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Marigliano. San Sebastiano, 40 anni di silenzio: il caso del furto sacrilego torna sotto i riflettori di “Chi l’ha visto?”

“Chi l’ha visto?”: puntata del 22 gennaio 2025 – https://www.raiplay.it/video/2025/01/Chi-lha-visto—Puntata-del-22012025-f95c0cfa-0fbb-4b70-80f0-d0146c34417b.html

Marigliano, 23 Gennaio – A 40 anni dalla scomparsa della statua di San Sebastiano, il caso viene affrontato dalla nota trasmissione di “Chi l’ha visto?”, su Rai tre. E’ stato il Comitato Proborgo a sollevare l’ attenzione sulla vicenda, su interessamento della sottoscritta, Anita Capasso, che per motivi di salute ha coordinato da dietro le quinte. Nel servizio a denunciare il caso è stato il professore Luigi Monda. La sensibile giornalista Annalisa Venditti e la troupe di “Chi l’ ha visto?” sono rimasti colpiti dalla vicenda, finita nel dimenticatoio.

Abbiamo voluto fare un “regalo” alla città nella speranza che la statua originaria possa essere riconosciuta e restituita alla comunità. Federica Sciarelli dalla redazione commenta: “Ma si può mai rubare un Santo?” Facciamo nostra la domanda: “Si può rubare un Santo?” Questa è l’incredibile vicenda relativa ad un furto d’arte avvenuto la notte tra il 5 e 6 gennaio 1984 a Marigliano, in provincia di Napoli. Calandosi con delle corde dal tetto dell’Insigne Chiesa Collegiata “Santa Maria delle Grazie”, una banda di ladri, chiaramente specializzata, trafugò dalla cappella dei Santi Patroni una scultura lignea ad altezza naturale con rivestimento in lamina d’argento raffigurante “San Sebastiano” insieme ad altri preziosi manufatti artistici e oggetti liturgici, tra cui, due angeli in legno di tiglio, scolpito e policromo (h 70 cm ) risalenti al XVIII secolo.

L’iconografia della statua del santo patrono di Marigliano, San Sebastiano, era antica e estremamente rara. Era raffigurato, infatti, frontalmente, eretto, completamente vestito dell’armatura militare, con le braccia alzate e le palme delle mani protese verso l’osservatore in un gesto di preghiera ma soprattuto protezione per la città di Marigliano e i suoi abitanti. La tradizione narra, infatti, che fin dal Cinquecento, il Santo sia intervenuto in diverse circostanze per proteggere la città da terremoti, da eruzioni del Vesuvio e soprattutto dalle alluvioni dei numerosi corsi d’acqua e canali che attraversano il territorio.

Qualcuno ha visto queste importanti opere d’arte? Sa dove si trovano? Potete aiutarci a fare un appello per il loro ritrovamento? Sono un simbolo irrinunciabile di storia e di devozione per la città e meritano di ritornare finalmente a casa. Dopo 40 anni, quel furto sacrilego è ancora una ferita del cuore e dell’anima che sanguina nella memoria e nella vita della comunità.

Anita Capasso

Statua San Sebastiano
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