Napoli, 8 Agosto – Tra le tante stranezze che si leggono ormai sui social, ce n’è una che mi ha davvero colpita, un ragazzo ha deciso di sottoporsi ad una delicata operazione per cambiare il colore degli occhi da marroni in azzurri, la sua motivazione è stata che aveva avuto un periodo di depressione e che, quando guardava quegli occhi marroni, gli ritornava in mente quella sofferenza, da qui la decisione.
Ora fermo restando che non si sanno le conseguenze che si possono avere in futuro per questo tipo di operazione, mi chiedo questi medici che acconsentono, che medici sono? E ancora, questo andare contro natura è un atto di presunzione, libertà o debolezza?
Si nasce con determinate caratteristiche e fino a un tot di anni fa, era impensabile cambiare un aspetto del proprio corpo. L’intervento più usuale era la rinoplastica che veniva fatto il più delle volte per un problema respiratorio, se qualcuno lo faceva per estetica, perché invalidante un naso troppo grande, veniva tacciato di superficialità e leggerezza. Di sicuro non riceveva ammirazione dagli altri.
I difetti o, meglio, le imperfezioni in un corpo, almeno per quanto riguarda le vecchie generazioni, non erano drammatizzate o forse neanche viste, anche perché cosa determina che qualcosa sia bello o brutto, perfetto o imperfetto? Ormai sono sempre di più i corpi, addirittura ancora in formazione, di giovani ragazzi, trasformati e talvolta stravolti dalla chirurgia estetica. Oggi viene fatto come regalo per i diciotto anni, alle proprie figlie, la mastoplastica additiva.
Ritornando al ragazzo che ha voluto cambiare i suoi occhi, il problema a cui si dovrebbe dare veramente attenzione è la depressione. In passato era rarissima, in verità non ho mai visto nella mia gioventù coetanei depressi. Certo, quando si veniva lasciati si andava molto giù di morale, si cadeva in fondo a un burrone, ma c’erano gli amici che non ti mollavano finché non ne uscivi. Oggi sono tantissime le malattie psichiche che coinvolgono i giovani e tra queste mi permetto di annoverare la non accettazione di sé, la poca personalità, l’insicurezza in un corpo non perfetto.
Forse solo una minoranza trasforma in modo autodeterminato il suo corpo, in nome di una libertà di averlo secondo un suo disegno. La maggioranza a mio parere, è cresciuta in un quasi totale abbandono, e l’unico rifugio, l’unica casa, l’unica famiglia, è stata ed è quella virtuale da cui prende esempio e imita. Ribadisco come faccio sovente, l’importanza di riprendere ad insegnare i veri valori, l’importanza di ripristinare l’amicizia, toccasana dell’anima.
In prossimità del Ferragosto che sta per arrivare, auguro a tutti i giovani di riscoprire la bellezza di fare i gavettoni ad amici dal corpo imperfetto, perché è nell’imperfezione la vera perfezione.
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