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Nola, Premio Artis Suavitas 2020: Cerimonia Ufficiale presso il Museo Storico Archeologico

Autorevoli i premiati: Antonio Nocera, Edoardo Cosenza, Gianluigi Nuzzi,  Giuseppe Picone e Mariafelicia De Laurentis

 

Nola, 31 Gennaio – Mercoledì, 5 febbraio 2020, alle ore 18:00, a Nola, presso il Museo Storico Archeologico, avrà luogo le Cerimonia Ufficiale del Premio Artis Suavitas 2020, evento organizzato dall’avv. Antonio Larizza con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT), della Regione Campania, dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, del Comune di Nola e del Museo Storico Archeologico di Nola.  

 La conduzione della serata sarà affidata a Veronica Maya, presentatrice e volto noto di importanti programmi televisivi.

Abbiamo scelto il Museo Storico Archeologico di Nola – dichiara l’avv. Antonio Larizza, Presidente dell’Associazione Artis Suavitas – come location della cerimonia ufficiale di premiazione poiché rappresenta una vera e propria chicca di quell’inestimabile patrimonio artistico e culturale di cui il nostro territorio è notevolmente dotato. Attraverso il Premio Artis Suavitas intendiamo promuovere e valorizzare un sito di grande pregio ed egregiamente diretto dall’arch. Giacomo Franzese. In relazione ai premiati, desidero ringraziare il Comitato Scientifico per aver individuato quelle eccellenze che con le loro qualità contribuiscono quotidianamente alla diffusione della cultura e del sapere in diversi ambiti, in Italia e all’estero”.

 “Le direttrici della politica di promozione e valorizzazione del nostro sito – afferma l’arch. Giacomo Franzese, Direttore del  Museo Storico Archeologico di Nola – si basano sulla necessità di contribuire alla riscoperta dell’identità del territorio, rilanciando le sue migliori vocazioni. In tale contesto il Premio Artis Suavitas, nato da una felice intuizione dell’avv. Antonio Larizza, rappresenta una efficace testimonianze di come si possano raggiungere obiettivi di grande prestigio e al tempo stesso promuovere i beni culturali, artistici ed architettonici. La presenza di ospiti di prestigio internazionale è un inequivocabile segnale del consenso ricevuto dall’iniziativa ed altresì sintomo della sua capacità di attrazione. Per tali motivazioni abbiamo deciso di accompagnare e ospitare un evento che arricchisce ancor più di contenuti culturali una realtà già vitale e propositiva come la nostra”.

 Questi i prestigiosi nomi, individuati dal Comitato Scientifico, che riceveranno il Premio Artis Suavitas 2020: Antonio Nocera, Icona indiscussa dell’Arte Italiana. Pittore e scultore fra i più apprezzati in Italia e all’estero; Edoardo Cosenza, Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni dell’Università Federico II di Napoli; Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, considerato il massimo esperto in Italia in materia di Ingegneria Sismica; Gianluigi Nuzzi, autore di diverse inchieste che hanno avuto vasta eco, anche internazionale e che hanno portato alla luce scandali e segreti che si annidano nei palazzi del potere; Giuseppe Picone, Ètoile e Coreografo internazionale. Primo italiano ad essere ospite al concerto di Capodanno dell’Opera di Vienna. Dal 2016 è Direttore, Coreografo ed Ètoile del Balletto del Teatro di San Carlo di Napoli; Mariafelicia De Laurentis, Professore di Astronomia e Astrofisica per chiamata diretta nel 2018 presso l’Università di Napoli Federico II. Con i sui studi ha contribuito a “scattare la foto del secolo”, essendo stata tra le protagoniste della ricerca che ha portato alla prima immagine di un buco nero.

Inoltre, il Comitato Scientifico ha riservato tre “Menzioni Speciali” per il talento e la non comune capacità di innovazione nei propri ambiti di riferimento alle seguenti personalità: Alessandro Marinella, Brand Manager di “E. Marinella”; Edoardo Sylos Labini, Attore, Autore, Regista ed Editore di “Cultura Identità”; Giacomo Garau, Imprenditore settore Food e Patron di “Olio & Basilico”.

