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Perché abbiamo copiato i cinesi e non gli inglesi con l’effetto gregge per la pandemia da Covid-19?

Napoli, 15 Marzo – Che emotivi noi italiani, partiamo subito per imitazione tentativi ed errori. Abbiamo copiato i cinesi per combattere la pandemia annunciata del Covid19. Siamo in piena pandemia da Covid19. L’Italia del nord, Lombardia ed Emilia in primis, sono colpite già duramente dall’infezione da Covid19. L’Oms, dopo mesi di incertezza, ha dichiarato Pandemia il Coved19. L’Italia, per prima, ha imitato la strategia medica cinese dell’isolamento forzato della popolazione, anzi l’Italia, Paese latino e dunque forse più emotivo, l’ha estesa all’intero territorio nazionale e stiamo tutti a casa dalle Alpi a Lampedusa. Al Nord il Covid19 infetta molto ed è alta anche il n. di morti, pari quasi al n. dei guariti. Al Sud il Covid pare che venga importato dal Nord, ultimamente con i treni dei meridionali che lavorano in settentrione. La Gran Bretagna con il nuovo primo ministro conservatore, non adotterà la nostra strategia preventiva del Covid19, ma quella dell’effetto gregge.

Gli Usa stanno ancora a guardare e a scegliere, ma credo che copieranno i cugini inglesi. La notizia, pubblicata sul sito BioRxiv,  è un segnale di speranza in questi giorni di notizie funeste e allarmanti. Il gruppo dell’Università olandese di Utrecht guidato da Chunyan Wang ha fatto sapere che è pronto il primo farmaco specializzato per aggredire il coronavirus Sars-CoV2.  È un anticorpo monoclonale, specializzato nel riconoscere la proteina che il virus utilizza per aggredire le cellule respiratorie umane. I ricercatori hanno detto alla Bbc che saranno necessari mesi prima che il farmaco sia disponibile perché dovrà essere sperimentato per avere le risposte su sicurezza ed efficacia. Finora si sono utilizzati farmaci nati in passato per altre malattie, come quelli anti-Aids o quelli contro l’artrite reumatoide, ma finalmente è stato messo a punto il primo farmaco progettato espressamente per aggredire il coronavirus Sars-CoV2. Si lavora intanto su più fronti, dalla possibilità di utilizzare il plasma delle persone guarite all’uso sperimentale di farmaci nati per altre malattie. Dalla Francia sono invece espresse serie perplessità sui farmaci anti-infiammatori. Intanto gli inglesi, con le loro università di qualità più elevata del mondo, puntano sull’effetto gregge per ostacolare e difendersi dal Covid19.

Ma cos’è l’effetto gregge in Medicina, specificamente in Igiene? L’immunità di gregge (“herd immunity”), detta anche immunità di gruppo o immunità di branco, in medicina è una forma di protezione indiretta che si verifica quando la vaccinazione di una parte significativa di una popolazione (o di un allevamento) finisce con il fornire una tutela anche agli individui che non hanno sviluppato direttamente l’immunità. Secondo il principio dell’immunità di gregge, nelle malattie infettive che vengono trasmesse da individuo a individuo, la catena dell’infezione può essere interrotta quando un gran numero di appartenenti alla popolazione sono immuni o meno suscettibili alla malattia. Quanto maggiore è la percentuale di individui che sono resistenti, minore è la probabilità che un individuo suscettibile entri in contatto con l’agente patogeno (es. virus). Se l’agente patogeno non trova soggetti recettivi disponibili circola meno, riducendo così il rischio complessivo nel gruppo. Il Covid19 si trasmette da persona a persona attraverso goccioline emesse con tosse e starnuti: analogamente alla difterite, influenza, morbillo, tubercolosi, ecc. Il contagio avviene respirando queste goccioline infette sospese nell’aria o ricadute su alimenti od oggetti. Ecco l’utilità di mascherine appropriate per fermare il pesante coronavirus. Ma anche portando il virus dalle mani al naso soprattutto ma anche alla bocca è pericoloso. Intanto le speranze di predisporre il vaccino aumentano da notizie giunte dall’Olanda, Padova, Napoli.

