Cultura

Palma Campania, il pensatore palmese Vincenzo Russo e l’utopia concreta del prof. Enzo Rega

Palma Campania, 23 Giugno – Domenica scorsa 18 giugno 2023 il Gruppo Archeologico Terra di Palma  ha celebrato il 253° anno della nascita di  Vincenzo Russo, il rivoluzionario palmese, pensatore e martire della Repubblica napoletana del 1799. La cerimonia si è svolta  nei pressi della casa natale del giacobino, al quartiere Monualdo di Vicoletto Russo, a Palma Campania, con il patrocinio morale del Comune. Come ogni anno, ai presenti è stata appuntata al petto una coccarda, dei colori della Repubblica Napoletana. La Corale Polifonica, Scuola Civica Comunale palmese, guidata dai Maestri fratelli Sorrentino, si è esibita nell’Inno Nazionale, noto come Canto degli Italiani e Fratelli d’Italia, che nacque nel clima di fervore patriottico e repubblicano, il quale desta sempre accorata commozione.

Il direttore Luigi Sorrentino  del G.A. ha subito ringraziato gli abitanti del luogo che offrono ospitalità all’evento ogni anno con garbo e cortesia, di cui è portavoce  la professoressa Teresa Albano, che tanto ha a cuore gli eventi di Vincenzo Russo che si svolgono nel luogo. Ha ringraziato i presenti per essere affluiti in un momento di ricordo storico, perché la memoria va custodita e divulgata, ai ragazzi del servizio civile che stanno ottemperando  il corso presso la Biblioteca Marilena Nappi e che si faranno carico durante l’anno di essere presenti in tutte le manifestazioni culturali. Proprio loro durante l’evento  sono stati chiamati ad apporre la corona d’alloro alla lapide con epitaffio, sulla facciata della casa natia del giovane rivoluzionario Russo. Ancora Sorrentino ha ricordato gli studiosi  professori  universitari ospiti negli eventi trascorsi, come  Marotta, Aniello Montano, Rosalia Peluso  e tanti altri.

Ha ringraziato la dott.ssa Elvira Franzese, sempre presente agli eventi  del concittadino Vincenzo Russo, che ci ha lasciato i Pensieri politici, e calorosamente il professore, scrittore Enzo Rega, che ha accettato l’invito a relazionare “L’utopia concreta di Vincenzo Russo”, titolo dato all’evento di quest’anno. La dott.ssa Elvira Franzese non manca mai di ricordare la memoria della professoressa Marilena Nappi, cultrice  di storia locale iniziatrice di questi eventi dedicati al grande rivoluzionario.

Ringrazio l’ing. Sorrentino,  tutti coloro che collaborano con il G.A., che si dedicano ogni anno a mantenere vivo il ricordo, perché solo attraverso la memoria,  la figura di V. Russo viene promossa specie per i giovani, che anche stamattina ne sono tanti. Abbiamo il dovere  di fare del nostro meglio, l’obiettivo del Comune  è proprio quello di portare fuori da Palma Campania  la conoscenza di Russo. Tanti sono stati i progetti a favore del nostro concittadino e ancora ne faremo. Sarà ampliata l’offerta progettuale. L’impegno lo prenderemo ancora. Il nostro obiettivo è proprio quello di portare fuori da Palma Campania  la figura di Russo. Voglio ricordare Marilena, colei che è stata la promotrice  degli eventi dedicati a Russo, lo ricordo bene, ero stata eletta nel 2013 e proprio in questo luogo mi diede il  ‘Benvenuto‘ e mi disse che bisognava riqualificare il posto per rendere omaggio a chi si è battuto per la libertà. Ci stiamo pensando da anni e abbiamo finalmente trovato il finanziamento per riqualificare al massimo questo luogo storico”.

La professoressa Teresa Albano ha esordito: “Elvira Franzese mi ha preceduto nell’intento di ricordare la prof.ssa Marilena Nappi, a cui sono particolarmente legata, per quello che ha fatto di questo posto. Grazie alla volontà e determinazione di portare  alla luce un luogo storico inizialmente impervio, riuscì a  sollecitare  e coinvolgere tutti gli abitanti del quartiere, poi  insieme  abbiamo reso noto il posto e portato all’attenzione  la casa e la figura di Russo, ma resta da fare tanto ancora, affinché i giovani conoscano la storia e testimoniare con l’impegno la grandezza di V. Russo, perciò  mi appello all’Amministrazione, alla dottoressa Franzese, che ha appena comunicato che si prenderanno cura del luogo. Sono particolarmente legata a Marilena e ricordarla viene  spontaneo, portava piante dal suo giardino per rendere decoroso questo posto, lei che era alla guida  di progetti e attività culturali per fare avvicinare i giovani  alla storia del nostro territorio, ci ha lasciato l’esempio di donna semplice, instancabile promotrice di cultura. A lei dobbiamo  tutte queste attività volte a portare in alto il nome di Russo a Palma e altrove.”   

