Cultura

Palma Campania, “Giornata Mondiale della Poesia”: raccolta di poesie inedite della prof.ssa Maria Maddalena Nappi

Palma Campania, 24 Marzo – Il Gruppo Archeologico Terra di Palma, di Palma Campania, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia del 21 marzo 2021, ha deciso quest’anno di pubblicare una raccolta di poesie inedite della prof.ssa Maria Maddalena Nappi, che ha diretto le attività del Gruppo per dieci anni, con tante manifestazioni anche in date istituzionali, tra cui la Giornata della Poesia, un evento a cui teneva molto.

Il libro, dal titolo “Poesie”, curato dalle prof.sse Michela Buonagura e Anna D’Ursi, con una splendida prefazione, è stato presentato al pubblico attraverso un video on line pubblicato sulla pagina Facebook ( https://m.facebook.com/gruppoarcheologico.terradipalma )

L’Ing. Luigi Sorrentino, direttore del Gruppo Archeologico, visibilmente commosso, ha introdotto la presentazione, ringraziando le socie Buonagura e D’Ursi organizzatrici dell’evento e curatrici del volumetto, lo scrittore Luigi Romolo Carrino e la cantautrice Antonietta Sorrentino per la loro preziosa partecipazione alla declamazione delle poesie.

L’ing. Sorrentino ha ricordato che a due anni della prematura scomparsa di sua moglie Marilena, la ‘Giornata della poesia,’ che lei tanto amava, rappresenta oggi una ripresa della realtà, il contatto interrotto dovuto al momento che si sta vivendo per la Pandemia covid-19.

“È stata proprio Marilena che ha introdotto la celebrazione della ‘Giornata della poesia’ a Palma fin dal 2013, coinvolgendo tutte le Associazioni del territorio nella partecipazione, con la presenza di poeti locali che declamavano versi; significativo l’apporto dell’attrice Gabriela Maiello e la presenza assidua del compianto Armando Liquori, e tanti altri che le facevano cerchio. È stata la promotrice insieme a Michela Buonagura e Anna D’Ursi, della collana Omphalos Michelangelo 1915 Editore, e ha curato la raccolta di poesie ‘Viaggiamo fuori rotta’ di Michela Buonagura e ‘Giglio di mare’ di Maria Teresa Peluso, presentate proprio nella Giornata della Poesia”.

La prof.ssa Michela Buonagura rievoca quando Marilena fece stampare la plaquette con le sue poesie e quelle della prof.ssa Maria Teresa Peluso, facendo loro una sorpresa.

Lei amava i piccoli libri che si tengono in una mano – diceva – si possono mettere in borsa, da leggere quando vuoi. Fu proprio lei, la prima volta che si organizzò l’evento, nel 2013, a volere il titolo ‘Poesia Sostantivo di genere Femminile’. Nel 2017 nacque l’idea della collana, un momento importante in cui siamo passati dalla semplice lettura di testi poetici noti alla pubblicazione di raccolte di poesie originali. Il nome Omphalos, che demmo alla collana, ombelico, allude alla centralità della poesia e all’atto creativo. – Continua dicendo – C’era anche l’idea di organizzare un concorso letterario. Il libro ‘Poesia’ ci arriva come un dono, per noi e tanti che l’hanno amata, è un ritrovarla nei suoi versi. È un titolo semplice, come lo era lei, ma significativo, richiama il suo ricco percorso culturale, fa immediatamente pensare che l’autrice non si sia dedicata solo a questo. È stata un’accanita studiosa di storia patria con anni di lavoro meticoloso negli archivi, cultrice delle arti in generale, impegnata nel sociale”.

 Prof.ssa D’Ursi, quando vi è stato affidato il compito di curare la pubblicazione come vi siete mosse?

“Le poesie ci sono pervenute in ordine sparso e senza titoli, per cui, in funzione della pubblicazione, abbiamo ritenuto opportuno, considerata la presenza di temi ricorrenti, di organizzarle in sezioni, a cui abbiamo dato i titoli, in latino, che rispecchiassero anche la formazione classica di Marilena.

