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Payback, “Giorgia, la mia azienda chiude”: appello video di PMI Sanità alla premier Meloni

PMI Sanità: “Impedisca chiusura di 3mila imprese e salvi la sanità pubblica”

Roma, 31 Luglio – «Giorgia, la mia azienda chiude». E’ la frase ripetuta più volte, in un video realizzato da PMI Sanità, l’associazione nazionale delle piccole e medie imprese che riforniscono gli ospedali di materiali necessari a diagnosi e cure, per sensibilizzare la popolazione, il governo, tutte le forze politiche ma soprattutto il presidente del consiglio Giorgia Meloni, “a creare un tavolo di confronto sui gravissimi problemi collegati al payback dispositivi medici, una norma sposta-debiti che muove ben sei miliardi di euro dai bilanci delle regioni a quelli delle imprese private. Non solo. Tale ‘legge capestro’ sposta anche i crediti delle aziende nei bilanci degli enti locAli che in questo modo se ne impadroniscono in barba delle più basilari regole del diritto, della libera imprenditoria, della proprietà e del buon senso” spiega Gennaro Broya de Lucia, presidente dell’associazione di categoria.

“Questo concetto di masochistico imperio statale – prosegue – non può e non deve essere accettato in un Paese che voglia definirsi ancora libero e democratico”. Il payback? Per De Lucia si tratta di un “capolavoro della scienza legislativa moderna che non recupera nuove finanze, ma distrugge alla fonte il gettito fiscale, brucia 200.000 posti di lavoro, fa fallire almeno 3.000 imprese e mette a rischio le cure sanitarie delle famiglie italiane.Perché sì, le PMI saranno solo le prime a cadere per mano di un atto che scatenerà i propri effetti su numerosi indotti trasversali e su molte fasce della popolazione, specialmente quelle più fragili”. “La premier Meloni accolga subito il nostro appello al confronto per trovare con urgenza una soluzione strutturale al payback e salvare la sanità pubblica in Italia” conclude.

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