Napoli, 17 Gennaio – Il Pakistan all’Iran abbiamo diritto di rispondere all’attacco. Gli Usa reinseriscono Houthi nella lista gruppi terroristici. Lo rende noto il ministero degli Esteri del Pakistan, come riporta la Tass. “Esprimo la mia vicinanza e solidarietà alle vittime, tutte civili, dell’attacco missilistico che ha colpito Erbil, nel Kurdistan iracheno. A tutti chiedo di evitare ogni passo che aumenti la tensione in Medio Oriente e negli altri scenari di guerra.” Papa Francesco.
Il ministro Antonio Tajani: “Lavoriamo con Parigi e Berlino per una missione europea nel Mar Rosso: “Al Consiglio Ue di lunedì serve l’ok politico, sono ottimista”. Ma c’è ancora molto da fare e le condizioni non sembrano delle migliori. Così spiega Domenico Vecchioni, storico e già ambasciatore d’Italia. “Malgrado le competenti autorità del Canale si sforzino di “minimizzare” l’impatto degli attacchi Houthi sulla navigazione della via marittima di Suez, al Cairo c’è molta preoccupazione. Il Presidente al-Sisi ha infatti puntato molto sul canale di Suez, come elemento federatore e stabilizzante sul piano politico e di sviluppo, e sul piano economico e sociale.
Vi ha quindi investito ingenti capitali per ampliarlo e facilitarne la navigabilità. Tanto che nel 2015 è stato inaugurato il “nuovo” Canale di Suez; quasi tutto navigabile nei due sensi di direzione, il che consente il passaggio di 20.000 navi all’anno. Ora tutto questo bel progetto visionario – che comprende anche la creazione di una vasta zona franca intorno al Canale per attirarvi grandi investimenti stranieri – rischia di entrare in crisi se le grandi compagnie di navigazione decideranno (alcune lo hanno già fatto) di disertare il Mar Rosso, riprendendo l’antica rotta (più lunga ma più sicura) del Capo di Buona Speranza. Conseguenze catastrofiche per l’Egitto quindi, ma anche per l’Europa e per l’Italia in particolare, che vede il 40% del suo traffico marittimo passare attraverso il Canale di Suez. La libertà di navigazione in alto mare è un principio del diritto internazionale marittimo universalmente riconosciuto e rispettato.
È quindi cruciale che tutti i Paesi interessati al suo ripristino nel Mar Rosso, intervengano energicamente per porre fine agli atti di pirateria Houthi, senza complessi di colpa e nella convizione di operare per la difesa del diritto e di precisi interessi nazionali. Non è certo l’Occidente responsabile della escalation militare in atto. Lo è piuttosto l’Iran che arma l’aggressività di Hamas, Hezbollah e Houthi e attacca Iraq e Siria. L’UE si faccia sentire. l’Italia faccia dignitosamente la sua parte!”
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Giornalista pubblicista. Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale.
Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda.
Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.