Nola, 14 Maggio – Nola, con le sue radici antiche che si estendono fino all’epoca romana, è stata il palcoscenico di una serata memorabile dedicata alla presentazione di un’opera letteraria che, come le rovine che adornano il Museo Storico Archeologico della città bruniana, rivela strati intricati della complessità umana.
La sala principale del museo ha accolto una variegata platea di appassionati di arte e cultura, ansiosi di immergersi nell’oceano di emozioni racchiuso tra le pagine di “Un infinito mare carminio” della talentuosa scrittrice palmese Adelina Mauro. L’interessante evento è stato voluto e organizzato dalla sezione Fidapa BPW Italy di Nola.
La Fidapa, con la sua consolidata missione di promuovere la cultura e il ruolo della donna nella società, ha offerto una cornice preziosa per la presentazione di questo lavoro letterario. Attraverso iniziative come questa, la sezione di Nola dimostra ancora una volta il suo impegno nel valorizzare il talento femminile e nell’arricchire il panorama culturale della città.
L’evento, caratterizzato da un’atmosfera carica di attesa e anticipazione, ha preso il via con le parole di benvenuto di Antonietta Scafuro, presidente Fidapa sezione di Nola e del direttore del Museo Storico Archeologico, Giacomo Franzese. La presentazione del libro di Adelina Mauro si è poi caratterizzata dal dialogo che la stessa autrice ha avuto con la Pastpresidente della Fidapa, Anna Maria Silvestro, intervallato dalle emblematiche letture del libro, proposte da Maria Manganiello e Carmela Scafuro, rispettivamente socia e tesoriera Fidapa sezione di Nola. Ha fatto da sottofondo, inoltre, all’intera serata la suadente e profonda voce della bravissima cantante Antonietta Sorrentino.
La scrittrice Adelina Mauro, ha poi preso la parola, condividendo con il pubblico le sue ispirazioni, le sue speranze e le sue riflessioni sul processo creativo che ha portato alla nascita di questo libro.
L’autrice di “Un infinito mare carminio” ha descritto la raccolta di racconti come una metafora di un campo di papaveri, potente simbolo di libertà per le profondità dell’animo umano, un luogo in cui si scontrano le correnti degli affetti, delle passioni e dei desideri più intimi. Attraverso le sue parole, ha invitato il pubblico a immergersi nelle storie dei personaggi del suo romanzo, ad esplorare le loro gioie e le loro sofferenze, le loro vittorie e le loro sconfitte.
Il pubblico, rapito dalle parole dell’autrice, ha avuto l’opportunità di condividere le proprie impressioni sulla trama, sui personaggi e sui temi trattati nel libro. Le interessanti dinamiche che hanno seguito la presentazione hanno evidenziato la capacità di “Un infinito mare carminio” di suscitare emozioni intense e di stimolare riflessioni profonde sull’esistenza umana e sul significato della vita.
Durante la presentazione del libro “Un infinito mare carminio”, Filomena Tufano vicepresidente Fidapa BPW Italy Sezione di Nola, ha offerto una riflessione profonda e 
articolata sull’opera, mettendo in luce diversi aspetti chiave che caratterizzano il testo e ne determinano la rilevanza sia letteraria che culturale. “È una raccolta di trenta racconti. In ognuno di essi – sottolinea la vicepresidente Tufano – notiamo un quadro vivace, colorito, gli avvenimenti rappresentano la fisionomia della società. Sono un’ampia cornice che lega una brillante ma semplice serie di osservazioni di vita, di costume, dove si rilevano i sentimenti, le preoccupazioni, le esigenze squisitamente personali di una scrittrice che sull’onda del ricordo ci dà l’immagine di una società di ieri e di oggi. Caratteristica evidente della raccolta di racconti è la ricerca della essenzialità della trama, il vocabolario è orientato alla massima espressività, il registro lessicale è alto, selezionato e presenta la storia di una vita, della vita di tutti noi”.