Nel corso della cerimonia di mercoledì prossimo sarà premiato anche il Laureato più meritevole nel corso dell’Anno Accademico di riferimento, il quale, grazie al prezioso supporto dell’Imprenditrice Assunta Pacifico, titolare del ristorante ‘A Figlia d’’o Marenaro, riceverà una Borsa di Studio per accedere ad un Master di Secondo Livello presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

 La location: Il Museo Storico Archeologico di Nola

Il Museo Storico Archeologico di Nola, sede afferente alla Direzione regionale musei Campania, è diretto dal 2015 con grande passione professionalità dall’arch. Giacomo Franzese ed ha al suo attivo numerosissimi eventi e manifestazioni culturali, teatrali, musicali e mostre che hanno triplicato il numero dei visitatori e consentito la fruizione di nuovi  spazi espositivi dedicati all’arte contemporanea.

Il Museo rappresenta uno straordinario scrigno di testimonianze storiche e archeologiche che catturano il visitatore che spesso è palesemente sorpreso di trovare una testimonianza culturale di tale bellezza in un contesto situato a margine degli ordinari itinerari culturali e turistici.

Attraversare le sale del Complesso conventuale di S. Maria la nova, in cui è allestito il Museo, offre infatti una duplice opportunità: da un lato, consente di percepire gli spazi di un’architettura storica, dall’altro, di compiere un lungo viaggio nel tempo scoprendo le profonde radici culturali dell’agro nolano.

Un percorso museale ampio che abbraccia molti secoli di storia e di cultura materiale.

Il Museo conserva e offre la possibilità di scoprire delle vere meraviglie come, ad esempio,i reperti ritrovati a Nola nel villaggio protostorico, in località Croce del Papa, risalente all’età del Bronzo Antico che fu distrutto da un’eruzione protostorica del Vesuvio, di circa quattromila anni fa. Il vasellame e gli oggetti di uso quotidiano rinvenuti sono conservati ed esposti nel museo dove è dedicata una sala in cui si può ammirare una ricostruzione in legno, di una delle tre capanne rinvenute alla periferia di Nola e ottenuta rilevando i calchi negativi delle strutture conservate in forma di impronte nella cinerite con apposite tecniche fotogrammetriche e con laser scanner.

Il percorso espositivo si articola su una superficie espositiva di oltre 1500 mq, disposta su tre livelli, con reperti provenienti da scavi ed attività archeologiche effettuate nell’area nolana e vesuviana.

Sono altresì esposte le bellissime tele del  XVII e XVIII sec. che un tempo decoravano chiese e luoghi sacri come i molti monasteri soppressi della città.

Il ricco e articolato percorso è descritto da pannelli didattici che coadiuvano il visitatore e offrono una visione ampia dei periodi storici e delle vicende più significative che hanno segnato il glorioso e importante ruolo della città di Nola. Si racconta di personaggi illustri come l’imperatore Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto che aveva possedimenti nel territorio e che amava soggiornare nella nostra amata terra per l’amenità del paesaggio e la bontà dei prodotti dell’agricoltura resi speciali dalla fertilità del suolo e dal clima. E proprio nei pressi di Nola gli storici individuano il luogo dove l’Imperatore Augusto morì nel 14 d.C. colto da malore di ritorno da un viaggio. Nativa di Nola fu Ottavia, sorella di Augusto e personaggio importante nelle alleanze strategiche della fine dell’età repubblicana.

Non poteva mancare una sezione dedicata all’insediamento antico di Nola, che contiene reperti risalenti al periodo che va dall’VIII al IV secolo a.C.

Tra le sezioni più significative vi è quella dedicata al periodo romano repubblicano e imperiale. Le statue romane, i reperti provenienti dall’anfiteatro romano di Nola, da Somma Vesuviana, da Cimitile e da altre zone circostanti lasciano immaginare che l’intera area avesse, anche in epoca romana, una notevole importanza, come testimoniato dalle fonti storiche.

Il percorso termina con una importante collezione di Riggiole napoletane, risalenti dal XV al XX sec., donata dal collezionista napoletano Diodato Colonnesi.  Mentre ultima acquisizione è la donazione della Collezione  Ezio Flammia di maschere fliaciche ispirate alle immagini dipinte a figure rosse su alcuni vasi greci del IV sec. a.C., di scuola apula, campana e sicula.

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