Napoli, 22 Luglio – Si è aperto stamane alle 10 al Palazzo Reale di Napoli il G20 dell’Ambiente, la riunione dei ministri dell’Ambiente dei 20 Grandi. Padrone di casa il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che si appresta a ricevere le delegazioni. Stamani Cingolani ha già tenuto due bilaterali, con l’inviato speciale per il clima del presidente Usa, John Kerry, e con la ministra della Transizione ecologica della Francia, Barbara Pompili. E’ una Napoli blindata quella che si è svegliata questa mattina per lo svolgimento del vertice G20 su clima, ambiente ed energia, in programma fino a domani 23 luglio a Palazzo Reale. Il Comune partenopeo ha emanato un dispositivo di traffico che prevede lo stop ad auto e pedoni che va da piazza Trieste e Trento, a piazza del Plebiscito, fino al Lungomare di via Partenope, compresa via Nazario Sauro. La zona è stata interamente transennata con i new jersey ed inoltre sono sospese anche le concessioni per i tavolini di bar e ristoranti della zona.
L’evento, che ha portato a Napoli oltre 50 delegazioni straniere con ministri da tutto il mondo, è stata organizzata nel rispetto delle normative Covid: è stato necessario l’esito di un tampone negativo nelle ultime 48 ore sia per i delegati internazionali, sia per giornalisti che per addetti ai lavori. I paesi che fanno parte del G20 rappresentano più dell’80% del PIL mondiale, il 75% del commercio globale e il 60% della popolazione del pianeta e sono: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia e Unione Europea. A questi si aggiunge la Spagna, che è un invitato permanente del G20.
Oggi i tavoli di lavoro riguarderanno la tutela di ecosistemi e biodiversità. Domani arriveranno i temi più spinosi e divisivi: clima, energia e decarbonizzazione. “Soluzioni basate sulla natura e approcci ecosistemici per affrontare il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la povertà sono “uno strumento permanentemente cruciale, ma non dovrebbero sostituire l’urgente e prioritaria necessità di decarbonizzazione e riduzione di tutte le emissioni di gas serra”.
Lo ha sottolineato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, aprendo i lavori del G20 su Ambiente, Clima ed Energia a Napoli. “Attenzione prioritaria – ha osservato il ministro – dovrebbe anche essere prestata alla protezione, alla conservazione, alla gestione sostenibile e al ripristino delle terre degradate, alla gestione sostenibile delle risorse idriche, gli oceani e i mari. Inoltre, è fondamentale riconoscere il grave impatto dei rifiuti marini – e in particolare dei rifiuti di plastica marini – sugli ecosistemi marini, le zone costiere, la pesca e il turismo”. Il ministro ha poi sottolineato: “La ministeriale del G20 su Ambiente, Clima ed Energia, si svolge “in circostanze senza precedenti che hanno richiesto e richiedono ancora un’azione globale coraggiosa, congiunta e immediata”.
Poi ha aggiunto il “Pnrr riallinea lo sviluppo dell’Italia con l’agenda 2030 e l’accordo di Parigi”. “Tutti i gruppi sono al lavoro. Siamo qui riuniti oggi in un contesto che sottolinea il ruolo chiave svolto dai ministeri dell’Ambiente di tutto il mondo nel garantire le basi della società post-pandemia. Si tratta di decisioni importanti che mettono 20 paesi del mondo che da soli fanno l’80% del Pil e piu’ dell’80% della Co2 emessa. Si tratta di metterli d’accordo su misure molto impellenti non più procrastinabili – ricorda ancora Cingolani – L’obiettivo primario è che se continuiamo a produrre anidride carbonica e altri gas climalteranti in ogni attività umana, aumenteranno l’effetto serra in maniera irreparabile e il pianeta andrà incontro alla desertificazione e scioglimento dei ghiacci“.
“Sia nel mondo del clima che nel mondo della biodiversità, è sempre più chiaro che la sfida centrale riguarda il funzionamento del sistema finanziario e la misura in cui si allinea alle esigenze di sviluppo sostenibile. In parole povere, se il sistema finanziario può essere allineato a queste esigenze, la transizione verso uno sviluppo sostenibile può essere raggiunta. Senza tale allineamento, lo sviluppo sostenibile rimarrà al di fuori della nostra portata, con conseguenze catastrofiche che lasceremo alle generazioni future” ha sottolineato il ministro. “Ridurre le emissioni, controllare l’aumento della temperatura nei prossimi decenni sotto 1,5 gradi al massimo. Questo vuol dire cambiare tutto: mobilità, industria. Abbiamo urgenza, dobbiamo trovare il modo di farlo sostenibilmente”, ha aggiunto.
Infine, sull’Italia: “Noi adesso abbiamo un piano, quello del Recovery plan e 4 settori primari: fortissimo investimento sull’ambiente, monitoraggio delle coste, riforestazione, acque, l’efficientamento energetico delle case. Dobbiamo portare la frazione dell’energia elettrica che noi consumiamo a 70% di rinnovabile, oggi siamo intorno a un terzo”.
Blitz di attivisti dei movimenti ambientalisti e dei centri sociali questa mattina nel porto commerciale di Napoli. La manifestazione di protesta contestualmente all’apertura dei lavori del G20 ambiente, clima ed energia che si svolge a Palazzo Reale. I manifestanti hanno esposto uno striscione con la scritta “Stop G20” e “Lavoro salute ambiente la lotta è una sola, insorgiamo”. Bloccata anche una raffineria Q8 a San Giovanni a Teduccio. Gli attivisti di Beesagainstg20 invece hanno manifestato bloccando lo svincolo autostradale dell’A3 a Napoli est. Ieri pomeriggio un gruppo di circa 50 attivisti è riuscito a varcare la soglia della “zona rossa” entrando in piazza Plebiscito ed esponendo striscioni contro il G20.Zca.
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