“Con quest’opera – prosegue – la nostra scrittrice manifesta una vena narrativa e descrittiva sorretta da un eccezionale entusiasmo intellettuale. Sin dalle prime pagine il lettore avverte insegnamenti pratici e didascalici, la scrittrice rivive il passato con una vena poetica e nostalgica. Adelina pone l’accento sul vissuto dei personaggi in un tempo ancora molto vicino a noi ma che sembra lontanissimo a causa del veloce e incessante progresso tecnologico. Nell’infinito mare carminio scopriamo un viaggio verso il mondo dell’anima, il proliferare di ricordi narrati con ordine e armonia e si fondono con equilibrio narrativo ed eleganza, con una velata nostalgia del tempo perduto di proustiana memoria. Non manca l’amore come speranza, come conforto, la fede, l’innocenza dei sentimenti giovanili, l’amore sconsolato, infelice, stupidamente crudele”.
Filomena Tufano pone poi l’accento sulle molteplici storie, contrassegnate da un’amara visione della vita, ma alla problematicità del quotidiano, evidenzia come la scrittrice mai dimentica la speranza, le rinnovate gioie e il recupero dei valori eterni: “Nel racconto “una vita abusata” l’autrice condanna senza pietà l’orrore della riprovevole azione dell’orco, le povere condizioni sociali e culturali e alza il tono del disprezzo del colpevole silenzio, della vergogna e dell’ignoranza. I personaggi, pur guardando a un futuro migliore, non si fanno travolgere da aspettative irrealistiche, anzi sono guerrieri, a volte delusi e prigionieri di destini avversi, ma capaci di risorgere con energia per affrontare la vita “con occhi limpidi” il proprio futuro. Con sapiente maestria, ed ora accorata pietà Adelina descrive la storia della vita, in un crescendo rossiniano si susseguono alterni sentimenti: l’amore per il prossimo, l’amore familiare vissuto con piacevole intimità come “un’ultima carezza dell’anima”.
La galleria dei personaggi – puntualizza – si presenta al lettore con una strategia narrativa coinvolgente, la fotografia di un mondo che tutti noi abbiamo vissuto. I racconti sono la storia di ognuno di noi con i nostri limiti, le nostre ansie, le nostre inquietudini. La storia di Sergio, ad esempio, con la sua “meravigliosa diversità” genera una grande sofferenza nei genitori, per quel “figlio speciale”. Qui la nostra scrittrice affronta un tema oggi molto dibattuto e che ancora deve trovare una giusta soluzione politica e sociale. Anche nel capitolo “la Costellazione” il personaggio Martina affronta la triste condizione della grave malattia con serenità, forza, lasciando in tutti “quelli che hanno avuto la gioia di conoscerla e la fortuna di sorridere insieme a lei” un sereno ricordo. I racconti si chiudono con “il banco e il suo alunno”. Quest’ultimo racconto è una vera e propria pennellata d puro sentimento. Una metafora ricca di poesia: “io sono quello che ti ha accompagnato mentre imparavi a scrivere”. Il banco è persona e sentimento. Perenne vicissitudine del nostro pensiero è tendere al recupero di valori eterni come la pratica del bene e della pace in quanto forza morale della collettività. Ringraziamo Adelina per averci fatto, con quest’opera, un dono prezioso”.
La serata si è conclusa con una sessione di autografi, durante la quale i partecipanti hanno avuto l’occasione di incontrare personalmente Adelina Mauro e di ottenere una copia firmata del suo libro, il cui ricavato della vendita andrà in beneficenza all’Associazione “Insieme si può”, che ha sede a Sarno.
Mentre i presenti si disperdevano tra le sale del Museo Archeologico, portando con sé le emozioni e le riflessioni suscitate dalla serata, è rimasta nell’aria la consapevolezza che “Un infinito mare carminio” continuerà a ispirare e a incantare coloro che avranno il privilegio di avventurarsi tra le sue pagine.
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