Napoli, 9 Giugno – “L’inaugurazione della “Casa della socialità”, la struttura realizzata dal Comune di Napoli in via Verrotti, nel quartiere Arenella, posta in un immobile che in passato era stato adibito a sottostazione elettrica dell’ex ATAN, appare sempre più un miraggio mentre si sprecano, attraverso i mass media, le proposte per un diverso utilizzo dei locali – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari che segue da anni quest’emblematica vicenda -. Già nei mesi scorsi la Giunta comunale di Napoli aveva deciso di concedere gli spazi in questione in comodato d’uso gratuito, per il corrente anno scolastico, a una scuola statale. Tramontata questa possibilità, adesso più di recente è stato proposto di farne un hub vaccinale, laddove invece era stata già individuato dal CONI regionale, in base a una richiesta al riguardo formulata dal generale Figliuolo, Commissario Straordinario del Governo, l’impianto del polisportivo “Arturo Collana” per la creazione di una sede vaccinale per la municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella “.
“Una storia che nasce da lontano – ricorda Capodanno -. La realizzazione della ” Casa della socialità” nell’ambito della municipalità 5, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, fu infatti annunciata, con grande enfasi, cinque anni fa, poco prima delle ultime elezioni amministrative, svoltesi nel mese di giugno del 2016. Fu proprio durante la campagna elettorale che comparve uno striscione che ricopriva buona parte della facciata del fabbricato su via Menzinger. Su tale striscione si leggeva che erano stati stanziati anche gli importi necessari per l’esecuzione dei lavori, con la delibera di Giunta comunale n. 874 del 29 dicembre 2015 e con un impegno di spesa di € 366.000,00. Dalla delibera citata è trascorso dunque oltre un lustro e, al momento, il giorno, a partire dal quale le associazioni e i cittadini potranno concretamente fruire di questo spazio sociale, per le finalità per le quali è stato realizzato, non è stato ancora definito con una data certa “.
“Da qui le numerose proteste dei residenti – sottolinea Capodanno – che, in tempi recenti, sono state espresse anche con un cartello affisso sulla porta d’ingresso dell’edificio. Su tale cartello si sintetizza con poche frasi la storia dell’emblematica vicenda relativa all’immobile in questione: ” € 370.000 per restaurarlo, due anni per finirlo! Quando lo riapriranno? Quanto dobbiamo ancora aspettare? Lo chiediamo noi donne noi giovani noi anziani Vomero Arenella “. Nel frattempo l’edificio, in tutti questi anni, è finito più volte alla ribalta delle cronache per lo stato d’abbandono e d’incuria nel quale versava, dal momento che non si provvedeva neppure all’ordinaria manutenzione delle parti esterne “.
“Con l’occasione – conclude Capodanno – lanciamo l’ennesimo appello affinché, in tempi rapidi, la “Casa della socialità” venga aperta al pubblico, dando così una risposta operativa alla notevole richiesta di spazi e di strutture comunali, destinati ad attività associative, in un’area della Città, quella collinare, che da tempo ne è fortemente carente “.
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