali strumenti utilizzare e come procedere?

Napoli, 15 Luglio – Quello del restauro di opere d’arte è uno dei processi più complessi, che avvengano nell’ambito artistico, dal momento che c’è bisogno sia dell’utilizzo di strumenti particolarmente delicati e adeguati, per la propria iniziativa, sia di una certa competenza che va messa in campo a partire da chi coordina il progetto, fino a chi se ne occupa nel dettaglio. I restauri di opere d’arte rappresentano delle operazioni fondamentali, nell’ambito della storia dell’arte stessa, dal momento che permettono di preservare il valore storico di affreschi, pitture, tele, mosaici, ma anche di progetti architettonici e edilizi che sono stati realizzati nel corso della storia

Naturalmente, l’obiettivo fondamentale del restauro è preservare il valore di un’opera, tentando di riportarla alla sua integrità, senza però sconvolgere il significato che questa presenta, dunque non realizzando delle operazioni che siano contrarie rispetto al volere del suo autore ma tentando di rispettare, costantemente, la storia dell’opera stessa. Naturalmente, quando si parla di restaurare opere d’arte, gli strumenti da utilizzare sono numerosi, così come i processi da seguire. Di seguito, si indica tutto ciò che c’è da sapere in merito.

Gli strumenti per effettuare un restauro di opere d’arte

A questo punto, si può procedere con gli strumenti che risultano essere fondamentali per effettuare un restauro di opere d’arte. Naturalmente, si va dagli strumenti più tecnici, che permettono di gestire il proprio lavoro al meglio, fino a quelli che definiscono il restauro vero e proprio, conferendo nuova lucentezza all’opera e riportandola alla sua integrità. Tra gli strumenti del secondo caso, si indica sicuramente la calce pozzolanica, Un legante naturale che viene ottenuto tramite la miscelazione di calce e pozzolana. In genere, ci si serve della calce pozzolanica per ottenere delle opere di restauro che spicchino per la loro durabilità, oltre che per altre caratteristiche che vanno dalla traspirabilità alla compatibilità: insomma, la calce pozzolanica è fondamentale, sia nell’opera di restauro di affreschi, sia nel caso in cui si vogliano restaurare delle murature storiche o degli intonaci particolari.

La panoramica degli strumenti per il restauro di opere d’arte prosegue con altri strumenti specifici che hanno un ruolo cruciale, per portare a termine il proprio lavoro. Innanzitutto, vale la pena citare i pennelli e le spatole, che dovranno essere scelti attraverso la loro composizione fondamentale, affinché non danneggino in alcun modo l’opera d’arte, mentre le spatole sono utilizzate per rimuovere gli strati superficiali di sporco o tutti i vecchi materiali di restauro, nel caso in cui la nuova opera di restaurazione dell’opera d’arte sia volta a ripristinare un certo tipo di periodo storico, precedente ad altre operazioni. Naturalmente, non si può fare a meno di scalpelli e bisturi, strumenti di precisione che vengono utilizzati per eliminare sia la vernice deteriorata, sia i materiali estranei, la cui scelta risulta essere importantissima soprattutto per assicurare la grandissima accuratezza e la delicatezza nell’opera di restauro vero e proprio.

Per agire in maniera corretta, sul più piccolo dettaglio e sui millimetri di vernice o di altro materiale, sarà necessario anche servirsi di lenti di ingrandimento e microscopi, specie quando si vogliono identificare dei danni o degli stati di conservazione da eliminare. Infine, soprattutto per garantire un lavoro preciso in termini di illuminazione, sarà fondamentale servirsi anche delle lampade a luce fredda, le quali permettono di illuminare ma di non riscaldare l’opera.

Le operazioni da seguire per restaurare un’opera d’arte

Indicati gli strumenti più utili per effettuare il restauro di opere d’arte, vale la pena sottolineare, anche se brevemente, quali possono essere le operazioni da seguire per il restauro di un’opera d’arte. Si inizia con un’analisi preliminare, che permette di approfondire tutte le componenti dell’opera, attraverso varie documentazioni e perizie chimiche, per poi procedere con la pulizia delle componenti superficiali, tra cui sporco, polvere o vecchi strati di vernice: trattasi di un’operazione molto delicata, per cui viene spesso ingaggiata un’équipe molto specializzata. Successivamente, si procede con il consolidamento, ovvero il rinforzo delle parti dell’opera che iniziano ad essere danneggiate, e con il ripristino di quelle aree mancanti, soprattutto lacune e zone in cui la vernice o l’intonaco vengono meno; poi, sarà la volta dei ritocchi e della protezione finale, tramite resine e che garantiscono la durabilità nel tempo.

Scisciano Notizie è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie.
 
SciscianoNotizie.it crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] . Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.