Economia - Finanza

Prostituzione, Susini Group: “Se regolarizzata Stato incasserebbe oltre 2,6 miliardi annui”

Secondo studio di consulenza del lavoro Susini Group StP, business da 5 miliardi, 3,1 milioni di clienti e 115mila “operatori/operatrici del settore”

Firenze, 15 Maggio – La prostituzione in Italia nel 2023 ha prodotto un giro d’affari di poco inferiore ai 5 miliardi di euro, con circa 3,1 milioni di clienti e 115mila addetti. Un business che, se regolarizzato, porterebbe entrate statali per oltre 2,6 miliardi l’anno. Questa è la stima di Susini Group StP, studio fiorentino leader nella consulenza del lavoro.
Sandro Susini

Il mercato della prostituzione, settore che in Italia, come in tutti gli altri Paesi della Ue, è entrato a far parte del calcolo del Pil, è sempre più in crescita. Già nel 2022, infatti, secondo il Codacons il business si attestava sui 4 miliardi, in linea col 2020, anno della pandemia, in cui nonostante tutto ha tenuto. Sempre secondo Codacons, il mercato coinvolge ogni anno 3 milioni di clienti e più di 90mila “lavoratori” stabili, oltre ai quali ce ne sono un 20% occasionali.

Gli uomini e le donne che “presterebbero la loro attività” nel settore sarebbero quindi circa 115mila. Fra di loro ci sarebbero un 9% di minorenni e un 60% di soggetti stranieri provenienti dall’Europa dell’Est e dall’Africa. Inoltre, il 18% dei “lavoratori” svolgerebbe l’attività in modo occasionale e non continuativo.
Ciò che fa più pensare, sono le motivazioni per cui i lavoratori e le lavoratrici si avvicinano a questa “professione”: per giustificazioni economiche il 45%, per business il 30% e per altri motivi il 25%.
Non tutti gli “operatori e operatrici” sono vittime di sfruttamento da parte di terzi, come si è soliti credere, anzi, la maggior parte di loro praticano la professione volontariamente. Basti pensare che tanti possiedono siti web o fanno parte di chat di incontri in cui commercializzano i loro servizi. Esistono, anche, agenzie che offrono le prestazioni dei loro ragazzi e ragazze ai clienti che ne fanno richiesta, fino a organizzare viaggi di lavoro o di piacere.
«Una riflessione sull’argomento è d’obbligo – commenta Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group StP – tenuto conto che la prostituzione sembra esser diventata una nuova “professione” che produce business e non è più, se non per sporadici casi, oggetto di sfruttamento da parte di terzi».
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