I vaccini non contribuiscono soltanto al controllo delle gravi malattie contagiose ma anche alla loro eradicazione. Per ora si comincia ad usare sangue di ex infettati da Covid19, il siero è utile per formare altri anticorpi agli infettati. Ma vediamo cos’è una Pandemia? Un’epidemia diffusa o una pandemia, più o meno mondiale, possono essere causate da un batterio o da un virus già noti, quando la percentuale di persone vaccinate non permette (o non permette più) la protezione attraverso l’immunità collettiva. Può anche essere dovuta a un batterio o a un virus comparsi recentemente, come l’AIDS nel 1983 o il coronavirus SARS nel 2002-2004. Quanto all’influenza stagionale, si tratta di una malattia contagiosa causata da diversi ceppi di virus. Alcuni ceppi appaiono regolarmente attraverso mutazioni e incroci, creando nuove minacce per le popolazioni. Perciò, i vaccini contro l’influenza cercano di immunizzare le popolazioni contro diversi ceppi contemporaneamente: i virus già noti e i nuovi mutanti, quelli che gli specialisti temono di più- è il caso del Covid19- perché potrebbero scatenare una nuova pandemia letale, come già avvenuto nel 1918, nel 1957, nel 1968 e 2009. Ma nel passato dell’Homo sapiens le pandemie ci sono state? Bisogna anche precisare che gli individui della nostra specie oggi superano i 7 miliardi, ma nel passato, anche recente 60 anni fa, eravamo meno della metà. Ai tempi del censimento del primo censimento di Roma caput mundi eravamo solo 10milioni. Dal neolitico, circa 13 mila anni fa, le varie civiltà (alcune restavano più attardate e quasi al paleolitico dell’uomo cacciatore e raccoglitore, ed altre più avanzate sia per il tipo di economia con l’addomesticamento degli animali e piante utili che per il vivere sociale, sempre più extratribale e formazione dei primi stati) dell’Homo sapiens, che diveniva stanziale e fondava villaggi e città, hanno dovuto affrontare varie ondate epidemiche che si sono spesso protratte per molti anni.

Le più tristemente famose in Europa sono la peste, il colera, il vaiolo e il tifo. Accompagnando le carestie e le guerre, fluttuando con i grandi periodi di freddo, queste malattie contagiose hanno imperversato una dopo l’altra, o contemporaneamente, apparendo e scomparendo con il trascorrere dei secoli. La più impressionante è stata la peste nera che ha devastato l’Europa dal 1347 al 1352, sterminando tra il 25 e il 50% della popolazione, portando con sé grandi cambiamenti nell’economia, nella geopolitica e anche nella religione. In seguito a queste epidemie, gli individui che sopravvivevano all’infezione erano immunizzati e, successivamente, le malattie infettive potevano colpire solo i bambini piccoli che sono ancora senza difese immunitarie (ecco perché a scuola facilmente prendono malattie infettive da altri coetanei piccoli). L’inverno che stiamo per lasciare alle spalle- il 21 c. m. è l’equinozio di primavera- è stato il più caldo mai registrato. La notizia è ufficiale perché arriva da Copernicus Climate Change Service, il programma europeo che si occupa del monitoraggio del clima, che mette a confronto miliardi di dati rilevati da satelliti, navi, velivoli e stazioni meteorologiche sparse per tutto il Pianeta. Niente neve, picchi di 19 gradi in Norvegia e 28 in Francia: l’inverno 2019-2020 in Europa è stato decisamente anomalo. Lo confermano anche i dati ufficiali.

 Tra dicembre 2019 e febbraio 2020 le temperature del Vecchio Continente hanno superato di 3,4 gradi centigradi le medie registrate nei tre decenni compresi tra il 1981 e il 2010. Rispetto all’inverno 2015-2016, che finora era stato considerato il più caldo, la differenza è di ben 1,4 gradi centigradi. Ma non si vuole aprire ulteriormente la porta allarmistica della minorenne svedese che l’apre e la sbatte chiudendola in faccia ai decisori globali. Da Naturalista rilevo che i fenomeni naturali come le variazioni climatiche sono ricorrenti su tempi non brevissimi, le glaciazioni insegnano, basta ristudiarle. Quanto poi all’aumento di biossido di carbonio, un’eruzione vulcanica di media-grande dimensione, emette tale molecola gassosa in quantità superiore a quella emessa dalla rivoluzione industriale ad oggi, ben altro discorso è l’avvelenamento dell’ambiente naturale con plastiche buttate disordinatamente in mare e in terra per non parlare degli sversamenti di rifiuti tossici e nocivi nei fiumi e in discariche abusive. Il Covid19 proviene da altri mammiferi (forse pipistrelli, ecc.), non andiamo a cercarlo altrove! Una cosa è certa che l’Homo sapiens dell’ultimo trentennio almeno ha investito molto sull’economia (robotica, telecomunicazioni e digitale) e non anche sulla ricerca farmaceutica per preparare nuovi vaccini. E’ tempo di invertire la rotta. Non dimentichiamo che la Democrazia antica nasce ad Atene, mentre quella moderna in Gran Bretagna, dove il governo Conservatore è meno populista dei precedenti, che parlavano più alla pancia che alla testa pensante anche per l’effetto gregge da applicare al Covid19.

Giuseppe Pace  (Naturalista)

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