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Palma Campania, giornalismo a scuola: l’Istituto Comprensivo “De Curtis” apre la prima pagina del giornalino “News De Curtis”

Palma Campania, 15 Luglio – Anno nuovo scuola nuova. A settembre si ritorna al Palazzo Scolastico di Via Municipio, la sede storica rimessa a nuovo e ci sarà uno spazio destinato alla redazione ed un angolo per la registrazione del telegiornale. Il Dirigente Scolastico Domenico Balbi, del 1° Istituto Comprensivo “De Curtis” di Palma Campania apre la prima pagina del giornalino news De Curtis, con questa notizia.

A realizzarlo sono stati gli alunni delle classi IIIª C, IIª A e IIª C, con i docenti Fiorella Graziano e Maria Saviano. Un lavoro scaturito dal finanziamento del Progetto PON “Agenda Sud” organizzato dall’I.C. De Curtis con un corso di giornalismo tenuto dalla società Michelangelo 1915 Editore di Palma Campania, di cui è amministratore Dino Lauri, fondatore e direttore responsabile del quindicinale di informazione politica e culturale dell’area vesuviana, Il Pappagallo.

Durante la presentazione del giornalino, avvenuta a fine giugno nella sala della biblioteca comunale “Luigi Michele Coppola”, alla presenza di un folto pubblico, il preside Domenico Balbi ha fatto sentire la sua presenza attraverso la diretta web, perché impegnato altrove negli esami di Stato. Il Dirigente scolastico ha manifestato soddisfazione ed elogi per i suoi alunni ed insegnanti, che non si risparmiano al lavoro di una buona scuola, e per la maestra Fiorella che è instancabile nel guidare i piccoli scolari anche fuori dal territorio, facendo vivere loro esperienze didattiche-artistiche-letterarie.

Presente la vicepreside Maria Antonia Arianna che ha testimoniato l’importante lavoro che hanno condotto i “giornalisti in erba”, reduci anche quest’anno dalla conquista di innumerevoli premi ricevuti per la partecipazione ai concorsi. Un ringraziamento speciale è stato rivolto soprattutto ai genitori, che non fanno mancare il supporto agli insegnanti, ai figli e alla scuola.

La maestra Fiorella Graziano, con occhi lucidi, ha elargito riconoscenza nei confronti di tutti gli insegnanti che la seguono in ogni attività programmata: Maria Saviano, Marianna Iervolino, Rosa Graziano, Belfonte  Scarciello, Biagio Rainone, e ha sottolineato il piacere di essere stata coadiuvata nel progetto Giornalismo dalla maestra Maria e dai tutor coinvolti per realizzare il corso: Dino Lauri, Francesco Iervolino, Daiana Rizzo, Biagio Arentino, Diletta Iervolino, Pasquale Gerardo Santella, che hanno saputo  condurre con empatia e competenze gli alunni coinvolti nell’affascinante viaggio  di conoscenza delle tecniche che caratterizzano il mondo dell’informazione.

Un’esperienza formativa che ha coinvolto circa 40 alunni in 10 lezioni, dedicata al linguaggio giornalistico e alla conoscenza delle tecniche del mestiere, che i tutor – alternandosi – hanno fornito nelle aule della scuola primaria di via Traversa Corso Nuovo.

“È stato un viaggio divertente, abbiamo conosciuto nuove realtà”, dicono i bambini, durante la presentazione del giornalino, tenendo una conversazione con la giornalista Daiana Rizzo, la quale asserisce: “Ho lavorato con bambini della classe seconda ed è stata un’esperienza speciale, data la loro tenera età ed è grazie al loro impegno, alla loro curiosità di apprendere, alla loro fantasia rapportata alla tecnica di comunicazione che hanno dato vita alle pagine del giornalino, corredate di disegni. Su indicazioni delle maestre noi tutor abbiamo accolto l’idea di cimentarli nella creazione artistica che tanto prediligono gli alunni”.

I piccoli giornalisti hanno espresso il loro entusiasmo sul corso attraverso 4 domande che ha rivolto a loro Rizzo: “Quanto è stato importante il corso di giornalismo? Quale forma di informazione vi è piaciuta di più: quella scritta o quella in video?

I piccoli alunni non erano nella pelle, per l’entusiasmo, le emozioni e l’esperienza da raccontare.  

