Napoli parco Mascagna chiuso degrado e abbandono
Comuni

Napoli, Parco Mascagna: il parco “assassinato”

Assordante silenzio d’istituzioni e mass media per una morte annunciata

Napoli, 24 Giugno – “Se mai un giorno, chissà quando, la Magistratura inquirente decidesse di aprire un’indagine per scoprire eventuali mandanti e moventi, sarà comunque troppo tardi: oramai il parco Mascagna, così come lo abbiamo conosciuto quando ancora si chiamava: “giardini di via Ruoppolo”, rigoglioso di alberi e piante, sarà morto da un pezzo “. E’ l’amara considerazione di Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che da lustri segue le vicissitudini di quest’area a verde, dopo l’ultimo sopralluogo, effettuato stamani, che si è risolto in una vera e propria “visita di condoglianze”, testimoniata dalle tristi quanto eloquenti immagini sullo stato di degrado e d’abbandono nel quale oramai versa l’ex area a verde, con tanti rifiuti che si sono, nel frattempo, accumulati all’interno, pure per la totale mancanza, da mesi, degli interventi di ordinaria manutenzione, al punto che anche i pochi alberelli piantati di recente si stanno già seccando, visto che nessuno provvede ad innaffiarli.

“Oramai – afferma – si è persa anche la speranza che possano ripartire a breve i lavori di riqualificazione, iniziati il 20 novembre dell’anno scorso, della durata di 120 giorni, da concludersi entro la fine del marzo, mentre siamo arrivati a fine giugno e non solo non sono ancora terminati ma sono fermi da settimane, restando comunque in alto mare. L’unica cosa certa è che si attende l’approvazione di una perizia di variante, approvazione che, se e quando avverrà, sarà ampiamente superata, dal momento che i fondi stanziati originariamente dalla Città metropolitana, risulterebbero del tutto insufficienti, visto che, per questi colpevoli ritardi, il parco dovrà essere ricostruito ex novo. Oramai, dopo dieci mesi di chiusura, senza alcuna manutenzione, ritengo che del vecchio parco si possa salvare ben poco”.

“L’aspetto che però più irrita, in quest’assurda vicenda – prosegue Capodanno – è il perdurante assordante silenzio dell’assessore al verde del Comune di Napoli, Vincenzo Santagada, nonostante le tante proteste e le manifestazioni che si susseguono da parte dei residenti, giustamente arrabbiati per la lunga chiusura del parco comunale, senza che sia stato mai ufficializzato il nuovo cronoprogramma dei lavori, dopo che è anche sparito il vecchio cartello di cantiere senza essere stato a tutt’oggi sostituito da quello nuovo. Silenzio che fa il paio con quello di alcuni mass media cittadini, per fortuna non tutti, che fanno come lo struzzo, ignorando completamente questa lenta quanto inesorabile agonia di un parco pubblico a Napoli, gestito dall’amministrazione comunale, presumibilmente per non disturbare il “manovratore” “.

“Tutto ciò – sottolinea – mentre nel capoluogo partenopeo continua a crescere trai cittadini il malcontento per il verde pubblico negato, segnatamente nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, con circa 120mila residenti, sul cui territorio, oltre al parco della villa Floridiana, la cui gestione è per fortuna affidata al Ministero della cultura, insiste appunto il parco comunale Mascagna che, quando era aperto, era frequentato da tanti bambini accompagnati ma anche da numerose persone anziane, oggi costrette a rimanere all’esterno dei cancelli chiusi, senza poter godere di un poco di refrigerio, in queste giornate di caldo africano”.

“Tutto nasce – ricorda -, dalla disposizione dirigenziale, n. 10731_04 del 7 settembre 2023, a seguito della quale il parco fu chiuso, per problemi di sicurezza, con la riapertura fissata alla conclusione dell’intervento denominato: “Riqualificazione del Parco Mascagna”. Lavori affidati all’impresa Maiba S.r.l., per un importo di circa 238mila euro oltre IVA, le cui uniche attività, all’interno del parco, sono state, nei mesi passati, prima che i lavori venissero sospesi, l’abbattimento di 23 alberi, per l’esattezza 22 lecci e un’acacia, tra le proteste dei residenti, la rimozione delle ceppaie e la piantumazione di alcune nuove essenze al posto delle alberature rimosse, che però, prive anche di regolare e costante innaffiatura, rischiano a breve di morire”.

Al riguardo Capodanno sollecita ancora una volta l’intervento sia della magistratura inquirente che di quella contabile per l’apertura delle opportune indagini non solo sulle modalità e sui ritardi che stanno caratterizzando l’andamento dei lavori ma anche sugli importi finanziati e pagati per i lavori eseguiti. Tanto, in considerazione del dato che, allo stato, non solo non è stato conseguito l’atteso risultato della riqualificazione del parco comunale ma addirittura sono state peggiorate le condizioni esistenti all’atto della sua chiusura, come documentato da video e foto, che si pongono, sin d’ora, a disposizione degli inquirenti.

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