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Palma Campania, al Teatro Comunale grandi consensi per la presentazione del libro “Poesie” di Maria Maddalena Nappi

Palma Campania, 28 Marzo – La settimana scorsa per la “Giornata Mondiale della poesia 2022”, al Teatro comunale di Palma Campania, si è tenuta la presentazione del libro “Poesie” di Maria Maddalena Nappi, ed. Michelangelo 1915.

La “Giornata Mondiale della poesia 2022” dedicata a Marilena, (così chiamata da tutti affettuosamente) che non c’è più dal 2019, è sempre stata una festa di versi interpretati dai  poeti locali, dai membri delle  Associazioni  locali  e di tutti gli amanti della poesia che partecipavano all’evento, in concomitanza con la presentazione anche di un libro, negli ultimi anni. Fu proprio Marilena Nappi  ad introdurre la Giornata mondiale della poesia a Palma C. nel 2013.

Chi è Marilena Nappi. Docente del Liceo Rosmini di Palma Campania, presidente del Gruppo Archeologico con sede in via Cimitero. Madre, moglie, studiosa di  storia patria, intellettuale aperta a vari campi del sapere, eppur donna semplice che amava stare con tutti e regalare ‘bellezza’.  Ha dedicato tutta la sua vita all’appassionato studio del territorio campano, dove è nata e cresciuta, concentrandosi soprattutto sugli aspetti storici, culturali e religiosi della città di Palma Campania.

Costantemente attiva e instancabile, ha trasmesso ad intere generazioni di allievi l’amore per l’arte, di cui troviamo testimonianza nei suoi numerosi  scritti, frutto di un lavoro certosino presso gli archivi storici campani. Una personalità singolare, che ha lasciato un segno indelebile in coloro che l’hanno amata e stimata per l’impegno sociale e civico. 

Il  libro ‘Poesie’ fa parte della collana OMPHALOS di Michelangelo 1915, di cui  la stessa Marilena fu promotrice nel 2017, insieme a M. Buonagura e A. D’Ursi, avviata con la pubblicazione del libro ‘Viaggiamo fuori rotta’ di  Michela Buonagura e a seguire ‘Giglio di mare’ di M. Teresa Peluso. Ora è stata la volta di ‘Poesie’ di  M.Maddalena Nappi. Sicuramente ne seguiranno altri, come intendeva la poeta. Il logo della collana è del designer Nicola Cozzolino, Creative Director/Founder di Unik Design Studio. Le prof.sse Michela Buonagura e Anna D’Ursi  hanno curato la pubblicazione del libro, che ha visto la luce proprio nella Giornata della poesia che Marilena Nappi teneva tanto a cuore.

La serata della poesia al teatro comunale di Palma Campania  ha avuto inizio con un filmato che riprendeva Marilena nei momenti più significativi delle sue attività, tra gli alunni, nei siti archeologici, tra le sue marmellate, vendute allo scopo di racimolare soldi per far restaurare tele,  nei convegni che presenziava. Tanti sono stati i ricordi che l’hanno fatta rivivere in mezzo al pubblico presente. Il libro è stato distribuito gratuitamente, le eventuali offerte volontarie saranno destinate ai lavori di sistemazione del tratto dell’Acquedotto augusteo, sito in località Tirone. La valente prof.ssa Carmen Moccia, che ha fatto da moderatrice, ha aperto la serata con una significativa poesia dell’autrice:  

Ho letto una poesia/

ai miei alunni/

prima della lezione/

per attirare/

la loro attenzione/

Hanno sorriso/

 insinuando un po’/

 di follia/

 Ma non sanno che/

 la mia pazzia è/

 frutto di saggezza/

 e di virtù/

Michela Buonagura ha presentato le prime due sezioni del libro. Con grande commozione ci ha detto che questa raccolta poetica di Marilena Nappi ci arriva come un dono e per chi l’ha conosciuta, un ritrovarla.

Ha un titolo molto semplice, Poesie, come lei lo è stata, un titolo semplice, ma che richiama immediatamente anche il suo percorso culturale ricco e multiforme. Fa immediatamente pensare che l’autrice non si sia dedicata esclusivamente alla poesia e noi lo sappiamo. Ricca di una cultura che appartiene a pochi, nega con umiltà il suo essere poeta nei versi che aprono la raccolta, che dichiara vendere a compratori distratti, coloro che non sanno vedere con gli occhi del poeta, il quale, invece, riesce a cogliere la bellezza, la gioia, il dolore nella realtà che ci circonda, per offrirli all’umanità distratta dalla frenesia del vivere e dai falsi valori.

