Napoli, 12 Gennaio – Un’operazione condotta ieri dalla polizia penitenziaria all’interno del carcere di Poggioreale ha portato al sequestro di quattro telefoni cellulari e di un quantitativo non specificato di droga. Lo riferisce Tiziana Guacci, segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), che ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dal personale coinvolto.
“L’operazione – spiega Guacci – è stata eseguita dal personale di polizia penitenziaria, coordinato dal vicecomandante del reparto, Savina D’Ambrosio, in collaborazione con le unità cinofile. Ha interessato tre padiglioni del carcere.”
Il Sappe ha elogiato l’impegno quotidiano degli agenti, impegnati in una continua lotta per contrastare il traffico di stupefacenti e impedire l’introduzione di oggetti vietati. Tuttavia, il sindacato ha colto l’occasione per denunciare ancora una volta le gravi criticità che affliggono il carcere di Poggioreale, il più grande d’Italia.
Sovraffollamento e carenza di personale – Secondo i dati forniti dal Sappe, il carcere ospita circa 2.100 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 1.571 posti. A questo si aggiunge una carenza cronica di personale, con 152 agenti in meno rispetto alla pianta organica prevista. “Gli agenti sono costretti a turni di lavoro forzati e massacranti”, sottolinea il sindacato.
Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha inoltre puntato i riflettori su una problematica diffusa a livello nazionale: “Nelle carceri italiane, circa il 30% dei detenuti è tossicodipendente, e oltre il 20% degli stranieri ha problemi di droga. Nonostante l’Italia abbia una legislazione avanzata per permettere ai tossicodipendenti di scontare la pena fuori dal carcere, i detenuti con dipendenze continuano a rappresentare un numero elevato.”
Il Sappe rinnova quindi l’appello alle autorità regionali e nazionali affinché si intervenga per risolvere le criticità del sistema carcerario, garantendo maggiore sicurezza sia per gli agenti che per i detenuti.
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