Napoli, 16 Luglio – A Pianura i residenti sono scesi in piazza, davanti ai cancelli del parco ‘Falcone e Borsellino’ insieme ai movimenti anticamorra, per dire basta alla criminalità e alle faide. Anche don Antonio Coluccia, molto attivo nel quartiere contro le piazze di spaccio, è tra coloro che chiedono di poter vivere senza la paura di essere ammazzati. Tante le mamme presenti che temono per il futuro dei loro figli.
I residenti di Pianura chiedono una reazione forte da parte dello Stato e una presenza pressante delle forze dell’ordine per smantellare le piazze di spaccio e sconfiggere la criminalità. “Riteniamo a tal fine necessaria la certezza della pena. Non ci può essere rieducazione se chi ha ammazzato non sconta fino in fondo la condanna. Nei reati di camorra e nei casi di omicidio volontario il rito abbreviato non dovrebbe esistere. Rieducazione senza scontare la pena è ‘tana liberi tutti’, è dare poco peso alle azioni criminali. Se il sistema giudiziario vacilla c’è il rischio che i familiari delle vittime si facciano giustizia da soli, perché loro, a differenza dei criminali, l’ergastolo lo pagano davvero con un dolore incancellabile.
In un quartiere duramente segnato dalla presenza della camorra, chiediamo la riapertura del parco intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per dare un segnale tangibile che le istituzioni non fanno neanche un passo indietro di fronte alla violenza dei clan e che questi luoghi devono essere vissuti dalle famiglie e dai cittadini e non dai criminali”. Così Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde che ha partecipato alla manifestazione.
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