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Non era solo un Insegnante: nel dolce ricordo di Mariarosaria Lopez

Pozzuoli, 4 Dicembre – Quando ci si accinge a vivere una nuova esperienza, cari Lettori, si è sempre un tantino in apprensione: ricordo ancora quel mese di settembre del duemilatré, quando, nel cortile della scuola “Giacinto Diano” di Pozzuoli, iniziavo ad intessere rapporti con quelli che di lì a pochi minuti sarebbero diventati i miei compagni di classe per i tre anni delle medie.

Suona, finalmente, la campanella delle otto e trenta: dopo aver abbracciato i miei genitori, faccio ingresso nell’edificio scolastico, dove l’allora vice preside era intento a far l’appello di tutte le classi prime. Giunto il momento della Sezione “E” (quella ad indirizzo musicale, da me frequentata), i miei compagni ed io veniamo invitati a seguire una donna distinta, nonché cortese e ben vestita: era Mariarosaria Lopez (meglio conosciuta come “Mara”), insegnante di matematica e scienze, desiderosa di conoscere…questi preadolescenti che pochi mesi prima avevano superato l’esame di licenza elementare (per Divina Grazia, ancora non l’avevano abolito).

Allora ero parecchio timido, quindi, appena la professoressa m’interpellò per sapere qualcosa in più sul mio conto…mi feci leggermente rosso; lei, però, mi lasciò intendere d’esser ben disposta nei miei confronti, sebbene avessi ammesso, nel presentarmi, di non essere assolutamente portato per le discipline scientifiche, in particolar modo per la matematica.

Ciò non la indispose affatto: anzi, sin dal primo istante si dichiarò più che disponibile ad illustrare un concetto più di cento volte, dimodoché io potessi comprenderlo appieno; io, con umiltà, la ringraziai e, contestualmente, le promisi che mi sarei impegnato per migliorarmi: avrei compiuto undici anni di lì a pochi mesi, quindi avevo una gran voglia di eccellere in tutto.

Qualche giorno dopo, come di consueto, la professoressa Lopez sottopose la classe alle prove d’ingresso, finalizzate a saggiare il livello di ciascun neo-alunno: ricordo che fui il solo a superarle con “Buono”, di talché la compianta si avvide che le avevo detto una panzana colossale, dettata da quell’insicurezza nelle mie capacità che allora mi contraddistingueva.

Da quel giorno, oltre a seguirne con interesse le lezioni, iniziai a chiedere alla prof ogni sorta di consiglio su come affrontare la vita d’ogni giorno, come una cospicua maggioranza di figli suole fare con i genitori: ciò lascia intendere che Mara Lopez non è stata – almeno per me – una semplice insegnante curricolare, ma una figura di riferimento, che in diverse circostanze mi ha supportato ed incitato ad agire secondo ragione, lasciando da parte quell’istinto che spesso m’induceva a sbagliare.

Avrei mille altre parole di ringraziamento da spendere sul conto della professoressa Lopez, ma non basterebbe un tomo di mille pagine per contenerle: mi limito, pertanto, a promettere alla mia compianta docente che farò tesoro di tutti i suoi suggerimenti, dunque…non la deluderò.

Arrivederci Lassù, cara ed amata Prof!

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