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Napoli, giovani e violenza: tre adolescenti uccisi in 17 giorni, emergenza tra le “paranze”

Napoli, 9 Novembre – La cronaca nera napoletana è dominata dall’escalation di violenza tra bande di giovanissimi, chiamate localmente “paranze”. Negli ultimi diciassette giorni, tre ragazzi sono morti in scontri o incidenti legati alla criminalità, un dramma che scuote Napoli e la sua provincia.

Tre vite spezzate in tre settimane
Emanuele Tufano, appena 15 anni, è stato ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre in una sparatoria nel centro di Napoli. I colpi di arma da fuoco esplosi sono stati circa venti, e il giovane è stato colpito alle spalle, forse mentre tentava di fuggire. Secondo le prime ricostruzioni, dietro questo episodio vi sarebbe uno scontro tra bande giovanili, con un gruppo armato di ragazzi provenienti dal rione Sanità che avrebbe invaso il territorio dei rivali di piazza Mercato. Al momento, due indagati – di 15 e 17 anni – sono sospettati di coinvolgimento nel delitto.

Il 27 ottobre a San Sebastiano al Vesuvio, una lite per una scarpa calpestata si è trasformata in tragedia: Santo Romano, 19 anni, è stato ucciso al petto da un colpo di pistola. L’assassino, un ragazzo di 17 anni, ha confessato l’omicidio, mentre la polizia cerca altri possibili complici.

Solo pochi giorni dopo, all’alba, un altro giovane ha perso la vita: Arcangelo Correra, 18 anni, è stato colpito alla testa nel centro storico di Napoli. Le dinamiche non sono ancora chiare, ma si ipotizza un tragico errore: potrebbe essere stato un amico di Arcangelo a esplodere il colpo fatale mentre maneggiava un’arma. Portato d’urgenza in ospedale, Arcangelo è morto poco dopo.

Vittime innocenti e violenza senza freni
La città aveva già vissuto l’orrore di simili episodi nei mesi scorsi. Lo scorso 20 marzo, Francesco Pio Maimone, 18 anni, aspirante pizzaiolo estraneo a logiche criminali, è stato ucciso davanti agli Chalet di Mergellina, colpito durante una sparatoria scatenata per un futile motivo: una scarpa calpestata. Pochi giorni fa, l’assassino di Francesco Pio ha chiesto perdono, ma la sorella del ragazzo ha risposto: “Forse meglio il silenzio”.

Pochi mesi dopo, il 31 agosto, un altro giovane ha perso la vita per difendere un amico. Giovanbattista Cutolo, 19 anni, musicista promettente nell’Orchestra Scarlatti Young, è stato freddato con tre colpi di pistola in piazza Municipio, colpevole solo di aver difeso un amico durante una lite per uno scooter parcheggiato male. Il 6 ottobre, il suo assassino – un ragazzo di 17 anni – ha ottenuto uno sconto di pena, suscitando sdegno tra i familiari.

Una generazione a rischio
Questi episodi mostrano il drammatico coinvolgimento di adolescenti in dinamiche criminali che un tempo sembravano appannaggio degli adulti. Le motivazioni dietro gli omicidi, spesso futili, raccontano di una gioventù che si muove sul filo della violenza senza considerare il valore della vita umana. Un quadro preoccupante per la città, che si trova a fronteggiare un’emergenza in cui vittime e carnefici sono sempre più giovani.

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