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Politica

Report Istat, Pedicini (Greens/Efa) “Al Sud il 41% dei residenti è povero o a rischio esclusione sociale”

L’europarlamentare commenta l’ultimo report Istat: “Cresce divario col Nord. Per sopravvivere, nel Meridione si rinuncia a cure e istruzione”

Bruxelles, 11 Ottobre – “Il 25,4% degli italiani, pari a circa 15 milioni di residenti, vive al di sotto della soglia di povertà. Un dato che cresce sensibilmente nelle regioni del Mezzogiorno, dove nel 2021 la percentuale di cittadini poveri o a rischio esclusione sociale è arrivata a toccare quota 41%. Un dato destinato a incrementarsi drammaticamente, per effetto dell’aumento dei prezzi di energia e dei beni di prima necessità, unito all’annunciata chiusura di tantissime imprese, con decine di migliaia di cittadini che perderanno il proprio posto di lavoro. Una fotografia inquietante, immortalata dall’ultimo rapporto Istat, che traccia un solco ancora più ampio nella distanza tra il Nord e il Sud del Paese”. Lo dichiara l’europarlamentare del Gruppo Greens/Efa Piernicola Pedicini, commentando il report dell’Istat, illustrato ieri, su “Condizioni di vita e reddito delle famiglie”, relativo agli anni 2020-2021.

“Preoccupa che la risposta di chi, quotidianamente, è costretto a fare i conti con la necessità di mettere un piatto a tavola per sé e per i propri figli, sia spesso la rinuncia alle cure sanitarie e all’istruzione. Fenomeno ancor più evidente al Sud – precisa Pedicini – dove, per i ritardi sempre più biblici delle liste d’attesa, un’assistenza tempestiva, anche per le terapie salvavita, è garantita solo dal privato. E dove, per i mancati investimenti nella digitalizzazione e nell’arruolamento di personale, persino le borse di studio a chi ne ha diritto vengono erogate con anni di ritardo, con la conseguenza che non sono pochi gli studenti costretti a interrompere anzitempo il proprio percorso didattico, incapaci di sostenere le spese.

Va invertita al più presto la tendenza. Il Pnrr è un’opportunità, ma non è l’unica soluzione. Servono vere politiche di coesione – conclude l’europarlamentare – che concentrino in questa parte del Paese investimenti mirati, vigilando sulla qualità della spesa. Un’Italia sempre più spaccata in due è un’Italia destinata al fallimento, con un riverbero letale per l’intera Europa”.

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