Ennesimo flop: doveva essere aperto entro il 31 ottobre scorso
Napoli, 23 Novembre – Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, interiene ancora una volta sulle vicende datate per la realizzazione del parco agricolo-didattico, una delle opere pubbliche assurte tante volte alla ribalta delle cronache, ma che non hanno ancora visto la luce nell’area collinare del capoluogo partenopeo. In un ambito peraltro dove, come dimostrano le tormentate vicende, per esemplificare, del parco Mascagna e della villa Floridiana, il verde pubblico è del tutto insufficiente rispetto alle effettive esigenze della popolazione residente. Parliamo del parco agricolo-didattico che sarebbe dovuto sorgere, ma il condizionale a questo punto è d’obbligo, visto che sono passati oltre vent’anni dall’inizio di questo tormentone, nell’area dell’ex gasometro, posta tra viale Raffaello e salita Cacciottoli e che si arricchisce di una nuova puntata nell’eterna telenovela che sta caratterizzando i lavori per la realizzazione dell’opera.
“Dopo il flop del 31 ottobre scorso, data entro la quale l’amministrazione comunale partenopea si era impegnata ad aprire il parco – puntualizza Capodanno – , adesso c’è una nuova indicazione ma non una data precisa, come avviene di prassi quando si appaltano lavori pubblici: si parla di febbraio 2023 – esordisce Capodanno -. Da sottolineare inoltre che, se e quando finalmente saranno terminati i lavori, occorrerà poi attivare tutte le procedure per la gestione. Un’attività complessa, come testimoniano le vicende di un’altra struttura comunale, presente nell’ambito della municipalità collinare, sovente alla ribalta delle cronache cittadine: la casa della socialità, per la quale, dopo quattro anni dal termine dei lavori, si attende ancora che ne venga definito l’affidamento, essendo stato da poco pubblicato il relativo bando”.
“Nel marzo del 2011, dopo varie traversie – ricorda -, il progetto del parco agricolo-didattico fu finalmente presentato in pompa magna alla stampa, nel mentre erano da poco iniziati i lavori che sarebbero dovuti durare sei mesi. Invece da allora sono trascorsi più di undici anni. Oltre due milioni di euro a suo tempo finanziati ma, a distanza di tanto tempo, i napoletani sono ancora in attesa che veda la luce questo parco che doveva sorgere su di un’area acquisita dal Comune di Napoli, di circa 14mila metri quadrati, area che fino agli anni ’80 era stata occupata da una campana gassometrica e dalle relative attrezzature per il suo funzionamento”.
“Il parco in questione – sottolinea Capodanno – era stato progettato su un’area vincolata, che precedentemente apparteneva ad un privato, e su una parte della quale si voleva realizzare un parcheggio interrato. Dopo una serie di battaglie sostenute da associazioni e residenti, il Comune di Napoli elaborò una variante per un progetto di riqualificazione, variante approvata con deliberazione consiliare n. 44/2001 e deliberazione di Giunta comunale n. 2365/2002. Da allora sono trascorsi oltre vent’anni e, nel frattempo, per molti il parco agricolo-didattico è diventato solo una chimera “.
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