Le sezioni sono quattro: Locus amoenus, Dea Lucina, Animus, Tempus fugax, a cui abbiamo aggiunto un’appendice dal titolo Fert omnia aetas, che contiene i testi poetici scritti da Marilena durante l’ultima fase della sua malattia. All’interno delle sezioni sono stati sistemati i testi secondo il principio della varietà”.

E alla prof.ssa Buonagura, quali sono i temi della raccolta più caratterizzanti della personalità dell’autrice?

In tutte le liriche possiamo ritrovare il suo vissuto, parlano di lei, non sono mai artefatte. I temi ricorrenti sono la natura, vagheggiata in una dimensione panteistica, che coinvolge il lettore alla partecipazione profonda e solidale della vita in ogni sua manifestazione. Particolare fascinazione esercita la luna, cantata con un rapporto simbiotico tra autrice, oggetto e lettore, in chiave intima e raccolta fino ad allargarsi ad una dimensione universale. La penna si sofferma frequente sul vissuto quotidiano, con riflessioni sul tempo speso nella passione dello studio, che ha comportato però sacrifici, notti insonni. Qua e là riaffiora il passato, un ricordo dell’infanzia, l’esperienza dell’insegnamento, il rapporto con gli alunni, ai quali proponeva letture di poesie, delle quali non sempre coglievano il senso, e l’autrice ne sorride al ricordo. Lo sguardo si allarga alle sofferenze dei diseredati, con gli occhi spalancati alla speranza, dei senza terra, dei migranti, nel cui dolore l’autrice si identifica. Un altro tema ricorrente è il tempo, che assume valenze diverse. In alcuni testi l’autrice si sofferma sull’attesa ansiosa di un tempo futuro che si teme o si sfida, altrove domina il passato, vissuto come perdita degli affetti, dei sogni, delle speranze. Le liriche più dolorose sono quelle dell’Appendice, che raccoglie i versi scritti dalla nostra Marilena nella malattia, che viene vissuta come ostacolo ai progetti incompiuti, il suo lavoro di storica interrotto. In questa parte si sente il palpito di un desiderio di vita che sente fuggire, in cui prevale l’amore incessante per l’altro e non per sé, come testimoniano i versi “Se sapessi camminare/sopra un filo/oserei un canto d’amore/per tutti”.

Prof.ssa D’Ursi, quale è lo stile che contraddistingue i componimenti?

Lo stile è vario, testi brevi improntati su di una sinteticità pregnante e misteriosa si alternano a testi più lunghi, con un impianto più narrativo e giocoso, metri più brevi a metri più lunghi, come il senario e il settenario agli endecasillabi. Anche il lessico si adatta al ritmo poetico, ora conciso ed aspro, ora disteso e musicale. La poesia nasce da un’illuminazione e si concreta in una parola poetica semplice, ma che non digrada mai nel banale, non svolge mai un’azione meramente descrittiva, piuttosto esprime sentimenti profondi. È poesia colta, che fa affiorare la profonda conoscenza letteraria dell’autrice, in cui è possibile notare echi classici e un’attenta lettura della poesia più moderna”.

Lo scrittore Luigi Romolo Carrino ribadisce che la silloge di Maria Maddalena Nappi lo ha commosso non poco. Ci ha ritrovato l’intellettuale impegnata per il suo territorio, l’essere umano che amava il suo lavoro di insegnante e la promotrice di molti artisti campani, a scapito della sua stessa creatività. Sarà sempre grato al giorno in cui ha avuto il privilegio di conoscerla.

L’ing. Luigi Sorrentino saluta concludendo “Quando la pandemia sarà passata, la presentazione del libro Poesie di Maria Maddalena Nappi avverrà all’I.S.I.S. ‘A. Rosmini’, la scuola dove ha trascorso gli anni della carriera scolastica; infatti la Dirigente scolastica prof.ssa Maria Grazia Manzo si è mostrata entusiasta della proposta e per l’occasione saranno presenti il sindaco Nello Donnarumma e l’assessora alla cultura Elvira Franzese”.

Sicuramente leggeremo le poesie di Marilena, con la speranza che soprattutto i giovani si avvicinino alla poesia, quello che la professoressa sperava, perché la poesia è salvifica, capace di unire l’imprevedibile.

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