Napoli, 22 Giugno – Grande successo per la prima settimana della collettiva “L’arte eterna” del curatore Ferdinando Sorrentino, nella bellissima cornice della Basilica di San Giovanni Maggiore a Napoli. Domenica una cerimonia presenziata dall’Arcivescovo di Napoli S. E. Monsignor Domenico Battaglia ha reso ancora più emozionante la mostra. Don Mimmo Battaglia nel suo primo messaggio alla diocesi disse: “Gesù ci invita ad abitare una Chiesa che esce dai suoi sacri recinti per mettersi al servizio del territorio, a partire dagli ultimi. Una Chiesa dunque dove non si celebrano solo riti ma la vita e le speranze delle donne e degli uomini del nostro tempo.” Messaggio che ben si sposa con l’evento. Il Curatore d’arte Nando Sorrentino ha voluto ringraziare sua eminenza per aver dato conforto, verità, forza e fede, con la sua presenza, ricambiando la sua attenzione con degli omaggi artistici.
Nella prima giornata il primo cittadino di Palma Campania Nello Donnarumma con una rappresentanza dell’amministrazione comunale aveva fatto visita alla Basilica accolto dal Parroco padre Salvatore Giuliano.
In esposizione dipinti e sculture di grande spessore: Santa Veronica in estasi di Ferdinando Sorgente, Salvator Mundi di Michelangelo Della Morte, Deposizione di Gianni Strino, Ritratto e Ritratto di Ferdinando Sorrentino di Marcello Di Pierro, Te esperaré di Gianluigi Infante, Pandemica di Vittorio Valiante, Divino segreto e Mosè di Domenico Sepe, Dialogo fra luce e ombra di Francesco Cretella, Europa, Europa! Finalmente ho trovato lavoro di Raffaele Canoro, Metamorfosi di Antonio Gesualdi.
Tutte le opere esposte in dialogo con l’eterna bellezza della Basilica, tra echi del passato e quelli del presente, una visita in immersione tra diverse epoche: nel II secolo d.C. in epoca romana in cui venne eretto per volere dell’Imperatore Adriano un tempio dedicato al suo amato Antinoo, questo luogo pagano venne convertito in Basilica da Costantino nel IV secolo d.C., a sinistra sopra la porta che conduce all’Oratorio della Confraternita un epigrafe del IX-X sec. con caratteri romani intorno ad una croce (+OMNIGENUMREXALTOR/SCS+IAN/PARTHENOPEM TEGE FAUSTE) segnala il luogo di sepoltura della Sirena Partenope.
Dietro all’altare è visibile l’antica costruzione paleocristiana, e le antiche catacombe sono visitabili, dal transetto sinistro si accede all’oratorio della confraternita dei LXVI Sacerdoti, composto da due sale con bellissimi affreschi del XVII secolo, nella seconda cappella vi è il sepolcro dell’Abbate Gian Francesco Anisio, sommo poeta e scrittore umanistico, nato a Lauro nel 1464.
L’Arte eterna sarà visitabile ancora fino al 26 giugno dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle15.00 e sabato dalle ore 9.00 alle 13.00.
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“Sono appassionata di ogni forma d’arte. Dal 2017 mi dedico alla scrittura. Ho scoperto che scrivere racconti mi diverte molto, fino al punto di pubblicare il primo dal titolo ‘ Santa Lucia era lì’. Ritengo che l’arte sia espressione dell’essere umano, e che i colpi di scena rendano la vita più frizzante”.