L’immagine, la fotografia ha il suo ruolo importante nell’articolo, nel mondo giornalistico, e Dino Lauri nel suo intervento ha evidenziato: “A Palma c’è una tradizione che va oltre i 100 anni di giornalismo e l’opportunità del nostro servizio informativo, attraverso l’Istituzione scolastica di trasmettere una passione così affascinante e importante è da ritenersi considerevole. Ringraziamo per essere stati scelti. Abbiamo dato un avvio ai giovanissimi affinché un giorno possano prendere in considerazione le tematiche svolte e potrebbe essere una finestra aperta nel mondo lavorativo – e ha continuato Siamo andati al di là dell’informazione, dell’articolo; una parte del programma l’abbiamo dedicata alla fotografia, alla scoperta del territorio, delle radici del proprio luogo di appartenenza, che per gli alunni è stata una grande emozione e opportunità di crescita, ci tengo a dirlo, non solo per loro”.

Il professore Gerardo Santella, felice di aver dato il suo contributo al progetto, ha aperto l’intervento riferendo la sua emozione e raccontando una curiosità: “Nel 1982, sono passati più di 40 anni, in questa sede fu presentato un progetto sul giornalismo, Il giornale a scuola ed è stato un trofeo che mi sono portato dietro per tutta la vita, perché ho fatto corsi di giornalismo in tutti gli ordini di scuola, anche in Università. All’epoca, scrissi il primo libro dal titolo “Il giornale a scuola”. Dico ciò perché al centro del processo educativo e mi rivolgo ai docenti, ci sono anche loro, col giornale si può fare di tutto con tutti. Lo dico anche se è un paradosso, perché i libri non sono sostituibili, ma il giornale potrebbe sostituire anche tutti i libri di testo della disciplina dell’educazione”.

Santella ha aggiunto: “I fruitori del progetto messo in atto, con bambini di una fascia di età giovanissima hanno reso tanto e bene. Sono stati proprio loro a coinvolgere gli adulti e a farli sentire da pari. C’è una cosa che non potevano fare ancora, questi ragazzini, data l’età, ed è l’unico elemento giornalistico che non potevamo prendere in considerazione, cioè la lettura critica del giornale per smontare il meccanismo di manipolazione dell’informazione. I giornali non dicono la verità. I giornali dicono “una” verità, dal particolare punto di vista di chi il giornale lo stampa e delle idee che ha. Naturalmente questa verità si cerca di trasmetterla al lettore. Allora bisogna verificare in che modo chi fa il giornale lo scrive. Bisogna fare anche in modo da trasmettere informazioni, prendendo in considerazione la lettura analitica del giornale, per smontare la notizia e “pulirla” dal pensiero critico di chi scrive l’articolo. Quello che non abbiamo potuto fare ancora ma che crescendo ci ritroveremo a fare … Inoltre non bisogna pensare che leggere il giornale a scuola o fare giornalismo nelle aule sia una perdita di tempo. Col giornale si può parlare di tutto, con gli alunni bisogna trovare la comunicazione giusta, l’empatia e bisogna crederci”.

 “L’ultimo incontro del progetto è il risultato del lavoro svolto insieme ai ragazzi, e sono io    che ho imparato, da loro. Abbiamo ricevuto tanto da questi alunni attenti, curiosi di apprendere i vari aspetti del giornalismo, imparando tecniche, strumenti e segreti del mestiere – asserisce Francesco Iervolino e continua -. Questo mestiere affascina sempre, sicuramente i ragazzi hanno insegnato a noi la volontà di conoscere, di essere curiosi. Non è stato facile costruire in poco tempo lezioni con bambini di seconda e terza primaria, si è cercato di dare vita ad un lavoro di gruppo, piuttosto che individuale. La loro disponibilità è stata consistente: gli alunni hanno appreso come si scrive un articolo di giornale, come si realizza un’intervista, come si scrive e si espone un Telegiornale e tanto altro ancora, come tener conto della lunghezza di un articolo, perché la pagina del giornale deve rispettare degli spazi, dove c’è un titolo più grande per la notizia principale e uno più piccolo per le altre notizie, fino ad arrivare alla scelta delle fotografie da inserire”.

