Napoli, 25 Novembre – Quattro anni dopo la scomparsa di Diego Armando Maradona, la città che lo ha eletto a simbolo eterno continua a onorarne la memoria con gesti carichi di emozione e rispetto. Questa mattina, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, l’allenatore Antonio Conte e il capitano Giovanni Di Lorenzo hanno reso omaggio al campione argentino visitando due dei luoghi più iconici a lui dedicati: i murales nei Quartieri Spagnoli e a San Giovanni a Teduccio.
Un tributo nel cuore di Napoli
I rappresentanti del Napoli hanno scelto di commemorare il quarto anniversario della morte di Maradona con un gesto semplice ma intenso. In entrambe le tappe, prima ai Quartieri Spagnoli e poi a San Giovanni a Teduccio, sono stati deposti mazzi di fiori ai piedi dei murales che raffigurano l’icona argentina, ritratta in pose che richiamano momenti della sua carriera indimenticabile.
Dopo aver posato i fiori, De Laurentiis, Conte e Di Lorenzo si sono raccolti in silenzio per alcuni minuti. Il gesto, profondamente simbolico, testimonia il legame inalterato tra il Napoli e Maradona, una figura che non è solo un ricordo calcistico ma un elemento vivo della cultura e dell’identità partenopea.
Il ricordo nei murales: arte e memoria collettiva
I murales di Maradona sono ormai parte integrante della città. Quello nei Quartieri Spagnoli, realizzato dall’artista Mario Filardi nel 1990 e successivamente restaurato, è divenuto un punto di pellegrinaggio per tifosi e turisti di tutto il mondo. A San Giovanni a Teduccio, invece, si trova un’altra opera monumentale dedicata al Pibe de Oro, simbolo del riscatto e dell’orgoglio di una città che in lui si è specchiata.
Maradona, un’eredità viva
La presenza di De Laurentiis, Conte e Di Lorenzo in questa commemorazione sottolinea quanto Maradona sia ancora oggi una guida spirituale per il club e per i tifosi. Nonostante il passare degli anni, il suo nome continua a essere sinonimo di Napoli, di lotta, di bellezza e di vittorie indimenticabili.
Con il Napoli che oggi si trova a vivere una nuova era, Diego rimane il faro che illumina le ambizioni di una squadra che, proprio come il suo campione, non ha mai smesso di sognare. Oggi, a quattro anni dalla sua scomparsa, la città ha dimostrato ancora una volta che il suo ricordo è destinato a non sbiadire mai.
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