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Napoli, villa Floridiana. 23 dicembre 2019 – 23 giugno 2020: sei mesi con i cancelli chiusi

Dopo la riapertura beffa del 2 giugno scorso da via Aniello Falcone, calato il silenzio sulla vicenda

 

Napoli, 24 Giugno – Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, promotore di una petizione online, indirizzata al ministro per i  beni culturali  e ambientali e per il turismo, Dario Franceschini, con la quale si chiedeva la riapertura integrale del parco della Villa Floridiana, presente al link: http://chng.it/FMtGPgnhXg , richiama ancora una volta l’attenzione sul perdurare della chiusura dei cancelli su via Cimarosa del parco della Villa Floridiana,  chiusura che risale al 23 dicembre dell’anno scorso, esattamente sei mesi fa.

“In occasione della decorrenza dei 150 giorni di chiusura – ricorda Capodanno -, terminata la prima fase dell’emergenza determinata dal Covid-19, avevo indirizzato una nuova nota al Presidente della Repubblica Mattarella non avendo ricevuto, in precedenza, risposte operative sia del MIBACT, Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, sia della direzione regionale dei musei della Campania, competente per territorio, dal momento che il parco in questione rientra nell’esclusiva competenza del suddetto ministero, del cui patrimonio fa parte. A tali enti, nel lungo lasso di tempo trascorso, avevo più volte richiesto  di attivare tutti i provvedimenti del caso per effettuare i lavori urgenti di messa in sicurezza di tutte le alberature interessate, in modo da consentire quanto meno la possibilità di fruire degli stessi identici spazi disponibili prima del temporale del 22 dicembre dell’anno scorso, ritenendo inaccettabile che, con l’arrivo dell’estate, tanti bambini, giovani, mamme, anziani, famiglie venissero ulteriormente privati dell’unico polmone di verde pubblico  a disposizione del quartiere Vomero “.

“In verità – puntualizza Capodanno – la riapertura avvenuta il 2 giugno scorso, dal solo accesso di via Aniello Falcone, si è rivelata una vera e propria beffa. In pratica, nel corso dei 162 giorni sino ad allora trascorsi, rimosso il pino caduto, erano stati resi accessibili ai visitatori solo il prato centrale e l’area del belvedere. Ma non si era ancora riusciti a completare le verifiche che avrebbero consentito la riapertura anche dell’altro ingresso, molto più agevole, posto su via Cimarosa, così ripristinando la situazione esistente prima del temporale dell’inverno scorso,  consentendo così di poter accedere anche all’area sopraelevata dove si trova uno  dei teatri storici di Napoli,  il teatro della Verzura, realizzato dall’arch. Antonio Niccolini. Davvero ben poca cosa. Il tutto con grande delusione delle migliaia di frequentatori che, dopo tanto tempo, confidavano che tutte le opere per la messa in sicurezza  dell’unico polmone di verde pubblico a disposizione dei circa 50mila residenti del Vomero fossero state completate “.

“Da osservare infine – sottolinea Capodanno – che resta allo stato ancora chiuso il museo nazionale della ceramica Duca di Martina, posto all’interno del parco, a differenza di altri luoghi di cultura, come, rimanendo al Vomero, Castel Sant’Elmo che ha riaperto al pubblico già dal 18 maggio scorso. Il tutto con conseguenti ripercussioni sia d’immagine che di natura economica, anche per il perdurare della sospensione di tutte le attività previste all’interno del museo, in uno ai mancati introiti per i biglietti d’ingresso che costituiscono una perdita per le casse dello Stato. Anche per il museo auspichiamo che possa essere riaperto in tempi rapidi, in uno alla riapertura dei cancelli su via Cimarosa “.

Capodanno, con l’occasione, anche a nome degli oltre 300 firmatari della petizione, assicura che continuerà a seguire la vicenda affinché in tempi rapidi il parco della villa Floridiana venga restituito integralmente ai cittadini. Tanto anche in relazione al dibattito apertosi su una diversa gestione dell’antico parco borbonico.

 

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