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Nola, il Circolo Culturale Passepartout presenta il film “TERRA BRUCIATA!” di Luca Gianfrancesco

Nola, 29 Gennaio – Un film dal genere documentario  distribuito da Cinecittà Luce. Proiezione del film in sala; Il titolo: “Terra Bruciata” il laboratorio italiano della ferocia nazista. Una memoria coinvolgente e turbata. Un iniziativa inserita nelle celebrazioni per le giornate della memoria; la manifestazione ha avuto il Patrocinio del Comune di Nola e si deve all’Associazione Circolo Culturale Passepartout; presente quale responsabile Rosa Barone.

Giornata della memoria; dopo la proiezione della pellicola Terra bruciata con il regista Luca Gianfrancesco era presente, sul palco alla base dello schermo gigante, un attore del film, Arturo Sepe. Quest’ultimo, nell’opera cinematografica, interpreta un parigiano, Rocco Piscitelli.  È un film documentario sulle stragi naziste nel Meridione d’Italia. Per l’occasione il regista è stato presente in sala anche per un incontro con i ragazzi del territorio, le scuole di Nola, Giordano Bruno e l’Istituto Masullo Theti, accompagnati dai loro docenti. All’evento, era presente, in qualità di presentatrice la giornalista Autilia Napolitano, il sub commissario prefettizio di Nola, Maura Nicolina Perrotta. I ragazzi, giovani allievi scolastici, sono intervenuti con delle interessanti domande poste ai due ospiti. La trama del film: è una storia più famosa che conosciuta; è quello che è accaduta nel casertano durante il secondo conflitto bellico con l’esercito tedesco che passava da quelle zone per assestarsi a Montecassino per un’azione di tentativo di arresto delle truppe loro nemiche.

Storicamente siamo al 1° novembre 1943, a Conca della Campania, un piccolo borgo della provincia di Caserta. In questi luoghi diciannove civili sono trucidati da una squadra di militari tedeschi. Graziella Di Gasparro, figlia di uno dei caduti, si adopera moltissimo a tener viva la memoria di quell’eccidio. L’assassinio del padre di Graziella fu il terribile epilogo dell’occupazione del territorio da parte dell’esercito tedesco.  Un’azione quale conseguenza in tuttala Campania centrosettentrionale in seguito alla data 8 settembre. In quella data storica avvenne l’armistizio. Il casertano, primo territorio a essere dichiarato “Zona di Operazioni”, dovette sopportare un terribile prova, pagando un prezzo di sangue.

Erano in atto, applicate le leggi di guerra tedesche. La destituzione delle istituzioni, il rastrellamento, la deportazione degli uomini abili verso i campi di lavoro, le depredazioni dei beni di consumo, furono le ovvie condizioni, quale reazione, delle prime azioni di resistenza organizzate dai civili. Un precedente sono le Quattro Giornate di Napoli.  Riardo: un piccolo centro, una banda Partigiana riuscì a scacciare con le armi i tedeschi dalla cittadina mentre gli abitanti di Tora e Piccilli, salvarono una cinquantina di ebrei. Proprio con risposta a questa insubordinazione, i comandi tedeschi diedero sfogo a una delirante violenza contro la popolazione civile che causò numerose vittime. Caserta è la provincia dell’Italia meridionale più colpita dalla reazione nazista. La strage di Conca della Campania, secondo la tesi dello storico Giuseppe Angelone, assume un ruolo chiave per comprendere al meglio quel processo che trasformò l’occupazione tedesca dell’Italia da una presenza militare “tollerata” a un’egemonia aggressiva e violenta nei confronti della popolazione civile. Il film termina con le immagini della visita dell’ambasciatrice tedesca a Conca della Campania.

Un evento che era in occasione della commemorazione della strage: si è avviato, in un contesto europeo, un processo di riconciliazione con il tragico passato! Il film documentario ha ottenuti numerosi riconoscimenti! Per lo stesso film, inoltre, l’attore Arturo Sepe ha ricevuto la cittadina onoraria della città di Riardo e l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani gli attribuito l’onorificenza del partigiano ad Onorem. Graziella Di Gasparro afferma, in relazione la suo passato, in sintesi, un concetto molto importante: “Questi piccoli grandi eroi del nostro territorio ci hanno regalato la libertà, adesso sta noi, generazioni di oggi, mantenere viva questa libertà”.  

Antonio Romano

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