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Napoli, il Museo Archeologico saluta il direttore Giulierini: “Grazie di tutto”

Napoli, 15 Novembre – “Quando mi sederò nel treno e guarderò per l’ultima volta il Vesuvio, mi verrà tanta nostalgia. Grazie Napoli, grazie a tutti i collaboratori del Mann per questa splendida avventura. E un grazie speciale a tutti quelli che mi hanno sopportato e supportato in questi anni insieme”. Si è congedato così il direttore del Museo Archeologico di Napoli (MANN), Paolo Giulierini, nel corso dell’ultima apparizione di ieri pomeriggio presso l’Auditorium dello storico polo museale partenopeo, alla presenza di tutta la squadra dei suoi collaboratori, degli amici e degli artisti napoletani che hanno preso parte all’happening conclusivo della sua esperienza in riva al Golfo.

Giulierini ha ricordato i grandi traguardi del MANN nel corso delle ultime stagioni artistiche, le numerose mostre che hanno visto Napoli protagonista dell’arte mondiale fino a citare le celebri collaborazioni con il tessuto socio-culturale locale. “La sezione egizia, l’incontro con il contemporaneo, la collaborazione con le realtà del Rione Sanità per non parlare della presenza del Calcio Napoli – ha aggiunto il dirigente toscano originario di Cortona –sono solo alcuni dei passi di questo percorso di crescita”. La sala ha tributato un applauso caloroso esponendo cartelli con la scritta:”Oh capitano, mio capitano”.

POSSO ENTRARE? – Prima delle parole di Giulierini è stata proiettato il lungometraggio “Posso entrare? An ode to Naples” di Trudie Stiler, attrice, regista e produttrice, consorte di Sting. La Stiler è stata affiancata dal maestro della fotografia, Dante Spinotti.

Il lavoro è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023: per la sua realizzazione la regista ha incontrato don Antonio Loffredo, parroco “ribelle” del quartiere Sanità, l’attore Francesco Di Leva fondatore del Teatro NEST a San Giovanni a Teduccio, Roberto Saviano, l’artista Jorit e tanti volti dei vicoli di Napoli, pronti a raccontare in salsa partenopee la semplicità delle loro esperienze esistenziali.

Nel mentre, il racconto della storia partenopea, dall’idillio posillipino fino alla visita di Hitler in città, dall’arte millenaria dei vicoli fino ai fenomeni di criminalità che ne hanno sporcato il volto. In apertura un testo rappato da Clementino.

Salvatore Alligrande

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