Marilena ha sempre amato la poesia,- ha continuato la Buonagura – e ne scriveva, alcune sue poesie me le aveva fatte leggere, ma tante non le conoscevo, perché era piuttosto riservata riguardo ai suoi versi. In essi ritroviamo la Marilena che noi tutti conosciamo, convinta ecologista, amante della natura, immersa in una dimensione panteistica, che coinvolge il lettore alla partecipazione profonda e solidale della vita in ogni sua manifestazione. Tutti i sensi si acuiscono a cogliere la bellezza del creato. Gli occhi si perdono incantati di fronte alle manifestazioni della natura, ai suoi colori, con una sorpresa quasi infantile, l’udito si porge estasiato ai suoni notturni e diurni degli uccelli, la civetta, l’upupa, che sventaglia il bianco-nero delle ali, e arruffa la crestina mentre gioca tra i rami con il compagno. L’udito si porge estasiato ai suoni notturni e diurni degli uccelli, la civetta, l’upupa, che sventaglia il bianco-nero delle ali, e arruffa la crestina mentre gioca tra i rami con il compagno. E ai suoni si alternano i silenzi, quando la natura tutta tace, nell’attesa della pioggia benefica.

La poesia nasce da questo incanto e si concreta in una parola poetica semplice, ma che non digrada mai nel banale, non svolge mai un’azione meramente descrittiva, piuttosto esprime i sentimenti profondi provati all’apparire di ogni piccola cosa, intrecciandosi in quadretti impressionistici che compiono il miracolo dei versi.

Marilena è fortemente presa anche dalla fascinazione lunare. In componimenti improntati sul frammento, l’astro notturno diventa simbolo di una realtà in continuo cambiamento tipica delle sue fasi. La luna diventa tramite per guardarci dentro e stabilisce in una riflessione continua e problematica un rapporto simbiotico tra autrice, oggetto e lettore, in chiave intima e raccolta, fino ad allargarsi ad una dimensione universale.”

Le altre due sezioni e l’appendice sono state presentate da Anna D’Ursi, la quale si è soffermata sulle altre tematiche presenti nella raccolta. Ella ha evidenziato che il giorno costituisca il momento del sogno, o meglio l’attesa che esso si avveri, il sogno tramonta insieme al sole.” Le chimere, le illusioni sono urlate a un mondo che dorme lontano, dorme di giorno, incurante dei mali che lo piagano. La vita si snoda misteriosa, i suoi perché sono indecifrabili. Inaccettabile è la sofferenza dei disperati con gli occhi spalancati alla speranza, dei senza terra, dei migranti, a cui essa è negata. La penna si sofferma frequente anche sul vissuto quotidiano, con riflessioni sul tempo speso nella passione dello studio, che ha comportato però sacrifici, la rinuncia alle gioie, notti insonni. Qua e là riaffiora il passato, un ricordo dell’infanzia, una passeggiata con la nonna in una strada ignota, il rapporto con gli alunni. Interessante è la quarta sezione  dedicata al tempo che fugge, altrove si sofferma sull’attesa ansiosa di un tempo futuro che si teme o si sfida, ma che inesorabile giunge con il suo carico di novità e sconvolgimenti.

Il desiderio di un tempo che dissipa i fantasmi di un passato poco felice si amplia spesso come recupero di una dimensione storica, in cui gli echi delle armi ma anche della cultura classica giungono fin nel presente. In una delle liriche da me preferite, il passato viene recuperato con l’inganno, perché i ricordi fanno fatica a riaffiorare  nel presente. Negli ultimi versi Marilena ci regala l’immagine di una vecchiaia, in cui però il tempo, che sta per finire, è ancora pieno di palpiti e di illusioni, si affaccia lo scoramento per l’impossibilità di continuare il lavoro di una vita.  Negli ultimi frammenti l’accettazione della morte è in bilico tra una giovinezza fisica e carnale e l’impedimento forzato del presente. Ma pur nella sofferenza della malattia, prevale l’amore per l’altro, che si esprime nel desiderio di un sorriso, di un canto salvifico per tutti, della luce di Dio che rischiari il buio dell’anima.”

Le poesie del libro sono state declamate con viva  emozione e trasporto dai membri delle Associazioni del territorio, coinvolte nell’evento: Arci, Naturae, Fidapa, Gruppo Archeologico Terra di Palma, Centro Sociale Anni D’ArgentoLaboratorio Gulliver, dallo scrittore Luigi Romolo Carrino, amico affezionato di Marilena, che per prima presentò il suo romanzo d’esordio a Palma Campania, e dall’artista  Antonietta Sorrentino.  Poesie intense, che racchiudono sensibilità e  amore per la vita vissuta.

