Napoli, 29 Gennaio – Napoli ha commemorato la proclamazione della Repubblica Partenopea, avvenuta il 23 gennaio 1799, con un evento organizzato dai Repubblicani della provincia di Napoli. La manifestazione non è stata solo un omaggio alla memoria storica, ma anche un’occasione per riflettere sull’attualità e sulla necessità di rinnovare quei valori democratici per cui tanti intellettuali e borghesi del Sud si batterono oltre due secoli fa.
“Rievochiamo e contestualizziamo i valori che portarono alla nascita della Repubblica Partenopea”, ha dichiarato Carmine Pezzullo, promotore dell’evento. “Quei valori si opposero a un sistema feudale che perpetuava diseguaglianze e privilegi, proprio come oggi assistiamo allo svuotamento di tante conquiste democratiche”.
Il legame tra passato e presente – La Repubblica Partenopea nacque in un contesto di grande fermento rivoluzionario, sulla scia della Rivoluzione francese del 1789. Fu un tentativo coraggioso di costruire una società più giusta, fondata sull’uguaglianza e sulla partecipazione attiva dei cittadini. Tuttavia, come sottolineato da Pezzullo, le ingiustizie e le distorsioni sociali non appartengono solo al passato.
“Ieri le diseguaglianze sociali erano sancite dalle leggi, oggi assistiamo al prevalere di gruppi di potere che svuotano il senso della partecipazione democratica”, ha spiegato. Secondo i Repubblicani, la politica odierna appare sempre più frammentata in interessi particolari, con partiti ridotti a meri comitati elettorali e istituzioni sempre più lontane dai bisogni reali dei cittadini.
Una nuova rivoluzione civile – L’appello di Pezzullo è chiaro: occorre riscoprire i principi della Repubblica Partenopea in chiave moderna, stimolando una maggiore partecipazione popolare e smascherando le logiche di potere che soffocano lo sviluppo del territorio. “Chiedete a quei gruppi che governano cosa stanno facendo per la loro città, per il lavoro, per il benessere dei cittadini”, ha concluso.
A oltre due secoli dalla sua breve esistenza, la Repubblica Partenopea continua a rappresentare un monito e un’ispirazione. La sua eredità richiama alla necessità di una cittadinanza più consapevole e attiva, capace di difendere con fermezza quei valori di libertà, uguaglianza e giustizia sociale che, allora come oggi, restano la base di una vera democrazia.
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