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Pomigliano d’Arco, Associazione antiracket. L’Amministrazione Comunale replica all’opposizione: “Verità alterata. Nessuno vuole togliere la sede”

Pomigliano d’Arco, 18 Luglio – «Come al solito, i consiglieri di opposizione a Pomigliano non perdono occasione per alterare la verità dei fatti, e lo hanno dimostrato anche in questa vicenda. Peccato che le bugie abbiano le gambe corte». Così recita una nota del Comune di Pomigliano d’Arco in merito alla questione della sede dell’Associazione Antiracket “Domenico Noviello”, in risposta a un post sui social dei tre consiglieri comunali di opposizione Fiacco, Mercogliano e Iasevoli, nel quale esprimevano solidarietà all’associazione per «l’incomprensibile scelta dell’amministrazione di togliere all’associazione l’utilizzo di un bene confiscato utilizzato come sede dal 2009». «Chiediamo al sindaco – hanno aggiunto i tre consiglieri comunali di minoranza – di tornare indietro rispetto a questa scelta, che dà un nuovo segnale sbagliato nella lotta alla camorra e alla criminalità organizzata presente sul territorio andando a colpire un presidio di legalità che da anni offre supporto a chi ha avuto il coraggio di denunciare soprusi e pratiche di estorsione».

Dal Comune di Pomigliano però si ribadisce il concetto: «È una grossa bugia. Nessuno ha mai tolto o vuole togliere la sede all’associazione antiracket Noviello e il suo presidente Salvatore Cantone ne è a perfetta conoscenza». I termini reali della questione li spiega l’Assessore al Patrimonio del Comune di Pomigliano d’Arco, Elvira Romano: «Abbiamo inviato al presidente dell’associazione antiracket, Salvatore Cantone, una PEC a inizio mese nella quale gli facevamo presente che il contratto di comodato gratuito dell’appartamento di via Locatelli era scaduto e che non avremmo potuto più rinnovarlo per quella sede, perché ne avevamo necessità per usi umanitari e per alloggiare famiglie indigenti e con bambini. Abbiamo fatto presente che attualmente l’intenzione è quella di destinare il suddetto bene alla soddisfazione di primarie esigenze di carattere sociale che individuano quali beneficiari dello stesso alcune famiglie che versano in condizioni di indigenza».

«Dopo la comunicazione ufficiale – continua Elvira Romano – mi sono sentita telefonicamente con Cantone, che non era a Pomigliano in quel momento, per assicurargli che gli avremmo comunque assegnato un’altra sede, prospettandogli più di una soluzione alternativa. L’ultima volta avevamo concordato che, al suo rientro a Pomigliano, ci saremmo seduti a discuterne. Abbiamo ipotizzato parlandone anche nelle ultime giunte programmatiche, tre soluzioni di altrettante sedi da affidare all’Associazione Antiracket Noviello. Tra queste, l’ultima, che secondo noi sarebbe la più congrua, si trova all’interno degli uffici del Giudice di Pace a Pomigliano in via Miccoli (ex Pretura). Si tratta di una sede anche presidiata dalle forze dell’ordine. Ad oggi, sto ancora attendendo il rientro a Pomigliano del presidente dell’associazione antiracket per definire il tutto, in modo da poter fare l’assegnazione della nuova sede al più presto».

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