L’ing. Luigi Sorrentino, marito di Marilena, attuale presidente del G.A., nel suo breve intervento, con palese emozione ha evidenziato : “Dopo la dipartita, tra le sue cose, le sue carte, abbiamo trovato in ordine sparso sia cartaceo che al pc, poesie, appunti di versi. Io non ne sapevo nulla, le teneva riservati, per sé. È stata una sorpresa il ritrovamento delle poesie. Si è pensato di ordinarle in un libro, quello che stasera vi è stato presentato, con la cura delle socie del G. A. amiche nonché colleghe di Marilena che la conoscevano bene: Michela Buonagura e Anna D’Ursi, che mi pregio di ringraziare per il bel lavoro fatto. E ringrazio col cuore la partecipazione dei presenti e delle Associazioni che hanno preso parte, ringrazio altresì il sindaco Nello Donnarumma, l’assessore alla cultura Elvira Franzese, l’onorevole Silvana Nappi.”

L’onorevole dott.ssa Silvana Nappi ha detto: “Poesie’ è un altro dono che Marilena ci ha lasciato; per me non è stata  una sorpresa il ritrovamento delle poesie, per una persona sensibile come lei. Marilena sapeva regalare solo cose belle e ne regalerà ancora, perché sicuramente troveremo altri documenti a cui stava lavorando. Ogni artista con la propria opera veicola la propria anima. Nella poesia questo è ancora più evidente, non solo da parte di chi scrive, ma anche di chi legge che reinterpreta i versi, aiuta a tirare fuori le emozioni che non sempre si riescono ad esprimere”.

Il sindaco dott. Nello Donnarumma, che si commuove sempre quando si parla di Marilena e quando ne parla, per il rapporto di studente che ha avuto con lei, di uomo che l’ha aiutato a comprendere quanto sia importante essere semplici, umili, ha portato testimonianze di vita di cui solo lui è al corrente, condivisioni, colloqui, le lunghe chiacchierate, di come sia stato bello per lei  vederlo nelle vesti di sindaco così giovane. Dell’affabilità di donna di cultura, di docente e  amica del popolo. “Manca, la sua assenza si sente. Ricordarla fa sentire tutti noi meno piccoli”.

La stessa prof.ssa Elvira Franzese, assessore alla cultura e amica di Marilena, ha portato la sua testimonianza sia a scuola che in serata. Ha sottolineato di essere onorata di aver conosciuto Marilena, per la  donna  di cultura che è stata e tutto ciò che ha fatto per il nostro territorio. Ha inoltre rimarcato che è molto importante consegnare i suoi scritti ai giovani che ora stanno crescendo e non l’hanno conosciuta, devono sapere quale intellettuale esemplare ella è stata.

Nella mattinata, anche all’I.S.I.S. A. Rosmini, diretto dalla preside prof.ssa Maria Grazia Manzo, è stato presentato il libro ‘Poesie’ nell’ambito del Progetto Legalità ‘Il seme dell’empatia’. Gli interventi dell’ex preside del Rosmini, prof. Vincenzo Ammirati, scrittore e saggista, già preside del Rosmini, dell’ing. Domenico Capolongo, presidente del Circolo  B.G.Duns Scoto di Roccarainola, della dirigente Maria Grazia Manzo, dell’ing. Luigi Sorrentino, presidente del G. A. Terra di Palma, Direttore Regionale Campania  Gruppi Archeologici d’Italia  hanno reso il momento memorabile ed emozionante. Hanno ricordato la poeta, l’intellettuale e i valori che ha trasmesso e che vanno sempre ricordati per la formazione dei futuri cittadini.

Hanno relazionato le docenti Michela Buonagura e Anna D’Ursi. Ha moderato la prof.ssa Claudia Ferrara, condividendo una testimonianza del ricordo della sua insegnante Marilena Nappi e sottolineando l’importanza  della poesia  oggi  come strumento terapeutico e di riflessione per i giovani. Gli studenti hanno letto poesie scelte, con viva partecipazione, accompagnati dalla musica magistralmente eseguita dagli allievi del Corso musicale. Nel corso dell’evento sono stati premiati i vincitori del Premio V. Russo dall’assessore alla cultura Elvira Franzese, la quale ha sottolineato che il Premio Russo fu istituto da Marilena Nappi, che lo volle fortemente.

Ricco questo giorno dedicato alla poesia. La parola poetica va sempre valorizzata, essa sollecita alla riflessione, col richiamo a valori umani, civili, etici, sociali, culturali. La poesia è una delle forme più preziose che possiede l’uomo, è linguaggio universale, strumento di comunicazione, bellezza, verità, sensibilità, proprio i valori che Marilena ci comunica attraverso i suoi versi.

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