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Marigliano, sfondato l’antico portone del complesso monumentale Verna: vandali e ladri in azione

Marigliano, 19 Gennaio – Sfondato l’antico portone del complesso monumentale Verna. Vandali e ladri in azione. Il Comitato Proborgo che da sempre si batte per la tutela e la salvaguardia è indignato. “La città sta sprofondando nella vergogna”. Sfondato il portone ligneo del complesso monumentale Verna di proprietà comunale. Si apre il portone sul degrado dell’antico complesso monumentale delle suore d’Ivrea.
Abbandonato dal sisma dell’80 e mai più reso fruibile. Furti, devastazioni, profanazioni, reliquie dei santi Liberato e Fortunata finiti tra calcinacci e polvere: è la triste storia di un bene pubblico abbandonato. Arredi, quadri e paramenti sacri trafugati. Il M5S ne ha per tutti: ”E’ Una croce sulla storia, altro che rilancio farlocco”. E in questi giorni il portone viene forzato di nuovo. Furti? Rifugio di fortuna per disperati? L’ennesimo atto di vandalismo ai danni dei beni pubblici? Difficile dirlo, nel centro storico manca un sistema di videosorveglianza e c’è tanto abbandono.
L’unica certezza è che lo storico portone su via Giordano Bruno è stato schiantato per poter accedere liberamente nel convento medievale. Per quale ragione? Qualche anima buona della strada adesso con un fil di ferro ha accostato le ante ma la situazione rimane precaria. Da giorni il M5S di Marigliano ha fatto partire le segnalazioni con foto e esposti alle autorità locali. Nessuno però è intervenuto.
È sul piede di guerra il gruppo dei Cinque Stelle di Marigliano che annuncia iniziative politiche e tutta una serie di interrogazioni in Parlamento sul degrado in cui è sprofondata da tre anni la città: «Là dove c’è la storia e la cultura della nostra città c’è solo incuria e abbandono. Parlano del Museo Verna? Ma con quali presupposti. Abbiamo segnalato il caso da giorni. Marigliano è abbandonata a se stessa, cade a pezzi, sprofonda nella vergogna e la politica resta silente. Non risponde. Si trincera dietro il silenzio. La città deve voltare pagina».
In tanti celebrano i beni culturali e l’arte locale chiudendo gli occhi sull’abbandono e il degrado. Ognuno vede solo per celebrare ed esaltare accedendo ai fondi pubblici. Tanti soldi, per tante iniziative. E il restauro filologico, il recupero e la tutela chi lo deve fare? Le chiese che cadono a pezzi chi le deve recuperare? E palazzo Nicotera chi lo deve rendere di nuovo fruibile? Non si hanno orecchie per intendere.
Anita Capasso
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