Iervolino ha poi aggiunto: “Oggi viviamo in una società che mette al primo posto l’individualismo. Riuscire a coinvolgere gli alunni in un lavoro di gruppo è stata la nostra missione più importante, dando loro la possibilità di tradurre le esperienze personali facendole diventare notizia. I ragazzi e le ragazze si sono documentati ed impegnati a raccogliere delle informazioni in loco e fuori dal nostro territorio, trattando varie tematiche e hanno lavorato a scuola come si fa in una redazione di un giornale. Sono state messe in campo sinergicamente le competenze dei tutor giornalisti e delle maestre. È stato un doppio lavoro: il giornalino, che è un’attività tradizionale e il risultato finale della realizzazione è stato appagante, e il telegiornale il cui lavoro è stato più tecnico. Sono stati formati dei gruppi e ciascuno di loro ha condiviso con tutta la redazione il proprio compito, spiegando successi ed ostacoli.

Per il telegiornale, sono stati attribuiti dei ruoli: gli studenti hanno compreso l’importanza dell’annunciatore, colui che legge, dell’inviato e del protagonista stesso della notizia. Sono stati tutti molto bravi – ha concluso il giornalista – a prestarsi ai ruoli e a lavorare in gruppo. Questa esperienza potrebbe essere un ricordo da conservare per tutta la vita, un motivo ispiratore che accenda la fiammella per qualunque attività lavorativa. La finalità del progetto è stata quella di migliorare la comunicazione e l’espressività, superando la timidezza, ampliando il vocabolario e la loro conoscenza, in termini di linguaggio. Il risultato è stato eccellente: dei piccoli giornalisti crescono e siamo fortemente appagati come staff della Michelangelo 1915 Editore di aver dato un contributo fattivo alla scuola De Curtis”.   

Hanno scritto di tutto i piccoli giornalisti. Basta sfogliare il giornalino che hanno realizzato e che hanno ricevuto in omaggio tutte le loro famiglie e i presenti. Tante e stimolanti le notizie trattate. Vincenza Iovino si è dedicata ad un interessante viaggio spirituale attraverso le Chiese storiche di Palma Campania. Gaetano De Risi ha messo nero su bianco per dare notizie sulla Chiesa dell’Arco: simbolo di resistenza e di rinascita per Palma Campania. Emanuel Montanino ha precisato cenni di storia del Palazzo Aragonese. Ylenia Sorrentino ha dato voce a qual è lo scopo di un corso di giornalismo: “Non solo insegna agli studenti le competenze pratiche necessarie per scrivere e comunicare efficacemente, ma li incoraggia anche a pensare in modo critico e a sviluppare una maggiore consapevolezza del mondo che li circonda”.

Sveva Bancone si è dedicata al Principe della risata, Antonio De Curtis, uno dei maggiori interpreti della storia del teatro e del cinema italiano, a cui è stata intitolata la scuola di Palma Campania.

Quanti bei testi e quante espressioni profonde per Borgo Castello, Pineta Tribucchi, redatti da Gelsomina Rainone, Luisa Di Lauri, Sophia Nappi e Camilla Mauro. La guerra vista dalla IIIª C fa breccia nei lettori. E invitanti sono stati anche i consigli per regalini alla mamma nel giorno della sua festa, che Camilla e Sophia hanno illustrato in una lista, con la semplicità dei loro cuori. 

Così giudiziosi sono stati i discenti nel comunicare di miti e leggende, di Campi Flegrei in continuo movimento. “Non c’è d’aver paura, gli scienziati monitorano i vulcani, per assicurare che tutti siano al sicuro”, fanno sapere i giornalisti in erba della IIIª C. Non sono mancate notizie di sport palmese, a cura di Nello Villani, e di usi e costumi del proprio paese di Sonali Akter e Mia Hamin, musulmani.

Quanti argomenti hanno trattato i piccoli giornalisti nel viaggio di un corso che li ha resi sempre più entusiasti e avidi di conoscere il mondo del giornalismo, cimentandosi come intervistatori e come protagonisti intervistati.   

È stato dato l’avvio ad un percorso dedicato alla comunicazione che continuerà con il nuovo anno scolastico. È stato aperto un armadio – ha detto la maestra Fiorella – ci abbiamo creduto e ci abbiamo trovato il mondo”.

Francesco Iervolino, ha replicato: “E noi diciamo grazie a voi per aver aperto questo armadio, che permette di esplorare continue conoscenze e farne comunicazione. Noi come giornalisti siamo stati felici di essere stati inclusi in un progetto importante per la platea scolastica e ci siamo, ci saremo ancora quando volete, affinché l’armadio resti aperto ancora a lungo, regalando una migliore padronanza del mondo della carta stampata, sviluppando un proprio pensiero critico”.

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