Roma, 17 Dicembre – “Per trasparenza totale incollo qui la lettera che ho inviato ieri al Presidente del Consiglio. Molto lunga, lo so. Ma almeno si capisce che parliamo di cose serie, non di rimpasti. Buona giornata”. Lo scrive su Facebook il leader di Italia viva Matteo Renzi postando la lettera inviata al premier.
Lettera che arriva a poche ore dall’incontro tra la delegazione di Italia Viva e il premier nell’ambito della verifica di governo. Un incontro tanto atteso dove il leader di Italia Viva spiega che si parlerà di “di cose serie e non di rimpasti”.
“Caro presidente, in questi giorni il racconto fatto dal Palazzo dice che “quelli di Italia Viva” vogliono le poltrone. E’ il populismo applicato alla comunicazione. Ma è soprattutto una grande bugia”, si legge nella lettera. “Noi, presidente, vogliamo dare una mano sui contenuti. Perché in discussione sono le idee, non gli incarichi di governo. Teresa, Elena, Ivan – che hanno lavorato bene su agricoltura, famiglie e politiche di genere, export – sono pronti a dimettersi domani, se serve. Noi infatti non concepiamo la politica come occupazione di posti. Non tiriamo a campare, vogliamo cambiare. Non ci basta uno strapuntino, vogliamo la politica”. “Noi ti abbiamo detto in Parlamento che quando un Paese può spendere 209 miliardi di euro non si organizzano task force cui dare poteri sostitutivi rispetto al governo. Non si scambia una sessione del Parlamento con una diretta Facebook” scrive ancora il leader di Italia Viva.
“Non si chiede al Consiglio dei ministri di approvare un documento condiviso all’ultimo momento. Perché questi duecento miliardi di euro sono l’ultima chance che abbiamo. Come nota acutamente Mario Draghi: ‘Il problema è peggiore di quello che appare e le autorità devono agire urgentemente”.
“La situazione è seria, presidente. Abbiamo il più alto numero di morti da Covid in Europa. E’ inutile continuare con la retorica del ‘va tutto bene’ – continua -. Nonostante la dedizione e la qualità dei nostri medici, infermieri, farmacisti, volontari siamo purtroppo sul gradino più alto di questo tragico podio. Non dobbiamo colpevolizzare i cittadini che hanno seguito con disciplina le indicazioni del governo ma dobbiamo riflettere su che cosa non ha funzionato, a cominciare dal difficile rapporto Stato Regioni. Abbiamo sostenuto le tue misure, anche quando non le condividevamo, perchè in una fase terribile di emergenza non ci si può dividere. Possiamo soltanto auspicare che sul vaccino non si ripetano i ritardi dei tamponi o dei banchi a rotelle: l’Italia deve essere in prima fila per efficienza nella distribuzione. Adesso cerchiamo di non essere i peggiori anche sulla ripresa economica”.
“Come è possibile mettere solo nove miliardi sulla sanità ? Dopo una pandemia e con risorse eccezionali mettiamo solo nove miliardi in cinque anni? E come possiamo dire ‘no’ al Mes che ha meno condizionalità del Recovery Fund? – si chiede ancora Renzi – Qual è la ragione del nostro rifiuto? I nostri parlamentari hanno proposto una precisa allocazione dei 36 miliardi del Mes. Come si può dire no agli investimenti sulla sanità, caro presidente? Se siamo in emergenza e abbiamo il maggior numero di morti in Europa forse dobbiamo investire di più in sanità, non credi? Questo rifiuto ideologico del Mes mi appare ogni giorno più incomprensibile”.
“Abbiamo il tavolo delle riforme da affrontare. Noi siamo per il maggioritario”. Cosi Matteo Renzi parlando della legge elettorale nella lettera al premier. “Vogliamo sapere la sera delle elezioni chi governa. Vogliamo che governi per cinque anni. Vogliamo che abbia stabilità – insiste il leader di Iv -. Se le altre forze politiche preferiscono un sistema diverso, siamo pronti a sederci e a discuterne. Ma vogliamo farlo in modo serio. Mettendo in campo tutti i correttivi che servono, a cominciare dal superamento del Titolo V della Costituzione sul rapporto Stato Regioni che ha mostrato i limiti più evidenti proprio in questa pandemia”.
“Ti abbiamo detto, caro Presidente, che abbiamo fatto un Governo per evitare i pieni poteri a Salvini. Non li affideremo a altri. L’insistenza con cui non ti apri a un confronto di maggioranza sul ruolo dell’Autorità Delegata è inspiegabile” scrive ancora Renzi. “L’intelligence – aggiunge – appartiene a tutti, non è la struttura privata di qualcuno: per questo ti chiediamo di indicare un nome autorevole per gestire questo settore. Io mi sono avvalso della collaborazione istituzionale di Minniti, Monti ha lavorato con De Gennaro, Berlusconi con Letta: tu non puoi lavorare con te stesso anche in questo settore”.
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