Serata magica al Maradona. Il Napoli batte anche la Roma con due meravigliosi gol di Osimhen e Simeone subentrato nel finale proprio al bomber nigeriano
Napoli, 30 Gennaio – Il Napoli vince ancora e ora il vantaggio sulla seconda, l’Inter, sale a +13. Un’altra importante prestazione per la squadra di Luciano Spalletti che la spunta al termine di una gara molto dura contro la Roma tirando fuori tanto carattere oltre all’impressionante tasso tecnico. Tutti grandi protagonisti nel Napoli di mister Spalletti: chi parte dal primo minuto e chi entra dalla panchina, una squadra con una rosa profonda e importante che offre una miriade di soluzione, oltre ad un livello tecnico che in qualsiasi momento e contro ogni compagine fa la differenza.
Un aspetto di estrema importanza che Spalletti non rinuncia a rimarcare. “I cambi nel finale? Queste partite le vinci se fai vedere di essere determinato a vincere, dal magazziniere fino all’ultimo della panchina. Sono gare complicate, però quelli che sono entrati hanno dimostrato che stavano già giocando dalla panchina, erano già dentro i meccanismi. Questa è una gara fondamentale per la nostra squadra. Se non hai bene tutti dentro il lavoro quotidiano e tutti vogliosi di giocare al fianco del compagno poi diventa difficile”.
Gli azzurri vincono un match contro una Roma compatta e ben messa in campo. “Queste partite le vinci – prosgue Spalletti – se fai vedere di essere determinato a vincere dal magazziniere fino all’ultimo della panchina. Sono partite complicate ma quelli che sono entrati hanno fatto vedere che la partita la stavano già giocando dalla panchina. Questa secondo me è una caratteristica fondamentale per la mia squadra. Perché in un campionato così intenso devi avere tutti giocatori pronti a fare squadra, a tifare per i compagni quando non giocano e pronti quando devono subentrare, non giocatori che sperano di togliere il posto a un altro, l’atteggiamento deve essere questo“.
Tecnica cristallina ma anche una grande personalità: Victor Osimhen si conferma leader della caplista azzurra. “Ha segnato un gol bellissimo. Lì c’è tutto, c’è qualità. Ha la botta incredibile sul piede. E’ un giocatore che diventa difficile andargli addosso e pensare che lui non accetti il contrasto. E’ uno di quelli che riempie tutta la partita. Diventa un calciatore importante. Non si può sempre far giocare i soliti in queste partite e aspettarsi che possano usare tutto il tempo a disposizione dimenticando il lavoro settimanale degli altri. Si deve tenere conto anche di quelli che fanno gli altri in allenamento e la voglia di mettersi a disposizione. Altrimenti non siamo allenatori completi. Quando è mancato Osimhen per infortunio, Raspadori e Simeone ci hanno fatto passare il turno. Non vedo perché non farli giocare venti minuti quando un altro ha giocato per settanta minuti”.
L’allenatore del Napoli, rispondendo a una domanda specifica di Borja Valero, ha dichiarato che “tra le ragioni per cui chiedo ai terzini di giocare dentro il campo c’è anche quella di avere un vantaggio tattico nei confronti delle squadre che, come la Roma, scalano in avanti con gli esterni di centrocampo sui terzini”. L’allenatore del Napoli ha spiegato che “dato che con questo atteggiamento i difensori laterali avversari devono uscire sui nostri esterni alti, allora un posizionamento più interno di Mario Rui e Di Lorenzo può far guadagnare tempo e spazio per la progressione del palleggio, soprattutto sul cambio gioco da un lato all’altro. Questo perché il terzino del lato debole si ritrova in una porzione di campo libera, a fianco al centrocampo avversario, con un vantaggio rispetto alla scalata in pressione del diretto avversario, che va invece in direzione opposta”.
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