Lo scrittore  Enzo Rega ha introdotto  la sua esposizione “L’utopia concreta di Vincenzo Russo” ricordando che nel corso del tempo si è occupato molte volte del suo pensiero e della sua attività rivoluzionaria con pubblicazioni e interventi pubblici.  E  partendo dalla definizione di  utopia  di Gino Strada che  testimonia la necessità anche nei nostri tempi, dell’utopia, di una utopia che si faccia realtà. Riprende il concetto di utopia concreta  che anche  lo scrittore  Giuseppe Gemma ha trattato ossimoricamente in un suo articolo ne l’Espresso del 2019. Rega  adopera l’espressione “utopia concreta” per Russo affermando che ci vuole un’immaginazione sociale per andare oltre l’esistente.  

Dopo un’attenta spiegazione etimologica del termine coniato da Tommaso Moro all’inizio del Cinquecento, attraversa filosofi  quali Cartesio, Hegel e Bloch, per deliziare il pubblico  su riferimenti  che partendo dall’ideale orientano verso una concreta azione politica. Ha poi sottolineato il  concetto di speranza. Per Bloch la speranza è una funzione della razionalità che permette di oltrepassare il limite, di aprirsi al cambiamento e all’azione emancipatrice dei desideri umani. Cartesio è il filosofo che, accanto alla ragione, ha rivalutato il desiderio, non contrapponendo più le passioni al pensiero: è nelle passioni che s’incontrano infatti anima e corpo. E infine Hegel, il filosofo dell’infinito, colui che “ti fa sentire che l’infinito è nelle tue mani”. E se parliamo di “infinito” non possiamo non pensare anche al conterraneo Giordano Bruno.

Il professore Rega prosegue  per entrare  nella persona del giacobino Vincenzo Russo,  nato in Terra di Palma, autore “di un aureo libretto intitolato Pensieri politici, pubblicato a Roma nel 1798. Russo fu impiccato a soli ventinove anni, nel novembre 1799 in Piazza Mercato a Napoli. Era nato a Palma Campania il 16 giugno 1770. Russo, se utopico fu, lo fu nel senso che abbiamo cercato di delineare, perseguendo una “utopia concreta”. Ricordando il compianto cittadino onorario di Palma, il filosofo  Aniello Montano, prosegue Enzo Rega, come ha osservato a suo tempo,  ‘Russo rappresenta un aspetto particolare della Rivoluzione del ’99. Dà a essa il profumo dell’utopia. Che cosa significa?  Significa che la rivoluzione napoletana, anche rispetto a quella americana e a quella francese, ha qualcosa in più: c’è Vincenzo Russo, che porta un profumo di utopia all’interno di una rivoluzione che, altrimenti, sarebbe stata nient’altro che una riproposizione di costituzioni già sperimentate‘, è Russo dunque ad allargare l’orizzonte della rivoluzione napoletana, sono i Pensieri di quest’utopista radicale,  come leggiamo negli Atti del Convegno dedicato a Russo nel Bicentenario della Repubblica napoletana pubblicato a cura del Comune di Palma Campania. Montano aggancia qui il nesso centrale del pensiero del giacobino palmese: libertà democrazia uguaglianza. Un’uguaglianza, possiamo precisare, che per Russo va intesa non solo in senso formale, cioè di astratto riconoscimento di diritti, ma in senso sostanziale e quindi socio-economico: non c’è reale uguaglianza di diritti se permangono differenze sociali. È questo un altro elemento di concretezza progettuale. Se non saranno date a tutti le stesse opportunità economiche non vi sarà mai vera democrazia.”.

Ancora Rega  fa accenno al professore  Luigi Simonetti, che  nella relazione tenuta in quello stesso Convegno del 1999 sottolinea questo esistenzialismo russiano: e possiamo notare che in Russo accanto a un aspetto collettivistico-comunitario è presente anche un’attenzione al singolo individuo: ciascuno deve poter realizzare sé stesso all’interno della comunità pur lavorando per gli interessi della collettività.  A quale realtà “concreta” guarda Russo, che pensa ad un comunismo agrario nel quale ognuno ha in usufrutto un pezzo di terra (in usufrutto perché, come Rousseau e come Marx del quale il pensatore ginevrino è considerato per qualche aspetto un precursore, Russo è contrario alla proprietà privata) e i mezzi che gli servono per vivere sì sobriamente ma non in povertà? Guarda agli abitanti dei monti della Svizzera, dove è stato in esilio, ma anche agli abitanti delle colline da cui proviene: questi, sulla base di un piccolo fondo di terra provvedono a ciò che è necessario senza bisogno di ricorrere se non eccezionalmente al commercio, commercio che è fonte di corruzione.  Enzo Striano nel suo romanzo Il resto di niente dedicato alla Repubblica napoletana ci restituisce un ritratto di Russo legato alla sua terra. Il pensiero di Russo nasce dunque a Palma, dalla Terra di Palma, per farsi anelito universale di giustizia sociale. Forse la nuova realtà sociale non è realizzabile così come progettata da lui, che kantianamente pensa a una pacifica società universale composta da tante piccole entità statali dove si pratica una democrazia diretta, ma ci indica una meta ideale. Russo utopista? Sì, ma concreto. Utopia la sua? Sì, ma necessaria.”

Enzo Rega è professore di Filosofia, critico letterario, di interessi culturali molteplici,  scrittore di una moltitudine di libri, opuscoli, articoli per riviste letterarie, per conoscenze ulteriori, si rimanda al sito seguente:  https://www.larecherche.it/biografia.asp?Utente=enzo.rega&Tabella=Biografie

 

 

 

 

 

 

 

 

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